Il sindaco Azzollini in diffi coltà smentisce le dimissioni degli assessori. Quindici conferma e aggiunge Camporeale
La lingua batte dove il dente duole. Il sindaco sen. Antonio Azzollini non ha digerito le indiscrezioni pubblicate da “Quindici” (sul numero della rivista in edicola) relativo alle minacciate dimissioni di 4 assessori della sua giunta di centro-destra (dopo Giacomo Spadavecchia, è toccato a Pietro Uva, Vincenzo Spadavecchia, Michele Palmiotti e Giulio La Grasta), ma soprattutto ai malesseri nella sua compagine amministrativa. Così il nostro sindaco-senatore-presidente ha chiamato il suo uffi cio stampa e gli ha ordinato di replicare a “Quindici”, smentendo assolutamente la notizia e affermando che vanno tutti d’amore e d’accordo e sono soprattutto obbedienti, allineati e coperti. Pubblichiamo la smentita all’articolo «Centrodestra, voci di mal di pancia tra gli assessori: Azzollini al capolinea»: «Nessun assessore della giunta comunale guidata dal sindaco Antonio Azzollini ha rassegnato le dimissioni. Le affermazioni riportate sul periodico “Quindici” sono false, strumentali e del tutto destituite di fondamento. Il sindaco Antonio Azzollini e l’intera giunta comunale sono costantemente al lavoro - in totale sintonia e nella completa condivisione del programma amministrativo - per consolidare la crescita sociale ed economica già in atto a Molfetta. Altre provocazioni, illazioni, toni palesemente denigratori non meritano alcuna considerazione». Fin qui il comunicato. Ci rendiamo conto che l’uffi cio stampa deve fare il suo lavoro, ma ci dispiace dover confermare la notizia della minaccia. Abbiamo ricontattato le nostre fonti vicine al sindaco che ci hanno ribadito come le dimissioni fossero state minacciate anche per iscritto, anche se non protocollate. E, dopo questa verifi ca, arricchiremo la notizia di qualche altro particolare. Ricapitoliamo i fatti: da qualche mese sono riaffi orati vecchi malumori ed emerse nuove tensioni in maggioranza, che pare abbiano scollato un certo “affi atamento” politico: qualcuno storce il naso per la mancata attuazione del programma presentato dal centrodestra agli elettori nel 2008, preoccupandosi della loro reazione contraria alle prossime elezioni. Eppure, nessun consigliere o assessore sembra abbia il coraggio di palesarlo: in Consiglio comunale prima di alzare la mano al dictat azzolliniano, qualcuno si tura anche il naso, continuando ad essere una fi gurina. Soltanto Antonio Andriani, ex consigliere Pdl, ha preferito dimettersi lo scorso giugno, anche se lo stesso ha motivato la sua decisione con l’incompatibilità tra il suo ruolo istituzionale e il lavoro. Le nostre fonti, lo ribadiamo, sono sicure e interne al Pdl e quindi la notizia pubblicata su Quindici non è “destituita di fondamento”. Ci siamo limitati all’informazione politica, vera e non strumentale, senza provocazioni o illazioni, tantomeno abbiamo utilizzato toni denigratori, consigliando perfi no al sindaco Azzollini di riprendere le briglie sciolte della sua amministrazione. Insomma, serrare i ranghi e cercare di non deludere nessuno, soprattutto i sodali politici. A quanto pare, sarebbe circolato già il nome del presunto successore di Azzollini: l’assessore alla socialità Luigi Roselli. E il vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Pietro Uva, da oltre 10 anni imbrigliato nella politica di Molfetta? Uno scacco, perché fi no all’anno scorso era proprio lui il successore più quotato. Ma sembrava un calcio anche ad un altro possibile successore, il presidente del Consiglio comunale, Nicola Camporeale, che a quella poltrona aspirava sia dall’inizio delle legislatura. E la novità è proprio questa e “Quindici” è in grado di anticiparla in anteprima e in esclusiva, rimandando i lettori al prossimo numero della rivista per maggiori particolari. Il consigliere Camporeale, rimasto al palo più di una volta, l’ultima delle quali come candidato alla Regione (Azzollini gli preferì il fi do Antonio Camporeale) è stato quello che nei giorni scorsi ha battuto più di tutti pugni sul tavolo con il sindaco chiedendo che fosse indicato subito come candidato del centrodestra alla poltrona di primo cittadino, per succedergli quando scadrà il mandato di Azzollini. Per essere più credibile Camporeale – raccontano gli amici - ha cominciato ad organizzare un suo gruppo, una vera e propria fronda. Preoccupato di questa situazione il sen. Azzollini, che non può più candidarsi a sindaco - e per questo motivo ha proposto la legge sull’incompatibilità della carica con quella di parlamentare (se ne è ricordato a scadenza di mandato, altro che moralizzatore…) – avrebbe deciso di uffi cializzare questa candidatura (come chiesto dallo stesso Camporeale) in una manifestazione pubblica che si terrà la prossima settimana. In questo modo Azzollini tranquillizza il nuovo delfi no e mette fi ne a tutte le velleità dei vari Uva, Roselli e quant’altri. Questo, comunque a patto che il Pdl o il “Partito della gnocca”, nuovo nome attribuitogli da Berlusconi, riesca a vincere le elezioni. Intanto il sindaco blocca la fronda e si assicura di poter continuare a portare avanti il suo programma (porto, soprattutto).