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Il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio a Rifondazione comunista: sul Centro antiviolenza non accetto illazioni, dubbi, insinuazioni
15 aprile 2016
MOLFETTA
– Si è risentita
Paola Natalicchio
, sindaco di Molfetta, per le critiche espresse da Rifondazione comunista al Centro antiviolenza (nella foto). E non poteva essere diversamente, perché il partito manifesta sempre le sue profonde contraddizioni, che alla fine lo hanno portato a perdere consensi fino a scomparire dallo scenario parlamentare italiano, dove in passato era presente.
Partito di lotta e di governo: è stata sempre questa la tentazione di un partito rimasto fermo alla logica stalinista di una presunta superiorità che lo porta ad esercitare il diritto di critica (e questo è democratico, poi occorre vedere se tali critiche siano giuste o meno, ma questo è un altro discorso), ma si ostina a rifiutare le critiche che vengono rivolte al partito (e questo è profondamente antidemocratico, ma, forse, fa parte di un dna dal quale il partito o alcuni suoi esponenti non riescono a liberarsi).
Insomma, chiusi nella loro logica centralistica, hanno difficoltà di confronto con chi la pensa diversamente, fino a rifiutare il dialogo e il confronto. Capiamo la necessità di cercare una visibilità che altrimenti non avrebbero, ma gli esponenti di Rifondazione, potrebbero almeno sforzarsi di essere coerenti. Fatta questa considerazione, che rileviamo dai fatti e dai comportamenti dei suoi esponenti (alcuni con la sindrome tafazziana), che, forse, a Rifondazione non piacerà, ma che consideriamo legittima nell’esercizio del diritto di critica di chi fa informazione, veniamo alla notizia.
Il sindaco aveva espresso grande soddisfazione per il passo avanti compiuto nella realizzazione del Centro antiviolenza: «
Ci sono momenti nella vita di un sindaco in cui il peso di tutti i sacrifici politici e amministrativi passa. In cui il programma elettorale si realizza. In cui decine e decine di riunioni si concretizzano in un progetto che comporterà' un cambiamento reale nella nostra città. Siamo in Regione e abbiamo appena firmato il disciplinare per avviare i lavori del Centro Antiviolenza di Piazza Luxemburg.
Seicentomila euro di finanziamento chiesti e ottenuti da questa amministrazione al sevizio di tutte le donne vittime di abuso e violenza. Sono felice, ecco. Il Centro Antiviolenza a Molfetta era uno dei nostri grandi obiettivi da realizzare. Oggi abbiamo la certezza di aver fatto una cosa buona per le donne della nostra città
». Poi Rifondazione, pur esprimendo soddisfazione per la notizia, manifesta alcune perplessità sull’affidamento del servizio. Di qui il risentimento di
Paola Natalicchio
: «Sto elaborando in un introverso silenzio tante delle uscite pubbliche politiche di queste settimane. Preferisco lavorare. Preferisco dedicarmi alla partenza dei Cantieri di Cittadinanza (altre 22 persone con fragilità sociale impiegate nella pulizia della città), preferisco far partire la gara per la videosorveglianza in zona artigianale (pubblicata 24 ore fa, oltre 170 mila euro per la sicurezza dei nostri imprenditori), preferisco presentare il primo Piano della Mobilità Sostenibile di Puglia, preferisco ultimare i lavori di ampliamento del Museo del Pulo che inauguriamo la prima settimana di maggio, preferisco mandare avanti la gara del Parco di Mezzogiorno e molte altre cose.
