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Imbrattati i muri della città con scritte e simboli nazi-fascisti  
15 maggio 2007

Sui muri di Molfetta da qualche tempo sono apparsi simboli e scritte inquietanti. Svastiche e croci celtiche tracciate in pieno centro urbano, frasi ripugnanti che si credeva di non dover più ascoltare o leggere, voci di uno strano raduno di estrema destra, ma di cui nessuno in città è disposto a dire qualcosa di più. Quando si prova a chiedere in giro, a cercare di capire cosa stia accadendo, chi sia stato a insozzare i muri, tutt'al più si riesce a sapere che non sono stati molfettesi, ma esagitati venuti da fuori, per esempio da Giovinazzo, e non si capisce perché debbano muoversi da casa loro per venire a sporcare i nostri palazzi. Sono comunque segnali che mettono disagio e che evidenziano una pericolosa recrudescenza di fenomeni riconducibili alla estrema destra ed alle sue peggiori pulsioni. Contro tutto questo si è costituito, a Molfetta, un Coordinamento Antifascista che, dopo aver affisso un manifesto per denunciare questa pericolosa deriva, ha deciso di scendere in piazza con un presidio contro razzismo e xenofobia. «Il Coordinamento Antifascista – a sentire gli organizzatori dell'iniziativa – è un insieme di diverse realtà cittadine e singoli cittadini che hanno sentito la necessità di unirsi a seguito dei numerosi nefasti eventi da parte di fascistucoli cittadini e non solo, eventi quali pestaggi ai danni di adolescenti, numerose scritte inneggianti al nazifascismo, mostre revisioniste con simboli chiaramente nazisti presenti in bella mostra». «La necessità di scendere in piazza – prosegue il Coordinamento – con un presidio nasce dopo la comparsa sui muri cittadini di scritte razziste anche piuttosto gravi e pericolose, accompagnate da croci celtiche e svastiche. Il Coordinamento, fiero del proprio antirazzismo, scenderà in piazza alla unica voce di “Nessuno è straniero”». Oltre ad organizzare il presidio a Corso Umberto, mostrando foto degli edifici deturpati e distribuendo volantini, il Coordinamento ha voluto compiere un gesto simbolico; la mattina del 25 aprile, dopo aver partecipato al corteo per la celebrazione della Festa della Liberazione, ha provveduto a cancellare alcune delle scritte e dei simboli inneggianti al fascismo ed ai suoi miti, razziste e provocatorie. Ha scelto il 25 aprile nella convinzione, come è dato leggere in un volantino distribuito per l'occasione, «dell'importanza di questa data perché essa non solo la commemorazione della vittoria dei valori antifascisti e democratici del Paese contro la dittatura, ma soprattutto l'affermazione dell'attualità di questi valori». Così, il gruppo si è recato nei pressi della stazione e qui i partecipanti si sono alternati a cancellare con una pittura chiara le scritte ingiuriose. Perché, si legge ancora nel volantino: «Il 25 aprile ha senso per la gente che inorridisce nel vedere i muri insozzati dalle svastiche nere, aberranti simboli tracciati da chi ignora le nefandezze commesse dalle dittature a cui si richiamano».
Autore: Lella Salvemini
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