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Inquietante violenza: distrutta piazza Minuto Pesce Vendetta fra pescivendoli
15 ottobre 2015

Una violenza inquietante e senza precedenti, un’offesa all’azione di contrasto all’illegalità diffusa. La voglia di riportare la città al passato quando le regole non venivano applicate e ognuno faceva il proprio comodo. La vendetta dei pescivendoli abusivi contrastati dall’amministrazione comunale e dalle Forze dell’ordine. Non c’è bisogno di tante indagini per capire i motivi di un gesto clamoroso quanto vile, la voglia di sfidare le istituzioni per imporre la propria volontà ad un’intera cittadinanza. Nasce da qui la distruzione dei banchi dei pescivendoli nella Piazza Minuto Pesce, una devastazione barbara, uno scempio premeditato e attuato come sfida alle istituzioni in un’ora di punta, quando la banchina era impegnata per una festa del pesce azzurro. Non è opera di vandali casuali e le indagini che stanno portando avanti i carabinieri con la Procura di Trani lo dimostreranno. È opera di barbari organizzati, di tante braccia che hanno colpito con violenza inaudita per spaccare enormi lastre di marmo e renderli inutilizzabili con una premeditazione e determinazione che ha portato gli ancora ignoti delinquenti ad attrezzarsi con strumenti adeguati a distruggere blocchi di pietra. Come gli autori dello scempio siano potuti entrare nella piazza indisturbati resta un mistero. Come lo scempio sia potuto avvenire senza che nessuno abbia visto o sentito nulla, è strano. Fatto sta che la piazza che era stata restaurata e riaperta nel settembre 2010 su progetto dell’arch. Orazio Lisena (vedi foto), anche se degradata negli ultimi tempi, era un modello di mercato, realizzato nella bella struttura con al centro della piazza un profilo in massello di pietra a forma di pesce, sui lati banconi in pietra, con lavabo attrezzati di rubinetti e contatori di acqua e luce. Quasi un milione di euro i lavori di ristrutturazione e risanamento (cofinanziamento tra Comune di Molfetta e Fondi Europei), la cui approvazione in linea tecnica risale al 2005 con l’amministrazione Tommaso Minervini (delibera di Giunta Comunale n.260 del 28-12-2005). Chi poteva avere interesse a distruggere quest’opera? Saranno i carabinieri a stabilirlo, ma certamente se non è l’effetto del contrasto fra operatori, lo scempio ha un obiettivo preciso e un messaggio trasversale che inquieta. Una distruzione su commissione, da parte di chi non tollera l’ordine ripristinato nella vendita dei prodotti ittici? A questo potrebbero aggiungersi vecchi rancori che continuano e il clima di odio diffuso che viene alimentato fin dalla campagna elettorale e che continua tuttora, da parte di soggetti disturbati, ma anche da qualche parte politica, che potrebbe aver fatto presa su alcune menti malate (la distruzione, ripetiamo, non può essere opera di una o due persone), che avrebbero sfogato la propria insoddisfazione con un atto barbarico. Nessuna ipotesi può essere esclusa, ma l’atto dimostra ancora una volta il livello di inciviltà di una parte della popolazione molfettese, lasciata per anni senza regole e senza controllo, nella convinzione che ognuno possa fare il proprio comodo in assoluta libertà e tolleranza di criminalità diffusa. E oggi questa parte della città mal digerisce il ripristino della legalità, anche in quella piazza e dintorni. Ecco perché ci auguriamo che i responsabili vengano individuati e puniti per fare giustizia e dare un messaggio di fermezza nel rispetto della legge, a cominciare dal decoro cittadino che si sta cercando faticosamente di ripristinare. I COMMENTI DEL SINDACO E DEL SUO VICE Immediata e dura la reazione del sindaco Paola Natalicchio: «nella notte è stato devastato in parte il mercato di piazza Minuto Pesce. Qualche sciacallo politicante accusa l’amministrazione di un atto evidentemente criminale, da condannare senza avvitarsi sulla polemica politica, che offende il lavoro durissimo e invisibile che da mesi stiamo facendo per riportare in quello spazio e in tutta la città legalità e sicurezza. Andremo a fondo, insieme agli organi inquirenti. Condanniamo la violenza e la delinquenza. Oggi stesso ci mettiamo al lavoro per risolvere il problema e far tornare il mercato un luogo sicuro per chi vende e per chi compra». Anche il vice sindaco Bepi Maralfa ha commentato la vicenda: «Quello che è accaduto a piazza Minuto Pesce è un fatto gravissimo in quanto non solo lede i beni mobili del mercato ma ferisce tutta la collettività. Provvederemo a informare il Prefetto e a convocareun vertice con i Carabinieri e la Guardia di Finanza di