Recupero Password
Il voto di scambio a Molfetta in un video su Repubblica. Non c'è più tempo
23 maggio 2013

MOLFETTA - Non c’è più tempo. Il video pubblicato oggi su Repubblica (http://video.repubblica.it/edizione/bari/tutti-in-gita-in-cambio-del-voto-la-videodenuncia/129253?video) è disarmante.
Ci sono persone che continuano a privatizzare anche il consenso, a comprare il voto per appropriarsi della città. La gestione del voto e della politica in questi anni è identica: anche la città, in questi anni, è stata ridotta a blocchi di interesse privato gestiti ai limiti della legalità. Basti pensare alle inchieste sull’urbanistica e sul porto, alla cultura dell’estetizzazione a pagamento, allo scempio delle lame.
Non c’è più tempo, è l’ora di cambiare registro, perché la città torni ad essere il terreno di progettazione della vita comune, sottratta all’amministrazione che sfrutta il disagio della comunità per continuare a curare interessi privati. Perché è questo il punto della questione sul voto di scambio.
Non si tratta di un problema che riguarda “solo la magistratura”, come molti vogliono far credere. E’ un sistema che mette in discussione lo stesso principio della rappresentanza, sfruttando la marginalità dilagante per appropriarsi del consenso. C’è un disagio diffuso, nella nostra città, che si va estendendo in maniera sempre più profonda, e si traduce in una esclusione sociale che rende necessarie politiche di riconoscimento e di riscatto. Di qui la mia riflessione, negli ultimi tempi sulla necessità di un reddito minimo garantito, che pure è stato declinato in varie modalità a livello amministrativo (http://www.criticaliberale.it/settimanale/119994).
Il voto di scambio non fa che alimentarsi di queste sacche di marginalità, gode dell’esclusione sociale, si beffa del piano della rappresentanza, del conflitto di opinioni e di visioni politiche. Alla politica del voto di scambio basta il rapporto privato con l’elettore, che minaccia sin dalle fondamenta il futuro politico della città.
Perché anche il futuro sarà privatizzato, sarà preda degli usurpatori di turno, che si nutrono del disagio, vivono sul malessere collettivo per spartirsi gli utili.
Il confronto di Legambiente, la scorsa settimana, fra Bepi Maralfa, Paola Natalicchio e Gianni Porta, ha offerto una giusta indicazione per questa appropriazione. Al di là dei limiti che in questi anni, come abbiamo spesso ripetuto, hanno contraddistinto il centro-sinistra, è necessario ripartire dalla politica che guarda alla comunità, piuttosto che all’individuo disarmato dal disagio diffuso, ricattabile e facile preda degli usurpatori.
Non c’è più tempo, è l’ora di riappropriarsi della città.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Giacomo Pisani
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Chiudiamo in bellezza? - La classe dirigente del nostro Paese ha cominciato a manifestare elementi di patologia dell'azione politica già all'indomani delle elezioni del 2 giugno del 1946 per la Costituente (in cui socialisti e comunisti insieme avevano ottenuto quasi il 40% dei voti, ossia la maggioranza relativa) e durante i successivi gabinetti De Gasperi che a partire dal terzo, varato il 31 maggio del 1947, in piena guerra fredda, pur di estromettere le sinistre dal governo del Paese avviarono rapporti mefistofelici con qualunquisti, conservatori e monarchici. A partire dalla strage di Portella delle Ginestre (1° maggio del 1947) e dal caso Giuliano l'Italia si è caratterizzata, infatti, nelle forme di un paese dominato dalla cultura della clientela, della corruzione politica e dello scontro sociale, animata da tendenze reazionarie e complottiste e ammorbata da un obnubilante conservatorismo catto-clericale. Tali circostanze hanno forgiato una classe politica inadeguata e mediocre che, anno dopo anno, ha creato tutte le condizioni per il declino inesorabile (energicamente negato dall'ex premier italiano Silvio Berlusconi) che oggi stiamo vivendo. Mai, ad eccezione delle pause "tecniche”, un solo provvedimento generato dalla domanda sociale né una legge nell'interesse generale. Sempre, e soltanto, politiche adottate in condizioni di emergenza, provvedimenti “fotocopia” o ad personam e leggi sollecitate nel contesto di rapporti internazionali più o meno discutibili. Un'unica lunga storia fatta di tanti avvenimenti che inanellati, uno dopo l'altro, c'hanno condotto al quasi ventennio berlusconiano: gli omicidi di Enrico Mattei, Pier Paolo Pasolini e Mauro De Mauro, il caso Sindona e l'assassinio di Giorgio Ambrosoli, il terrorismo rosso e nero degli anni '60-'80 (dalla strage di piazza Fontana al sequestro Moro, fino alla strage di Piazza Bologna), l'assassinio di Pio La Torre e del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, l'attentato dei Georgofili, le stragi di Capaci e via D'Amelio, l'omicidio di Don Pino Puglisi, la trattativa Stato-mafia..... E siamo arrivati al Parlamento attuale, quello della XVI legislatura (senza per questo escludere i vari consigli regionali, provinciali o comunali), i cui seggi sono in buona parte occupati da reduci della Prima Repubblica, da personaggi passati in giudicato o inquisiti per diversi reati, da picchiatori fascisti e anche da qualcuno tesserato della Loggia P2. E così l'assenza di meritocrazia, una diffusa cultura familistica, la mancanza di fiducia nelle istituzioni, una cultura eccessivamente garantista, la cronica lentezza della giustizia italiana e la selezione da parte dei partiti di un personale politico culturalmente inadeguato hanno trasformato l'Italia, in una "peggiocrazia". - Alle prossime o ai prossimi!!!








Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet