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L'addio di Paola Natalicchio alla città di Molfetta: fiera di aver avuto l'onore di essere stata il vostro Sindaco. Rifarei tutto, dall'inizio. Sono altri, oggi, che devono girare con la maschera in faccia
20 maggio 2016
MOLFETTA
– Oggi si conclude l’esperienza politica di
Paola Natalicchio
(foto) come sindaco di centrosinistra della città di Molfetta. Da oggi sono operative le sue dimissioni e la città verrà retta da un commissario nominato dal prefetto, che dovrà amministrate per oltre un anno fino alle amministrative della prossima primavera del 2017. Paola Natalicchio lascia per colpa di un Pd che ha operato il proprio suicidio politico e quello della sua maggioranza, rendendo instabile la propria amministrazione, con la complicità delle segretarie provinciale e regionale del partito, come i fatti, malgrado i tentativi di qualche militante di smentire perfino l’ovvietà, hanno praticamente dimostrato. Ci saranno occasioni per approfondire ancora questa responsabilità del partito di maggioranza relativa che non vuole il cambiamento, ma un ritorno al passato con pericolosi inciuci politici con esponenti del centrodestra, tendenti a riportare indietro Molfetta. Intanto registriamo il saluto che lo stesso sindaco rivolge alla città e ai suoi cittadini: «
Alla città diffusa. Ai giovani, scapigliati e tenaci, ostinati e resistenti. Alle donne, tante, tantissime, finalmente protagoniste. Ai nonni con i bambini per mano, che sanno vedere la rivoluzione e l'hanno fatta in prima linea. Ai genitori combattenti, con cui abbiamo strattonato diritti insieme.
Ai lavoratori e alle lavoratrici del Comune di Molfetta e delle aziende partecipate, con cui abbiamo lottato insieme. Alle energie pazzesche di cambiamento, stipate nelle scuole, nei comitati di quartiere, nelle associazioni, nel volontariato. Agli imprenditori, che poi sono dei sognatori vestiti di senso pratico, e che non si sono tirati indietro mai, nel dialogo senza ideologismi con cui abbiamo moltiplicato insieme servizi e opportunità.
Ai commercianti incazzati che non abbassano la saracinesca perché credono in questo pezzo di mondo, che fanno sentire ancora il battito del nostro centro città. Agli agricoltori e ai pescatori, storia e futuro insieme, che sanno pensare con le mani e mi hanno aperto la porta del mare e della terra.
A chi lavora sul turismo, sulla cultura e sulla bellezza e ha lavorato perché Molfetta diventasse un pezzo della Puglia che tutti inseguono sui cataloghi. A chi pretende una città dei diritti, in cui chi si ama diversamente non deve nascondersi, in cui le fragilità sociali sono non solo accolte ma coinvolte, in cui non esistono periferie urbane e cittadini di serie B. Agli sportivi che si allenano, faticano, liberano energia e talento e sanno cosa vuol dire sudarsi un risultato.
Volevo dirvi che vi ho saputo accanto sempre e ho sentito sempre, fino in fondo, l'orgoglio di rappresentare questa Molfetta viva, vegeta, ambiziosa e libera. Una Molfetta positiva che non si deve scoraggiare. Non adesso. Ne abbiamo fatta di strada insieme. Potranno gettare fango su di me, adesso. Ma non su quello che resta. Io mi arrendo alla vecchia politica che ha deciso di chiudere il nostro laboratorio di onestà e buona amministrazione. Ma voi restate accesi. Non mollate adesso. Fiera di aver avuto l'onore di essere stata il vostro Sindaco. Rifarei tutto, dall'inizio. Sono altri, oggi, che devono girare con la maschera in faccia.
?#forzamolfetta
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Vinicio del panificio
24 Maggio 2016 alle ore 18:00:00
Bella questa: "Meglio gli inesperti che possibili ladri esperti." A Molfetta si dice anche: "Chi maneggia, festeggia". Certo, dipende però da come si festeggia, non esagerare e, questo mi fa ricordare una prosa di Trilussa come rimedio ai ladri. Un lupo disse a Giove: - Quarche pecora dice ch'io rubbo troppo... Ce và' un freno per impedì che inventino 'ste chiacchiere... - E Giove je rispose: - Rubba meno.
