Piano Strategico dell'area metropolitana della Terra di Bari, Bitonto e Gioia pronti a partecipare
I sindaci dei due comuni a favore di una gestione dal basso
BITONTO - L'amministrazione di Molfetta, perlomeno fino ad ora, non è sembrata molto interessata dir la sua sul Piano Strategico dell'area metropolitana della Terra di Bari, tanto che ha dovuto essere l'opposizione a chiedere la convocazione di un apposito Consiglio Comunale in cui se ne discuta.
Altrove tira altra aria, interesse, voglia di partecipare e semmai timore che si decida tutto nel capoluogo di provincia, emarginando gli altri comuni.
Perlomeno questo è quanto accade in quel di Bitonto, dove il sindaco, Nicola Pice, assieme a quello di Gioia del Colle, Vito Mastrovito, ribadisce all'indomani della definizione del protocollo d'intesa sul Piano Strategico, “l'inderogabile necessità che all'interno di un coordinamento unitario, che è il modello motore della pianificazione strategica, si sviluppino modelli gestionali “territorializzati” con forte autonomia operativa per i singoli poli, in modo da rafforzare l'efficacia sul territorio dell'azione”.
Occorre aggiungere che, come chiarito da Lillino Di Gioia nella conferenza stampa dei consiglieri di opposizione svoltasi ieri sera, Bitonto e Gioia si erano già attivate autonomamente per dotarsi di loro Piani strategici ed hanno visto in quello della “Terra di Bari”, promosso da Emiliano e Divella, un'opportunità da sfruttare per una pianificazione a più largo raggio ed anche con più cospicui finanziamenti.
“Superare la competitività interna all'area e i timori del confronto tra grande municipalità e piccoli e medi comuni con un sistema di relazioni orizzontali – afferma Nicola Pice in un comunicato stampa – costituisce una frontiera dell'esperienza democratica e dell'affermazione della cultura delle differenze. Questa costituisce la strada per avviare un percorso necessario per migliorare i fattori di contesto del sistema socio-economico e culturale attraverso una strategia chiara che non può non concretizzarsi in interventi strutturali correlati a obiettivi concreti e misurabili nel tempo”.
“In tale contesto reticolare – precisa Vito Mastrovito - una presenza forte della Provincia rafforza il percorso, in quanto si è consapevoli che la definizione dell'ambito territoriale dell'area metropolitana disegna i confini amministrativi ma non limita i luoghi e i tempi delle relazioni istituzionali delle politiche di sviluppo. La prima grande infrastruttura da potenziare, in questa ottica, è la fiducia di tutte le istituzioni in un progetto credibile e largamente condiviso”.
“Diventa strategico – proseguono i due sindaci - concentrarsi in questo momento sul metodo di lavoro della pianificazione strategica, per poter coniugare i buoni progetti, e le buone idee che li hanno prodotti, con un'adeguata attività di formazione del consenso sulle finalità, in modo da costruire un progetto globale ambizioso ma possibile”.
Senza che con questo Bari debba fare la parte del leone: “La pianificazione strategica dell'Area Metropolitana di Terra di Bari – afferma Pice - dovrà dimostrare tutta la sua modernità imponendo una chiave di governo multipolare”.
“Il territorio interessato dal Piano Strategico dell'Area Metropolitana di Terra di Bari – conclude la nota stampa - fresco di accordo sul protocollo d'intesa, ha tutte le potenzialità per sviluppare un modello originale di area urbana, in grado di funzionare come rete coordinata di poli territoriali che camminano insieme garantendo “omogeneità” ed un equilibrato sviluppo diffuso”.
Che qualcuno lo dica anche agli amministratori molfettesi.