Incuria e rischio per la sicurezza e la salute pubblica nell’area del servizio Riabilitazione dell’Apicella a Molfetta. Una lettrice scrive a “Quindici”
MOLFETTA – Città dell’incuria e della sporcizia, come viene, purtroppo, qualificata Molfetta, una definizione che riguarda anche alcuni servizi sanitari, come quello territoriale di riabilitazione che si trova all’interno dell’Apicella. A denunciare la situazione è una lettrice di “Quindici”, Raffaella Sfregola, che, con grande senso civico, chiede di firmare la sua denuncia.
«Gentilissima Redazione,
vorrei segnalare la situazione di incuria e pericolo per la salute e la pubblica sicurezza che caratterizzano l’area in cui è collocato il Servizio Territoriale di Riabilitazione dell’“Apicella” di Molfetta.
Tale area, come qualsiasi passante può verificare con i propri occhi, è stracolma di erbacce di ogni tipo, rami secchi, sterpaglie molto floride, spazzatura, cicche di sigaretta. Vi si può notare anche la presenza di un albero spaccato a metà, con una parte ancora piantata e l’altra metà adagiata per terra. Le scalinate pullulano di cespugli. Dov’è il decoro e la sicurezza?
E’ facile immaginare che tale situazione di incuria e di mancata manutenzione non solo faciliti il proliferare di insetti, topi e via dicendo, ma aumenti il rischio di incendio, anche alla luce delle temperature roventi di questi giorni. Perché si mettono in pericolo i cittadini, prevalentemente i più fragili, che afferiscono a questi servizi del Distretto Socio-Sanitario presso l’”Apicella”?
Per raggiungere la rampa disabili, bisogna fare un vero e proprio slalom, scansando le vegetazioni e l’immondizia. Questa incuria rappresenta un’ulteriore barriera architettonica per chi è costretto all’uso di una carrozzina. Non si può far finta di nulla e non è nemmeno un bello spettacolo da vedere.
Spero che la vostra testata dia voce a questa insostenibile situazione, che patiscono ogni giorno i cittadini bisognosi di cure e che chi di dovere provveda finalmente in tempi rapidi a risolvere questi problemi, così da scongiurare i rischi di salute e di sicurezza per i cittadini che vi afferiscono.
Un grazie di cuore
Raffaella Sfregola».
© Riproduzione riservata