Rispondi
Narciso l'altro, l'impreciso
24 Maggio 2016 alle ore 11:50:00
Sottoscrivo e condivido tutto quanto esposto e postato da tommaso gaudio e Franco Minervini. Faccio mio il detto: Meglio gli inesperti che "sicuri" ladri esperti". Per quanto riguarda poi i nomi, penso e credo è ancora tutto in alto mare.........chissà, chi vivrà vedrà.
Rispondi
Franco Minervini
24 Maggio 2016 alle ore 06:28:00
De Michele lei appartiene al passato. Ma oggi è meglio un sognatore che ha volontà di operare per la propria città che per i propri interessi. Meglio gli inesperti che possibili ladri esperti.
Rispondi
tommaso gaudio
23 Maggio 2016 alle ore 16:38:00
Molto lapidaria la "sentenza" emessa dal sig. De Michele. Non so con quale spirito, l'ha espressa, tuttavia gli chiederei di ...esporsi un po' di più. Sostiene: ... 'fare il sindaco non è mestiere che s'improvvisa o che si (affida, forse?) attribuisce a SOGNATORI FUORITEMPO E LUOGO!!! Io spero di aver male interpretato il senso dello scritto dell'ottimo sig. De Michele. Ma, se così non fosse (e, propendo per questa seconda ipotesi), mi permetto di chiedergli: allora, a chi si (affida) attribuisce - come dici tu - tale compito? Ai soliti marpioni politicanti? A coloro che venderebbero la madre, pur di poter arraffare la 'res publica',che appartiene non a loro, ma al POPOLO SOVRANO. Chi vedi, amico mio, quale figura di prossimo sindaco di Molfetta? Diccelo. Siamo, o meglio sono ansioso di avere un tuo orientamento. Visto che ora siamo/sono rimasti, noi poveri ingenui che abbiamo creduto, affidando ad una "incapace", "sognatrice", in un cambiamento di passo sociale e civile, confusi, arrabbiati - NO, INCAZZATI NERI - proprio per quelli che presumo tu veda come sindaci e/o amministratori capaci e non sognatori. Facci nomi e cognomi! Un grazie anticipato.
Rispondi
Condominio Molfettese
23 Maggio 2016 alle ore 12:14:00
"Rifarei tutto, dall'inizio. Sono altri, oggi, che devono girare con la maschera in faccia." "Rifarei.......cosa? Molti molfettesi rifarebbero la stessa cosa, ovvero "riabbrusciare l'paparul" e, quando Lei vorrà, siamo qui a disposizione, perchè solo con Lei si potrebbero "riabbrusciare l'paparul". Per quanto riguarda poi la maschera in faccia, poveretti, non hanno modo di farlo perchè hanno mani e braccia impegnate a sostenersi "u'paparul abbrsciat", operazione da Lei così bene effettuata, tant'è chiamata da molti molfettesi la "Regina delle abbrusciature". Quando vuole dottoressa, siamo qui a sua completa disposizione.
Rispondi
Giovanissimo Juventino
22 Maggio 2016 alle ore 20:46:00
Molto meglio "vabbrusce u'paparul", e non quello che è successo dopo la partita per le strade di Roma: assalti e accoltellamenti, barbarie e vandalismo........allora ben venga l'Ortolano con il suo: "vabbrusce u'paparul"!!! A proposito, milanisti e non solo. mi riferisco agli anti-juventini: vabbrusce u paparul!! E non finisce qui. Colgo l'occasione per salutare e ringraziare la dott.ssa Natalicchio Sindaco emerito di Molfetta, l'autrice dell'abbrusciamento storico dl'paparul", irripetibile, quasi impossibile. Nei secoli dei secoli. Amen.
