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Il Tribunale dei diritti del malato di Molfetta denuncia: non basta un giorno per le vaccinazioni anti-Covid
21 dicembre 2023

MOLFETTA - Seguendo l’andamento dei contagi da Covid-19 risulta che negli ultimi sette giorni si è verificato un aumento del 14% nella popolazione generale, del 18% tra gli ospedalizzati e del 5,5 % della mortalità tra i positivi (fonte Rainews).

Il Ministero della Salute con la circolare del 4 dicembre 2023 raccomandava la somministrazione dei vaccini alla popolazione di età superiore ai 60 anni, agli operatori sanitari, alle persone affette da fragilità ed ai pazienti con patologie croniche. A richiesta per tutte le persone che non rientrano nelle categorie a rischio.

Peccato che tali disposizioni non vengano ottemperate nella prassi o meglio siano di difficile applicazione.

A denunciarlo è il Tribunale di diritti del malato di Molfetta, che aggiunge: «Come da tabella pubblicata da PugliaSalute, è possibile constatare che per il Comune di Molfetta, è stato riservato presso il Servizio di Igiene solo un giorno alla settimana di mercoledì. Inoltre i cittadini devono necessariamente prenotarsi esclusivamente tramite lo sportello CUP.

Il Tribunale per i Diritti del Malato, accogliendo le segnalazioni di molti pazienti, si è attivato presso l’Ufficio Sisp, perché intervenga al fine di favorire sia un accesso più rapido con prenotazione anche via mail, attraverso il portale PugliaSalute, sia un ampliamento dei giorni destinati alla somministrazione.

Attualmente l’attesa per potersi vaccinare è mediamente di due settimane e questo certo non incoraggia la popolazione a vaccinarsi e questo in contrasto con quanto viene giornalmente raccomandato dal Ministero della Salute.

Molfetta che nella prima fase della pandemia, con il supporto delle associazioni di volontariato, aveva predisposto un servizio eccellente al fine di stimolare e agevolare la vaccinazione, non merita di trovarsi in difficoltà per una nuova ondata di contagi che potrebbe compromettere la salute di molti cittadini soprattutto nelle fasce più vulnerabili.

Il T.D.M. confida nell’intervento delle autorità preposte a tale mansione perché si facciano carico delle nostre istanze».

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