Il vescovo e il lavoro “rispettare la dignità della persona”
In maggio, tradizionalmente, si celebrano due importanti figure: i lavoratori e le mamme. Entrambe sono state al centro di un incontro del vescovo Mons. Domenico Cornacchia con lavoratori e imprenditori, incontro che si è svolto lo scorso 19 maggio presso la sede dell’Associazione Imprenditori della Zona industriale e artigianale di Molfetta. L’iniziativa, che ha avuto come tema “Lavoro, famiglia e solidarietà nel rispetto della dignità umana” è stato promosso dall’Ufficio diocesano per i Problemi sociali e Lavoro, oltre che dalla stessa associazione imprenditori che, come ha ricordato Maddalena Pisani, componente del direttivo, muoveva i suoi primi passi proprio nel maggio 2014. «Eccellenza, Lei ha di fronte solo lavoratori – ha affermato Maddalena Pisani – perché non facciamo differenza tra lavoratori e imprenditori, perché nelle nostre realtà, nelle piccole realtà, nelle piccole imprese, il primo lavoratore è il datore di lavoro». Ha proseguito il suo intervento ponendo in evidenza le problematiche fiscali («tra TARI e IMU ogni azienda paga circa 30 mila euro l’anno»). «Era dal 1991 che la nostra Diocesi, almeno nella città di Molfetta, non viveva un momento di incontro con lavoratori e imprenditori» ha sottolineato Onofrio Losito, responsabile dell’Ufficio diocesano per i Problemi sociali e Lavoro. La zona industriale di Molfetta è la più grande delle quattro città della Diocesi e si è voluto iniziare un percorso importante. «La chiesa italiana è sicuramente vicina a tutti i lavoratori » ha aggiunto Onofrio Losito, rimarcando che in ottobre si terrà la 48esima settimana sociale dei cattolici italiani, focalizzata proprio sul tema del lavoro. «Siamo fortunati a vivere in una zona baciata dalla Provvidenza» ha affermato Mons. Cornacchia, evidenziando i nostri punti di forza: il mare, le terre fertili, la presenza di importanti vie di comunicazione. «Regione puglia e zone del nord barese sono tra le più fortunate» ha proseguito, confrontandole con situazioni del subappennino dauno e del foggiano dove ci sono «piccolissime realtà, molte volte dimenticate dalle Istituzioni». Ha esortato a investire in capacità, risorse, intelligenza, soprattutto a favore dei giovani, molti dei quali, ancora oggi, sono costretti a portare i propri talenti fuori dal nostro territorio. Non a caso Mons. Cornacchia ha ricordato alcuni molfettesi emigrati incontrati negli USA, che gli hanno riferito « non ci manca niente, ma ci manca la nostra terra, la nostra patria». Non sono mancati richiami all’esortazione apostolica di Papa Francesco, l’Evangelii Gaudium (la gioia del Vangelo, della Buona Notizia), nella quale si sottolinea che «il lavoro libero e creativo, partecipativo e solidale, è lo strumento mediante cui il povero può esprimere ed accrescere la sua dignità». «Bisogna che il lavoro diventi e sia sempre – ha rimarcato il Vescovo – libero, siamo soprattutto persone e non ingranaggi di una macchina; creativo, attraverso noi il Signore continua a creare; partecipativo, anche gli operai, dunque, devono poter prendere parte alla vita dell’azienda; solidale, in altre parole il Papa dice che chi ha di più deve dare a chi ha di meno». L’auspico è quello che si crei qualche posto di lavoro in più. Maddalena Pisani ha concluso evidenziando come, tra zona industriale e PIP, l’area presenti 350 insediamenti produttivi in cui lavorano circa 12 mila persone, una grande comunità in cui si attuano progetti di solidarietà e condivisione: «Continueremo a credere che la parte più bella sia il capitale umano – ha aggiunto – e su quello vogliamo investire Ma la serata è stata dedicata anche (e soprattutto) alle mamme. L’Associazione imprenditori ha premiato alcune mamme lavoratrici, che riescono a coniugare famiglia e lavoro sia pure con grandi sacrifici e altrettanto grande impegno. «Lasciatevi portare via tutto meno la famiglia e la dignità – è stato l’appello rivolto alle tante donne lavoratrici – la dignità non ha prezzo; la parola dignità non ha plurale». L’imprenditore Pasquale De Nichilo ha, poi, donato al Vescovo un crocifisso realizzato con ingranaggi e materiale di scarto mentre il presule ha benedetto un altro crocifisso che sarà, invece, collocato all’interno della sede dell’associazione imprenditori. Una bella festa che ha riacceso i riflettori sulle problematiche delle imprese, dei lavoratori e delle lavoratrici ma anche sulla dignità della persona, da tutelare al di là dei pur importanti meccanismi economici.
Autore: Isabella de Pinto