Rispondi
Giovane juventino
22 Maggio 2016 alle ore 08:03:00
Condivido il termine "vi abbruscia u'paparul" e niente di volgare. Un semplice e simpatico sfotto. Un esempio, quanto accaduto ieri sera nella finale di Coppa Milan-Juve. Approppriato il detto "u'paparul abbrsciat": giocatori tutti e tifosi milanisti, ne sono usciti "cu paparul abbrusciacchiato", se si considera la loro superiorità di gioco nel primo tempo. Ne potevano uscire gli juventini tutti "cu'paparul abbrusciacchiato", il caso, la fortuna, la bravura, il voler la vittoria a tutti i costi, ha sentenziato il contrario. Quindi, senza nessuna offesa e volgarità: Milan e tifosi tutti milanisti si trovano con il "paparul abbrusciacchiato". Alla prossima.
Rispondi
Vecchio Scarpone
21 Maggio 2016 alle ore 21:47:00
Evidentemente G.pani è un giovane contemporaneo e, come tutti i giovani dell sua età, usa altri termini per evidenziare eventuali sfotto ironici. Quello che scrive l'Ortolano (penso della stessa mia età.......70?) fa parte di tempi antichi meno appariscenti ma più educati e gentili, meno volgari. Molti anni si usava apostrofare gli arroganti e i prepotenti una volta sconfitti - e devo dire che non accadeva spesso -, i quali non accettavano la sconfitta a cuor leggero, cercando di sminuire i vincitori, gli si gridava stringendo a guisa la mano destra: "Se....se, vabbrusce u'paparul!". Oggi si usano altri termini poco consoni a persone educate e civili. Ha ragione l'Ortolano: "vi si bruciò u'paparul"! Nessuna offesa e volgarità in questo, lo capisce anche un bambino innocente, un prepotente e arrogante no.
Rispondi
L'Ortolano
21 Maggio 2016 alle ore 11:27:00
Egregio G.pani, se ho ben capito leggendo il tuo post, ritieni il "brucia peperone" uno sfotto e irrisione ai limiti del cattivo gusto. Mi sento così chiamato in causa e vengo a risponderti, oltre che chiarire bene il "brucia peperone". Dopo la vittoria elettorale della Natalicchio, iniziarono le "oscene volgarità" anche offensive ai limiti della cattiva educazione da parte degli sconfitti, continuo, fino alle dimissioni irrevocabili del Sindaco. Quel mio "vabbrusce u'paparul", altro non fu che uno sfotto ironico a risposta di tutto questo, senza offesa alcuna, niente di cattivo gusto come tu interpreti erroneamente. A questa mia ironia anche petulante, si aggiunse anche quella del dottor Mabbrusce, altra ironica quanto divertente parodia. Mi auguro di essere stato chiaro e, aggiungo, se qualcuno con il "peperone abbrusciacchiato" si è ritenuto offeso, chiedo scusa, non era nelle mie intenzioni e, se ben ricordi caro G.pani, in un mio post spiegai anche il perchè "del peperone abbrusciacchiato", come risposta a vecchie usanze e modi di fare altezzosi e prepotenti, il non saper accettare le sconfitte con umiltà, accettando il responso - in questo caso - del voto popolare democratico, irresponsabili nel non voler civilmente ammettere, oltre che la bravura dell'avversario, anche i propri errori. Mi auguro di essere stato chiaro, non volendo più tornare sull'argomento. (Dimenticavo poi la risposta degli "abbrusciacchiati" quando misero in grande evidenza il "peperoncino", piùcattivo gusto di così.........)
Rispondi
Vincenzo De Michele
21 Maggio 2016 alle ore 10:31:00
Commento sintetico: Fare il Sindaco o l'amministratore non sono mestieri che s'improvvisano o si attribuiscono a "sognatori fuori tempo e luogo".
Rispondi
Pietro
21 Maggio 2016 alle ore 07:19:00
Grazie Paola!
Rispondi
Alfredo Bonetti
20 Maggio 2016 alle ore 23:50:00
Non posso che fare gli auguri alla Natalicchio per il futuro e sono certo che avremo modo di rivederla sulla scena politica. Alcune sue scelte sono state discutibili altre erano condivisibili considerando la mia idea di fare politica. In campagna elettorale per il ballottaggio ti facemmo notare che con certi personaggi la vita sarebbe stata dura. La risposta fu che ti saresti dimessa. Peccato per come è andata a finire ma il suicidio del PD sia a livello locale che nazionale è sotto gli occhi di tutti. A riveder le stelle
Rispondi
Solimin l'altro il Saladin
20 Maggio 2016 alle ore 21:36:00
Per la sinistra molfettese, egregio dottor Solimini, più che "futoro" prossimo, sarà solo e solamente "fetore"....e che fetore, roba da far scappare tutti in alto mare.