Molfetta». E il vertice col Prefetto c’è stato. «Massima sinergia istituzionale, metteremo in campo azioni comuni per il ripristino della legalità in piazza minuto pesce» ha detto il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio al termine della riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, alla quale ha preso parte a Bari con il vice sindaco Bepi Maralfa. Del Comitato, presieduto dal Prefetto Carmela Pagano, fanno parte il questore Antonio De Iesu e i vertici dei comandi provinciali delle forze dell’ordine. «Esprimo – ha aggiunto il sindaco – piena gratitudine a sua eccellenza il Prefetto che ha assicurato che metterà in campo una reazione che dimostrerà che le istituzioni non si possono colpire e fermare». LA REAZIONE DELLE ISTITUZIONI Sul barbaro atto criminale della distruzione dei banchi di vendita al mercato Minuto Pesce di Molfetta, hanno reagito subito e con determinazione le istituzioni. Il sindaco Paola Natalicchio ha informato i cittadini di aver interessato il Prefetto e confermando lo stato le ipotesi che allìorigine della devastazione ci sia il clima di tensione fra i venditori con licenza e gli abusivi, nel cui ambiente sono orientate le indagini dei carabinieri. «Ho interessato il Prefetto della situazione di Piazza Minuto Pesce – ha detto il sindaco –. Non solo della ignobile devastazione notturna, chiaramente criminosa, ma delle precedenti e numerose segnalazioni fatte circa la situazione di tensione all’interno del mercato tra “abusivi” e venditori con licenza. Stiamo operando un controllo interno su tutte le licenze per collaborare al massimo con gli organi inquirenti. La verità di questa storia verrà a galla. Presto. E non faremo sconti a nessuno. Il Prefetto ha già inserito il caso di Piazza Minuto Pesce nel prossimo coordinamento per l’ordine e la sicurezza di mercoledì. In concomitanza dovevo essere con il Gac a Expo a parlare proprio della nostra pesca. Valuterò nelle prossime ore l’annullamento della missione istituzionale. Chi pensava di piegare le istituzioni, stanotte, sarà piegato». Intanto dopo due giorni dalla sera di sabato, è stato subito riaperto il mercato con banchi mobili e l’ufficio lavori pubblici ha fatto una prima stima dei danni che ammontano a oltre 65.000 euro. Visto il sequestro dell’impianto di registrazione collegato alle telecamere per accertare la possibile manomissione, il Comune ha predisposto la temporanea sostituzione della macchina per ripristinare il funzionamento del dispositivo di videosorveglianza. E sono scattati anche alcuni blitz a sorpresa delle forze dell’ordine che hanno sanzionato vendite abusive e altre illegalità. Un’azione di contrasto per lasciare spazio ad alcuna ipotesi di ritorno al passato o di voglia di trasformare il mercato in una terra di nessuno (o di pescivendoli violenti). Del resto le reazioni delle associazioni dei commercianti Confcommercio e Confesercenti si sono espresse a favore dell’azione del sindaco e dell’amministrazione. «Non vogliamo militarizzare la piazza – ha sostenuto il sindaco – ma dobbiamo tornare a far rispettare le regole. È stata significativa in questi giorni la reazione della comunità cittadina alla quale continuo a chiedere di sostenere la parte buona dei commercianti, ora più che mai. Non dobbiamo restare inermi di fronte a quanto accaduto, ha danneggiato la città non solo economicamente ma anche moralmente». Naturalmente sullìepisodio non sono mancati, come del resto era prevedibile, visto lìandazzo del dopo elezioni da campagna elettorale perenne, alcuni interventi di sciacallaggio politico, da parte di personaggi che hanno ricoperto cariche di partito, poi emarginati, ma che oggi continuano a rimestare nel torbido, al servizio dellìex sindaco, per cercare attraverso tali speculazioni di recuperare il consenso perduto, dopo la spaccatura e la fuga della maggior parte di esponenti politici e consiglieri comunali dallìarea del sen. Azzollini. E così, non avendo argomenti, ripetono litanie e giaculatorie che i cittadini sono abituati ad ascoltare in consiglio comunale. L’opinione pubblica appare costernata di fronte a questi atteggiamenti irresponsabili, in un momento in cui sarebbe necessario non speculare, ma dimostrare unità di intenti per manifestare pubblicamente contro questi criminali, altrimenti si rischia di fare involontariamente il loro gioco. La politica del muoia Sansone con tutti i filistei non si addice a persone civili e democratiche, che finiscono, per meri motivi politici, in una campagna elettorale mai conclusa, di danneggiare Molfetta e i suoi cittadini.

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