Incompetenza o superficialità? Mancanza di cura del verde a Molfetta. Spreco di soldi pubblici. Un lettore scrive a “Quindici”
MOLFETTA - La cura del verde a Molfetta lascia a desiderare, viene affidata a degli incompetenti che non conoscono nemmeno l’abc della potatura. Ignoranza o superficialità? Agli amministratori… l’ardua sentenza. E' comunque uno spreco di soldi pubblici, dei cittadini che pagano le tasse e vedono male investito questo denaro.
Ecco la lettera di un cittadino inviata a “Quindici”: ennesima protesta destinata a restare senza risposta. La potenza delle lobby elettorali? E poi ci riempie la bocca di civismo…
"Che Molfetta sia un luogo non propriamente amico del verde, è notorio. Dopo le decapitazioni e l'azzeramento di alcune delle piante della Villa Comunale, ridotte a sterili moncherini, documentate tempo fa, e l'asportazione di ciò che rimaneva delle tamerici mutilate in zona industriale e poi ancora di quelle recentemente ‘affettate' ed abbattute su quello che una volta era il viale dei crociati (ora un cantiere con alberi distrutti), si aggiunge la misteriosa sparizione degli alberelli da pochi semestri piantumati su via Felice Cavallotti.
Fate un giro, ci sono solo i fori oblunghi sul marciapiede. Ma niente paura, di sicuro torneranno, ad allietare le passeggiate dei concittadini, tanto attenti al verde della loro città. Mica si possono comprare coi soldi dei cittadini degli aberri e poi toglierli di mezzo così... e poi, dove spegnere le sigarette se non ai piedi di un inutile alberello...
Infine, per gradire, si osservi l'albero piantato sulla rotonda dopo i 'ponti' direzione Pulo. Saremo mica di fronte ad una ennesima ed ardimentosa potatura frutto della sapienza locale? No, no. Sarebbe troppo. In quest’ultimo caso, di sicuro, sarà stata un'impietosa folata di vento a violare così la chioma. Per straziare così intimamente una pianta ci vuole solo un evento atmosferico eccezionale. Neanche le rinomate potature molfettesi possono arrivare a tanto.
In un siffatto quadro, due buone notizie: nonostante gli assalti dei simpatici membri delle vivaci baby gang locali, la magnolia di Piazza Principe di Napoli sopravvive. Bella, rigogliosa, osserva fiera e dignitosa la piazzetta, dominando col suo splendore le quotidiane discariche a cielo aperto. E le quotidiane miserie umane. Chissà quando verrà 'potata' anche lei.
Seconda buona notizia (ed ho paura a scriverlo) pare che finora gli alberi che incorniciano il Liceo Classico siano stati risparmiati dalla nostra tipica furia 'alberoclasta'. Perdonate l'orrendo neologismo. Speriamo che chi li ha protetti sinora (un sensibile direttore del lavori di ristrutturazione? Semplice favore degli dei?) non li abbandoni.
Un cittadino