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Interest Rate Swaps, sequestrati dalla GDF di Molfetta 220 milioni di euro di contratti finanziari: truffa aggravata, l'ipotesi di reato
14 gennaio 2012

MOLFETTA - Sequestrati oltre 220 milioni di euro di contratti finanziari derivati di tipo “interest rate swaps” e altri 10milioni di euro tra profitto percepito dagli istituti di credito e flussi derivanti dai contratti in itinere. L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Molfetta ai comandi del tenente Leonardo Rossi, a conclusione dell’indagine di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura di Trani nei confronti del Monte dei Paschi di Siena e del Banco di Napoli.
Nella Provincia BAT gli istituti di credito avevano proposto e, a quanto pare, imposto la sottoscrizione di contratti Interest Rate Swaps a oltre 200 imprese. Di fronte all’aggravarsi delle condizioni finanziarie, molte imprese sottoscrittrici sull’orlo del fallimento hanno denunciato il sistema fraudolento, attivando l’intervento della Guardia di Finanza e della Magistratura. La misura cautelare ha anche evitato l’aggravio di interessi passivi a carico delle imprese per altri 6 milioni di euro (rate maturate fino alla scadenza dei contratti in essere).
Truffa aggravata, l’ipotesi di reato (art.640 e 61 C.P.). Per alcuni funzionari anche il reato di estorsione (art.629 C.P.). Infine, secondo le indagini qualche funzionario bancario avrebbe svolto l’attività di promotore finanziario pur non essendo iscritti all’albo, violando la normativa del Testo Unico della Finanza.
 
L'Interest Rate Swap è il contratto swap più diffuso con cui due parti si accordano per scambiarsi reciprocamente, per un periodo di tempo predefinito al momento della stipula, pagamenti calcolati sulla base di tassi di interesse differenti e predefiniti, applicati ad un capitale nozionale (si tratta di scambio di flussi corrispondenti al differenziale fra i due interessi, di solito uno fisso ed uno variabile).
L’acquirente dello swap è chi si obbliga a pagamenti a tasso fisso, ricevendo quelli a tasso variabile, mentre il venditore è il soggetto che, in cambio del tasso variabile, riceve il tasso fisso. Se lo scopo dell’azienda potrebbe essere quello di eliminare l'incertezza di un debito contratto a tassi variabili (operazione di copertura), quello della banca è, invece, incrementare i propri profitti, derivati dalla intermediazione del prodotto derivato.
Del resto, i contratti di Interest Rate Swap appesantiscono la posizione debitoria della azienda che lo stipula: perciò, sono di solito segnalati nella sezione “Derivati Finanziari” per il rischio che possono creare sulla solidità della azienda che stipula il contratto. Infatti, la copertura dall'eventuale rischio rialzo dei tassi di interesse proposta a soggetti indebitati (clientela "corporate") si rivela spesso un autentico raggiro in cui la società finisce per pagare molto più di quanto non incassi dallo scambio (finalità speculative del contratto).
 
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Autore: Q
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