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Il Sindaco è un grande mediatore sociale: parola di De Magistris a Molfetta Il Sindaco di Napoli è intervenuto ieri per sostenere la candidatura di Gianni Porta
09 giugno 2017

MOLFETTA – Standing ovation per il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, giunto a Molfetta a sostegno della candidatura di Gianni Porta a primo cittadino di Molfetta.

La giornata (giovedì) e l’ora (metà mattinata) non parevano la scelta migliore per chi è impegnato a scuola o al lavoro ma circa duecento persone hanno seguito l’appassionato e coinvolgente intervento di De Magistris.

La tappa molfettese del Sindaco di Napoli, per la verità, ha avuto inizio con una breve sosta dinanzi al sagrato della chiesa di San Bernardino, dove venne assassinato Gianni Carnicella, per rendere omaggio alla sua memoria.

Poi l’incontro politico è entrato nel vivo. A corso Umberto l’intervento di De Magistris è stato preceduto da quelli di Gianni Porta e della parlamentare europea Eleonora Forenza.

«Noi pensiamo che la politica è la soluzione che tutti insieme troviamo giorno dopo giorno, studiando le leggi, prospettando soluzioni condivise con coloro che vivono il nostro territorio, che vorrebbero un rilancio legato, ad esempio, all’economia del mare – ha affermato Gianni Porta – Noi pensiamo che questa città abbia tutta la dignità, abbia tutte le possibilità, abbia tutte le risorse di intelligenza, di competenza e di passione perché possa finalmente guardare con ansia di riscatto. L’esperienza di Napoli è l’esperienza che dimostra come sia possibile, sbagliando perché siamo umani ma dando sempre la disponibilità all’ascolto, governare tutti quanti insieme, giorno per giorno, e contribuendo tutti quanti, ognuno di noi con il proprio pezzo di vita, con il proprio pezzo di storia, con i propri sacrifici, a disegnare una città a misura di tutti coloro che, spesso, vengono considerati fragili».

Non poteva mancare un cenno al simbolo scelto per questa campagna elettorale: «“Una strada giusta” che cerca di colmare e rimuovere gli ostacoli che impediscono di realizzarsi pienamente».

Breve ma incisivo l’intervento di Eleonora Forenza: «Pensiamo che partecipazione, autogoverno, modo diverso di amministrare a partire dai cittadini e dalle cittadine può rappresentare un modello, un modello di riscossa per le nostre città, per il Sud e anche, io credo, una strada per cambiare l’Europa».

Ma l’autentico mattatore è stato sicuramente Luigi De Magistris che ha tenuto a precisare di non voler insegnare nulla a nessuno: «Portiamo solo testimonianze. Testimonianze che sui giornali e tv nazionali non si trovano».

 Chiaramente il riferimento è alle situazioni e alle problematiche che ha dovuto affrontare dal momento del suo insediamento al Comune di Napoli: «Ho ereditato sei anni fa questa città (Napoli, appunto – n.d.r.) sommersa di rifiuti, non c’era un turista, la città era depressa moralmente finanziariamente, politicamente, culturalmente. All’inizio nessuno credeva che sarei diventato Sindaco».

Nonostante tutti i gap iniziali (grandi coalizioni contro, scarsità di fondi ecc) al ballottaggio conquista il 70% di preferenze.

Ma la città è in pre-dissesto finanziario: «Con la follia che ci contraddistingue, con il coraggio ho fatto il contrario di quello che da tempo ci dicono. Ho capito che la situazione era disperata. Sono sceso tra la gente, abbiamo messo il capitale umano al centro dell’azione di governo».

Allo stato attuale, Napoli è l’unica città che ha rispettato il referendum sull’acqua bene comune trasformando l’azienda spa che gestiva la distribuzione dell’acqua in azienda totalmente pubblica; il patrimonio immobiliare del Comune non lo gestisce un imprenditore, bensì il Comune, il popolo. Sono state eliminate tutte le consulenze esterne. I cittadini si sono riappropriati degli spazi (De Magistris ha ricordato come l’art. 1 della Costituzione sancisca: «la sovranità appartiene al popolo»).

Numerosi gli aneddoti raccontati, i riferimenti ai 115 procedimenti penali che ha dovuto affrontare, il successo del recupero di Bagnoli.

Ma qual è il ruolo, l’atteggiamento di un Sindaco? Per De Magistris «il Sindaco è un grande mediatore sociale».

Citando Luigi Settembrini (il letterato e patriota napoletano) ha affermato: «In alcuni momenti storici bisogna affidarsi ai folli o ai santi».

«Napoli ha insegnato che ce la possiamo fare. Credeteci, ragazzi credeteci, ce la possiamo fare» ha concluso.

Nel corso del suo intervento, più volte sono partiti convinti applausi sino a giungere a una vera standing ovation.

«Non ci sono lezioni da imparare ma questa testimonianza ci consente di darci carica e di trasmetterla ai molfettesi» è stata la conclusione di Gianni Porta.

Un caloroso abbraccio da parte della folla e gli immancabili selfie hanno segnato le ultime battute dell’intensa mattinata di De Magistris prima del suo rientro a Napoli, con l’auspicio di tornare presto a Molfetta.

© Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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