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Il sindaco Minervini: Ospedale di Molfetta declassato? Tranquilli, avremo quello nuovo del nord barese: me l'ha detto Emiliano
19 luglio 2019

MOLFETTA – Lo scandalo degli assenteisti all’ospedale di Molfetta con 13 arresti e la conferenza stampa dei sindacati hanno costretto il sindaco Tommaso Minervini a precedere i rappresentanti dei lavoratori nell’incontro con i giornalisti.

Si spiega così la conferenza stampa indetta ad horas per evitare speculazioni sull’ospedale, ma anche per annunciare le “novità” (come le definisce lui) che qualificano la struttura.

Si parte con lo scandalo dell’assenteismo. Minervini sostiene che il lavoro della Procura della Repubblica sull’assenteismo ed i controlli effettuati, sono di tipo generale e non riguardano solo la città di Molfetta.

“I comportamenti riprovevoli di una minoranza di persone - aggiunge - non devono portare ad una generalizzazione. Anzi, in queste circostanze, bisogna esaltare quelli che svolgono con professionalità il proprio lavoro nell’ospedale di Molfetta e altrove. Ed è per questo che mi accingo - continua il sindaco - ad incontrare il Direttore sanitario ed i medici per esprimere la mia vicinanza rispetto al loro impegno e alla loro professionalità”.

Il sindaco chiarisce, categoricamente, che ciò che è accaduto a livello giudiziario, non ha nulla a che vedere con il Piano di riordino sanitario.

“Sciacalli o corvi - queste le sue testuali parole - vogliono alimentare le paure e diffonderle all’interno della nostra comunità. Alimentare condizioni negative è più facile, rimangono più impresse di quelle positive”.

Minervini racconta, a tal proposito, l’aneddoto di un giornalista: “Al Capone viene ricordato, in maniera eclatante, dalla comunità presente e lo sarà, allo stesso modo, da quella futura mentre il fondatore della Banca d’America nessuno lo ricorda, eppure è partito anche lui come emigrato dall’Italia e, dollaro su dollaro, ha fondato la banca americana ma nessuno sa chi è, mentre al Capone lo ricordiamo”.

La conferenza stampa è stata convocata, informa il sindaco, per dare due importanti notizie. La prima riguarda i primariati, mentre la seconda è relativa all’ospedale del nord-barese.

Prima di fornire spiegazioni più dettagliate su queste novità, Tommaso Minervini continua a scagliarsi contro chi diffonde notizie false rispetto agli impegni presi sul Piano di riordino. Parla ancora di sciacalli e riferisce di aver scritto, con urgenza una lettera al governatore Emiliano e di aver ricevuto risposta.

“Tutti i reparti esistenti vengono conservati, basta recarvisi per vedere che sono in funzione. I reparti di cardiologia e chirurgia rimangono aperti e, come sancito dal protocollo di intesa, vi saranno quattro posti letto destinati al post- operatorio intensivo. Rimane oncologia, pediatria e nefrologia. Dunque, nulla è cambiato, il tentativo di alimentare le paure è destinato a fallire e io chiedo la collaborazione della stampa proprio per fermare questi sciacallaggi e rassicurare la comunità”.

Le due novità: il primariato e l’ospedale del nord-barese.

Finalmente, come da delibera allegata, ritornano i primari. Saranno quattro. Un numero maggiore di primari significa una maggiore capacità di attrazione da parte dell’ospedale, una sua migliore organizzazione ed un suo potenziamento complessivo.

Sin dai tempi dell’ex presidente della regione Raffaele Fitto, il sindaco dichiara che un suo pallino è sempre stato il pronto soccorso.

Mentre per un intervento programmato si ha il tempo di scegliere la struttura e di capire dove andare, per il soccorso urgente non è la stessa cosa.

Il pronto soccorso deve necessariamente essere efficiente, e, come dice lo slogan pubblicitario, toglietemi tutto, ma non il pronto soccorso.

Se ho un ictus o un infarto o qualche altro accidente, riferisce il sindaco, il pronto soccorso deve funzionare ed è per questo che quello molfettese verrà ampliato e potenziato, diventando primariato.

L’altra notizia, confermata dal governatore Emiliano, è relativa all’ospedale del nord-barese. Nel piano di riordino sono indicati alcuni nuovi ospedali ma non per tutti è possibile accedere ai finanziamenti, questo in molti non lo sanno, mentre per l’ospedale del nord-barese questi finanziamenti saranno disponibili.

Trani, Bisceglie, Corato, Ruvo, Bitonto, Giovinazzo, Terlizzi e Molfetta: otto grandi comunità, per quasi trecentomila abitanti, che non hanno ancora un ospedale completo. Tra Cerignola e Bari, ad esempio, c’è un solo reparto di urologia, ed è quello del nostro ospedale.

“Il compito di un sindaco è quello di occuparsi dei problemi più gravi e per questo vi dico - sostiene il sindaco - che reparti e le sale operatorie non solo non verranno chiusi ma verranno potenziati. Cominceranno a breve anche i lavori relativi alla palazzina che raggrupperà la medicina territoriale. Io poi non so come agire in merito ai numerosi attacchi che quotidianamente ricevo su facebook, onestamente non li leggo, tuttavia essi alimentano le paure dei cittadini. Io faccio appello alla razionalità. I sindaci vanno via ma gli ospedali restano, quindi alla fine il problema è tenerci degli ospedali che funzionino al meglio ed impostare una programmazione, a livello sanitario, che guardi al futuro dell’ambito territoriale".

L’autorità giudiziaria svolge il suo lavoro, come si suol dire, nei silenzi e nell’austerità delle sue aule, noi, ribadisce il sindaco, come rappresentanti delle istituzioni pubbliche facciamo un altro lavoro e le due cose non devono essere mischiate.

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