Il trasformismo del candidato sindaco Leonardo Siragusa a Molfetta: si allea col suo nemico Azzollini, passando dal centrosinistra alla destra
MOLFETTA – Chissà quale sarà stato il prezzo politico pagato dal sen. Antonio Azzollini per aggregare Leonardo Siragusa (foto) alla coalizione di destra? Chissà come avrà fatto l’ex politico di centrosinistra dell’amministrazione Natalicchio a passare a destra con il suo avversario di ieri, che egli stesso aveva più volte criticato, perfino in campagna elettorale? Da sinistra a destra, passando per fascisti e xenofobi aggregati alla coalizione di Azzollini.
Certamente il prezzo politico non è certo la poltrona di consigliere comunale che, anche con l’apparentamento, comunque per lui non scatterebbe. Allora una poltrona di assessore, una presidenza di municipalizzata?
Cosa possa aver spinto Leonardo verso Antonio (Isa De Bari resta la sua prestanome: Azzolisa) non è dato sapere. Alla faccia della trasparenza. Viene negata agli elettori, ma anche ai lettori una informazione basilare per permettere loro di scegliere responsabilmente per chi votare domenica 25 giugno in occasione del ballottaggio. E non viene fornita alcuna spiegazione alla città.
Forse dopo il rifiuto del candidato sindaco della coalizione del ciambotto, Tommaso Minervini, di accogliere Siragusa fra le sue fila, non restava altro che la destra, soprattutto dopo aver speso una montagna di soldi nella campagna elettorale. Così anche il buon Leonardo ha scoperto quel trasformismo in politica, che aveva criticato presentandosi come l’unico immacolato e soprattutto attaccando i partiti, lui creatore della lista aziendale con cui fare anche le furbate dei manifesti falso-elettorali che non hanno funzionato né per lui né per l’altro candidato presunto furbo. In realtà quei manifesti, affissi fuori delle plance comunali, avranno giovato più alla sua attività immobiliare che alla sua attività politica, visto il misero risultato elettorale ottenuto. Una presunzione pagata a caro prezzo e una delusione amara, confermata dalle mancate dichiarazioni dopo lo scrutinio, quando Leonardo è scomparso. Per avere una sua dichiarazione bisogna interrogare qualcuno delle decine di suoi manifesti muti che tappezzano ancora la città? Aggregarsi ad Azzollini significa mettere le cose apposto?
E così l’accordo è bell’e fatto, alla faccia della coerenza! Sembra che il collante fra Azzollini e Siragusa sia stata la comune avversione per il presidente della Regione, Michele Emiliano e il suo piano di riordino ospedaliero che prevede la chiusura dell’ospedale di Molfetta e in particolare del reparto di cardiologia (qui Azzolisa ha fatto una gaffe confondendo la chiusura per ferie con la chiusura definitiva): troppo poco per giustificare il voltafaccia politico. Vedremo come reagiranno i cittadini e gli stessi elettori di Siragusa a questo passo del gambero.
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