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Il segretario Sallustio: il Pd si rinnova per cambiare una città disastrata economicamente e moralmente
15 ottobre 2013

A Molfetta come a Roma, il PD vive la stessa situazione: un segretario reggente in attesa del congresso. L’onore e l’onere di guidare il partito a Molfetta, dopo le dimissioni di Giovanni Abbattista entrato a far parte della Giunta di Paola Natalicchio, è toccato a Nino Sallustio, sposato, due figli, docente dell’Istituto tecnico industriale, un passato nell’associazionismo cattolico, personalità di spicco del centrosinistra della Seconda Repubblica, promotore del movimento del Percorso, che portò alla guida della città Guglielmo Minervini, è stato più volte consigliere comunale ed un’esperienza da assessore al Bilancio. Prof. Sallustio, cominciamo dalle vicende nazionali: la fase congressuale è il momento di maggior vivacità e polemiche di un partito. Questa volta l’elemento centrale è il “rottamatore” Matteo Renzi che pare abbia più estimatori fuori che dentro il partito. In gioco non c’è solo la scelta del Segretario, ma modi diversi di intendere il partito. «Infatti, non credo che sia utile e costruttivo dividersi sui nomi fra Renzi, Cuperlo o qualcun altro. Piuttosto vorrei che si evitasse il grave errore compiuto nello scorso congresso dividendosi tra presunti ex Ds e presunti ex Margherita per rilanciare invece lo spirito e le ragioni originarie della nascita del Pd. Ho sempre pensato che al posto della lacerazione vi debba essere uno sforzo collettivo di innovazione capace di affrontare e risolvere i problemi concreti del paese e attrarre nuovi consensi e nuove forze ad un progetto di cambiamento e rinnovamento strutturale. Ma temo che si stia riproponendo lo stesso film: scarso dibattito sui contenuti e sulla lettura della società, lacerazione tra schieramenti presuntamente “innovatori” e “conservatori”, scontro tra leadership che prevale sulla chiarezza delle scelte». Si avverte questo tema anche a livello locale? «Sarà perché prevale la grande responsabilità del governo della città, ma a livello locale si respira un clima più sereno e per ora non vedo contrasti ma solo un grande desiderio di lavorare uniti per il bene della città. Se poi faremo scelte diverse alle primarie per la scelta del leader nazionale non sarà un dramma ma solo un’ulteriore prova di democrazia e pluralismo». La vittoria di Paola Natalicchio al ballottaggio, per alcuni ha rafforzato la propria leadership e depotenziato il ruolo dei partiti della coalizione. «Indubbiamente il profilo innovatore, la chiarezza delle proposte e la capacità di comunicazione di Paola Natalicchio sono stati elementi fondamentali nella fase di ballottaggio quando i cittadini si spogliano delle appartenenze politiche, guardano negli occhi i candidati e decidono di riporre in loro le loro aspettative e la loro fiducia. Ma è stata fondamentale anche la capacità del centrosinistra di ritrovare l’unità e la coesione, andando addirittura oltre sé stessa, aprendosi ad alleanze con quelle liste civiche che rappresentavano un forte desiderio di rinnovamento della città. Non credo alle leadership solitarie, né alle vittorie dell’uomo o della donna della provvidenza. Si vince solo se si fa squadra e se si ha la capacità di fare proposte politiche credibili, parlando un linguaggio chiaro e comprensibile. In questo contesto, il Partito Democratico e gli altri partiti del centrosinistra, hanno avuto la capacità e il merito di fare scelte coraggiose e di saper guardare oltre se stessi». Su quali temi il PD “marcherà stretto” la Giunta Natalicchio? «In campagna elettorale abbiamo stretto un patto con i cittadini che abbiamo reso pubblico e consultabile in internet da tutti i cittadini nel quale si prevede innanzitutto un impegno complessivo per la rigenerazione urbana, per la riqualificazione costiera, per il recupero e il decoro delle periferie. Ci siamo impegnati anche per sostenere lo sviluppo economico e commerciale, per migliorare la mobilità urbana, la sicurezza dei cittadini e assicurare la massima trasparenza nelle procedure amministrative. Ma chiediamo anche un forte impegno per la riorganizzazione dei servizi sociali, culturali e di promozione sportiva per tutti i cittadini. Su tutti questi temi il PD avanzerà da subito proposte concrete e lavorerà con i propri assessori e consiglieri perché i cittadini possano percepire quanto prima risultati tangibili». Ma considerate le condizioni critiche delle casse comunali, con quali risorse pensate di poter realizzare tutto ciò? «E’ vero, le condizioni in cui versano le finanze comunali sono pessime. La precedente amministrazione ci ha lasciato in una situazione davvero difficile con oltre 2,5 milioni di euro da trovare subito per rimettere in equilibrio la gestione corrente e chissà quante ulteriori risorse serviranno per approvare nei termini di legge il bilancio del 2013. Nonostante tutto, ci sono le professionalità e le competenze per trovare le soluzioni tecniche e tutti stanno lavorando con determinazione a reperire le risorse che servono a evitare scelte dolorose». Ma adesso veniamo agli appuntamenti imminenti. Quando si terrà il congresso locale ? «La direzione Nazionale ha stabilito che i congressi locali si dovranno tenere entro il 6 novembre ma, molto probabilmente, la data del nostro congresso sarà anticipata alla domenica precedente. Sarà un momento importante perché dovranno essere scelti anche il nuovo segretario e i nuovi organi dirigenti». Lei si presenterà candidato? «No, non sarò candidato. La mia è stata una disponibilità “a tempo determinato” a traghettare il partito verso il congresso. L’ho considerato come un impegno necessario in un momento delicato nel quale l’amministrazione muoveva i primi passi e vi era la necessità di assicurare equilibrio ed esperienza per mantenere la coesione del partito e della coalizione».

Autore: Francesco Del Rosso
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