Rispondi
G.pani
20 Maggio 2016 alle ore 20:58:00
Quando questo sindaco vinse le elezioni lo sfotto e l'irrisione degli avversari supero qualsiasi limite cadendo nel cattivo gusto, voglio ricordare soltanto il brucia il peperone. Da quel momento pensai che coloro che erano stati eletti avrebbero dovuto prendere le distanze da questi atteggiamenti, non accadde. Ora spero che quello stile sia sepolto.
Rispondi
Vera Pinelli
20 Maggio 2016 alle ore 19:11:00
Per fortuna ogni nodo viene al pettine!
Rispondi
Franca de Gennaro
20 Maggio 2016 alle ore 17:51:00
Grazie Quindici, spero che nei prossimi giorni quando si scateneranno tutti gli avversari di Paola, saprai dire quello che gli altri non dicono.
Rispondi
LINFA NUOVA
20 Maggio 2016 alle ore 17:45:00
MOLFETTESI, MI RACCOMANDO A NON FAR SALIRE, O MEGLIO SEDERE SU QUELLE POLTRONE I SOLITI PORCI. NON TORNIAMO INDIETRO DI QUATTRO ANNI. CHI VUOL CAPIRE CAPISCA!!!!!!!!!
Rispondi
vitangelo solimini
20 Maggio 2016 alle ore 16:32:00
Il PD ha voluto costruirsi da solo la sua tomba. E' difficile, se non impossibile, che riavremo un sindaco di sinistra per il prossimo futoro. Non ci è dato manco la possibilità di sperare.Quessto ci siamo meritato. Vitangelo Solimini
Rispondi
cittadino
20 Maggio 2016 alle ore 15:09:00
Grazie, Paola, per tutto quello che hai dato. Siamo noi cittadini ad essere onorati di averti avuta come Sindaco. Peccato che l'amministrazione non sia durata, ma le colpe sono della vecchia politica.
Rispondi
Forever?
20 Maggio 2016 alle ore 13:33:00
"....ma la verità e i buoni trionfano sempre". Non sempre egregia Franca, quasi mai!!!!!
Rispondi
John Waine
20 Maggio 2016 alle ore 12:37:00
è' stata una inutile, inutile, inutile sognante utopia, Molfetta ed il sud non si sveglieranno mai e poi mai!
Rispondi
PAPERINO POROPPOPPERO
20 Maggio 2016 alle ore 12:28:00
.... ci mancherai......
Rispondi
dottor Mabbrusce - Chirurgo Plastico
20 Maggio 2016 alle ore 12:09:00
La cittadinanza di Molfetta è fiera e onorata di aver avuto come SINDACO e Primo Cittadino, la dott.ssa Sig.ra PAOLA NATALICCHIO. Non è stata una sconfitta, al contrario, una Grande Vittoria non portata a termine per l'invidia, l'odio, la pusillanimeria di indegni collaboratori. Resta nella memoria di tutti, la "GRANDE ABBRUSCIATURA DL'PAPARUL" avvenuta in quel non lontano 10 giugno 2013 ore 17:08: voti 17.878 - 54,89%. Sfido chiunque a dimostrare il contrario. GRAZIE P A O L A.
Rispondi
Laura Magarelli
20 Maggio 2016 alle ore 11:48:00
Paola sei stata la miglior Sindaco che questa Città potesse avere e forse non ti meritava. I nomi dei traditori e dei "falsi amici" ce li siamo segnati alle prossime tornate elettorali che si presenteranno non ci limiteremo a fare campagna pro ma anche campagna contro i loro nomi. Grazie di tutto
Rispondi
Exodus
20 Maggio 2016 alle ore 11:24:00
FAREWELL PAOLA. G R A Z I E!
Rispondi
Franca de Gennaro
20 Maggio 2016 alle ore 10:31:00
Grazie Paola per quello che hai fatto per la città. Oggi i cattivi ti hanno sconfitto, ma la verità e i buoni trionfano sempre.
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