“Il sindaco Minervini trascina la città in un baratro senza precedenti”
Il consiglio comunale del 28 giugno ha fotografato una situazione “ibrida”, una maggioranza che ipotizzava una sfiducia al sindaco non concretizzata. Cosa ne pensa? «Penso sia il tempo della responsabilità collettiva: dalle forze politiche ai singoli cittadini. A prescindere dall’esito del percorso giudiziario e con il massimo rispetto del principio di non colpevolezza fino all’ultimo grado di giudizio, ci sono immagini eloquenti (quelle diffuse dalla GdF) che non possono lasciare indifferenti. Le forze di maggioranza hanno il dovere della responsabilità politica e della serietà, consentendo a questa città di recuperare la dignità perduta rigenerandosi dalle fondamenta. Non permetteremo che atteggiamenti attendisti ed equivoci, portino nel dimenticatoio la grave situazione amministrativa venutasi a creare a Molfetta». Se da un lato occorre attendere l’iter della magistratura per emettere eventuali condanne penali, che pensiero si sente di esprimere verso un sindaco che, di fatto, si trincera dietro la frase “rispondo solo alla mia coscienza”? «Un sindaco rappresenta la propria comunità ed è ad essa che deve rispondere, prima ancora che al tribunale della sua coscienza. Ha il dovere della salvaguardia della dignità istituzionale e dell’etica pubblica, prima ancora della salvaguardia della propria posizione. Evidentemente, nonostante le gravi responsabilità politiche, c’è la volontà di perseverare nella gestione del potere in modo cieco, in una situazione ormai insostenibile e torbida, che trascina la città in un baratro senza precedenti ». Di fronte a quello che appare un attaccamento alla poltrona, pensa che questo ennesimo episodio penale possa essere l’inizio della fine, di una presa di coscienza di una città scossa da terremoti giudiziari? «Chiediamo ai cittadini di indignarsi, di non farsi assopire dal torpore dell’individualismo. Lo chiediamo ai giovani, cittadini di questa terra ma cittadini del mondo. A chi va lontano per costruire il suo futuro o a chi resta in questa terra, sfidando ogni giorno con grinta e determinazione le tante difficoltà. Lo chiediamo a voi, ragazzi, che conoscete la fatica e a volte anche la rabbia, ma che conoscete certamente il profumo della dignità e l’orgoglio dell’onestà. Mi piacerebbe che da voi parta il riscatto di una città sana e pulita. Assieme al mio movimento, continuerò a profondere il mio impegno per farmi garante di questo: di un progetto collettivo ed alternativo che ponga al centro la buona amministrazione solida, seria e competente». © Riproduzione riservata