Però sul Centro Antiviolenza di Piazza Luxemburg voglio parlare. E voglio dire ai miei compagni di viaggio di Rifondazione Comunista che non accetto illazioni, dubbi, insinuazioni. Questa Amministrazione ha pensato per la prima volta, dopo tanti anni, azioni di contrasto al fenomeno della violenza sulle donne. Lavoriamo a 360 gradi dal primo minuto. Abbiamo attivato in collaborazione all'associazione Pandora uno sportello aperto all'accoglienza delle donne in città. Abbiamo avviato con la Consulta Femminile e la Asl l'attivazione del Binario Rosa presso il nostro Pronto Soccorso, progetto ormai in dirittura d'arrivo. Abbiamo chiesto e ottenuto fondi (quasi 30 mila euro) per attività di prevenzione nelle scuole e nella città diffusa. Abbiamo, soprattutto, progettato e candidato a bando un Centro Diurno, a Piazza Rosa Luxemburg. E abbiamo vinto 600 mila euro e in 24 mesi realizzeremo un nuovo servizio sociale in città.
Almeno su questo vorrei sentire il supporto delle forze politiche, vorrei sentire un'onda di attivazione collettiva e coinvolgimento in una sfida che riguarda il benessere e la tutela della popolazione femminile cittadina, l'avvio di politiche di contrasto su abusi e violenze o su fenomeni come lo stalking che avviliscono la vita di molte donne e preludono talvolta ad atti criminali.
Invece oggi leggo un comunicato stampa di "raccomandazioni" francamente incomprensibili. Si chiede un'ovvietà, già peraltro prevista dalla legge. E cioè che la gestione del futuro CAV (fine lavori prevista: 2018) sia assegnata attraverso un bando pubblico. Una cosa scontata, visto che prevista dalle linee di indirizzo della rete nazionale antiviolenza DIRE, peraltro con criteri stringenti. Una cosa su cui abbiamo sempre detto parole chiare. Qual è l'insinuazione che sta dietro questa raccomandazione? Non capisco davvero.
Il Settore Welfare vive mesi frenetici in cui stiamo mandando a gara tutti i servizi, con una attività intensa e preziosa. A gara l'assistenza specialistica disabili, l'ADI, il SAD (servizi assistenza anziani). A gara il centro disabili. A gara il centro famiglie. A gara il centro minori di Molfetta Vecchia. Abbiamo ereditato anni incredibili, su cui non mi soffermo più, e stiamo riportando a legalità ed efficienza ogni cosa: i bilanci comunali, l'urbanistica, i lavori pubblici, i contratti e gli appalti e le politiche sociali. Non posso ricevere lezioni da nessun pulpito su questo. E men che mai su un settore, quello del contrasto alle diseguaglianze di genere e all'antiviolenza femminile, che in questa città fino a tre anni fa semplicemente non esisteva. Al posto di fare lezioni non richieste di buona amministrazione, mi aspetterei proposte, progettualità, idee, passione, rigore e convinzione nel lancio di un percorso decisivo per la piena fioritura di un Welfare cittadino moderno ed efficiente, che è quello che stiamo mettendo in campo
?#versoilcentroantiviolenza
?#conrogoglioesenzabugie
». © Riproduzione riservata
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fondazioner
16 Aprile 2016 alle ore 11:28:00
Rifondazione? ma de che.. su ogni proposta che fanno è come tirare fuori un vecchio cappotto dalla cifunir d la nonn odore di naftalina. Mettiamoli in formalina saranno oggetto di studio
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Carmela angione
16 Aprile 2016 alle ore 09:51:00
Rifondazione che fa raccomandazioni d trasparenza al Sindaco più trasparente e corretto che Molfetta abbia mai avuto nella sua storia. Questo è semplicemente ridicolo è denota la pochezza di idee da parte di questo partito che ormai non ha più nulla da dire al proprio elettorato. Questo lo dice una ex e fedele elettrica di Rifondazione. Della serie anche le pulci a volte fanno la tosse.
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Maria Salvemini
16 Aprile 2016 alle ore 07:06:00
Rifondazione comunista? Ancora esiste e soprattutto ancora parla. Non ha più nulla da dire e si aggrappa al nulla. Scarsa coerenza e scarsa politica. AGGIORNATEVI!!!
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