L'analisi del voto del Pd di Molfetta dopo la sconfitta elettorale alle amministrative
MOLFETTA - L'assemblea del Partito Democratico di Molfetta (nella foto, la sede in via Margherita di Savoia), dopo una lunga discussione sulla sconfitta elettorale, ha elaborato un documento politico che è una sintesi dell'analisi del voto delle ultime amministrative e della vittoria del centrodestra.
«I risultati delle ultime elezioni amministrative, che hanno segnato la sconfitta della coalizione di centrosinistra e l'elezione del Senatore Azzollini a sindaco della città – è scritto nel documento -, vanno iscritti in un contesto di generale affermazione del centrodestra in Italia.
Una classe politica discussa in Italia e all'estero è stata premiata per aver saputo offrire delle risposte alla domanda di sicurezza e al timore della gente di impoverirsi.
Il PD, con il fardello della negativa percezione tra la gente dell'azione del governo Prodi, non è riuscito a produrre una narrazione chiara e convincente della propria idea di paese, anche perché impreparato ad affrontare una competizione elettorale anticipata nel pieno del processo di strutturazione del nuovo partito.
Il trend elettorale di favore per il centrodestra registrato alle politiche ha svolto un inevitabile effetto di trascinamento anche alle elezioni amministrative, in particolare nel turno di ballottaggio ove, dopo la vittoria di Berlusconi, Azzollini è stato percepito come un cavallo vincente su cui puntare e ha visto così aumentare a proprio favore il divario rispetto alla coalizione guidata da Mino Salvemini.
Alla vittoria di Azzollini hanno concorso una grande capacità di mobilitazione dei singoli candidati, la cospicua rete di particolarismi alimentata in sette anni di governo, un grande dispendio di risorse economiche, che gli ha consentito di ottenere un riscontro elettorale pressoché egemonico nell'elettorato di ponente e negli strati di popolazione più esposti al bisogno.
La coalizione di centrosinistra, guidata da Mino Salvemini, ha espresso il massimo della potenzialità al primo turno con 17.341 voti, giovandosi del risultato elettorale del PD che si afferma a Molfetta quale seconda forza politica con 5.961 voti alle amministrative e 10.930 voti alla Camera e 9.866 voti al Senato.
La nostra proposta di un fronte unico delle opposizioni capace di interrompere il dominio e l'egemonia del Senatore Azzollini non è stata accolta e la Sinistra Arcobaleno ha scelto di correre da sola. Ciò ha di fatto impedito di mettere a frutto quel 51,30% di voti col quale i Molfettesi avevano espresso un giudizio di sfiducia nei confronti del Sindaco uscente e dimissionario e ha impedito alla coalizione di Mino Salvemini di ottenere la vittoria al primo turno. D'altro canto dobbiamo prendere atto che la nostra coalizione, vuoi per i tempi stretti in cui è nata vuoi per il personale politico che presentava tra i candidati, non è apparsa un credibile soggetto di cambiamento.
La sconfitta del 27 e 28 aprile segna un punto di non ritorno, ponendo termine a un quindicennio di continua mobilitazione sull'onda dell'emergenza, sempre all'inseguimento di geometrie di coalizioni in grado di fronteggiare il centrodestra e di alleanze con pezzi di ceto politico da strappare al fronte avversario.
In un contesto politico ed elettorale particolarmente difficile, il Partito democratico, nato solo da pochi mesi e ancora impreparato ad affrontare una competizione elettorale così dura, è stato comunque premiato con un risultato elettorale lusinghiero. Si pensi soprattutto ai quasi 11.000 voti della Camera. Da quel dato possiamo e dobbiamo ripartire. A noi è stato affidato non solo il gravoso compito di compattare il fronte delle forze di centrosinistra e di guidare l'azione politica di opposizione sia nelle istituzioni che nella città, ma soprattutto di elaborare e proporre un credibile progetto alternativo di governo, basato sulla formazione e la crescita di una nuova leva di classe dirigente.
Le linee guida della nostra azione politica sono state indicate chiaramente nella Relazione di Walter Veltroni al Coordinamento Nazionale del Partito Democratico del 15 maggio 2008 e nel dibattito che ne è seguito e saranno sviluppate nell'Assemblea Costituente convocata per il 20 e 21 giugno a Roma e nel dibattito che la preparerà.
Anche a Molfetta in questi mesi il partito è cresciuto e può e deve crescere ancora di più. L'obiettivo prioritario deve essere quello di ridurre il divario tra il dato elettorale registrato alle politiche e quello delle amministrative, nella consapevolezza che oggi, in un contesto di tendenziale polarizzazione verso due grandi forze politiche posizionate su fronti opposti, il PD rappresenta la forza politica riformista con le più significative prospettive di crescita. Ma per far questo è indispensabile conoscere il nostro elettorato, stabilire canali di comunicazione permanenti con esso, fidelizzarlo e sviluppare un'azione tesa a produrre il radicamento in tutte le aree sociali e geografiche della città. L'idea che il partito dovrà mantenere viva tra i propri militanti ed attivi è che l'impegno nella politica è permanente e non si esaurisce nella competizione elettorale. I candidati, coloro i quali in prima persona si sono spesi per il partito e tutti i militanti dovranno essere coinvolti e valorizzati nel supporto da dare alla squadra dei consiglieri comunali affinché venga mantenuto un collegamento stabile tra chi opera nelle istituzioni e chi ne è fuori.
Il percorso di costruzione del partito appena iniziato e interrotto dall'evento elettorale dovrà riprendere con tutte le iniziative necessarie a produrre una efficace organizzazione interna che sappia valorizzare tutte le competenze e le energie presenti. Pertanto appena saranno note le modalità di adesione al nostro partito bisognerà partire con un'ampia campagna di tesseramento e giungere in autunno alla convocazione di un congresso cittadino che possa fornire con la più ampia partecipazione democratica una adeguata e condivisa piattaforma politica e un gruppo dirigente rappresentativo eletto dagli iscritti.
Un'attenzione particolare – conclude il documento - dovrà essere dedicata all'ambito giovanile con la prosecuzione di un lavoro, innanzitutto di formazione politica, che ha già prodotto risultati incoraggianti».