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“Il Pulo di Molfetta” Recensioni - Numero monografico della rivista “Studi molfettesi”
15 ottobre 2001

Nei giorni 4 e 5 dicembre 1999 Molfetta ha ospitato, presso l'ex Convento dei Cappuccini, il I Convegno di studi sul Pulo di Molfetta, organizzato dalla sezione locale dell'Archeoclub d'Italia e dal Comune di Molfetta, con la collaborazione dell'Associazione artistico-culturale Giacinto Panunzio e il patrocinio della Soprintendenza archeologica della Puglia e della Provincia di Bari. Le relazioni presentate dai partecipanti hanno focalizzato l'attenzione sull'importanza storica del Pulo, sullo stato dell'arte per quanto concerne gli interventi operati negli anni 1996-1999 sul sito e sulle opportunità gestionali dello stesso. La rivista “Studi molfettesi” ha dedicato un volume monografico, curato da Marco Ignazio de Santis, alla pubblicazione degli atti del convegno, interpretando l'interesse della collettività nei confronti di una testimonianza del passato che continua ancora a parlarci non solo di preistoria, ma anche di ricerche, di scavi, di ritrovamenti, di conservazione e di uomini. Il Pulo, che nel tempo ha interessato illustri studiosi d'ogni parte e ha reso partecipi della vita scientifica alcuni nostri noti concittadini, rappresenta una testimonianza storica da conservare e valorizzare affinché raffiguri il nostro territorio in maniera connotativa e sia un richiamo per l'umanità a remote e suggestive presenze umane. Eppure dal 1986, anno in cui venne formulato un progetto di pianificazione generale, sono dovuti passare dieci anni perché si eseguissero i lavori previsti e si producesse un costruttivo confronto fra le associazioni ambientaliste e culturali molfettesi da un versante e la Soprintendenza archeologica della Puglia, la Provincia di Bari e i progettisti del Comune di Molfetta dall'altro, come è ricostruito Molfetta dall'altro, come è ricostruito negli interventi rispettivamente dell'architetto Nicola Martinelli e di Sergio Fanelli dell'ufficio tecnico della Provincia. Il presidente dell'Archeoclub d'Italia, sezione di Molfetta Emmanuele Colonna e Guglielmo Minervini, ex sindaco della città hanno sottolineato l'importanza del Pulo quale risorsa per molteplici interventi culturali, luogo di apertura verso orizzonti che collocano la comunità locale nella dimensione ampia di un territorio che va ben oltre i nostri limitati confini e patrimonio storico fulcro di interessi diversi e convergenti allo stesso tempo. La specificità dei contributi degli specialisti che hanno partecipato ai lavori del convegno offre opportunità conoscitive di notevole interesse per approfondite incursioni in campi quali l'archeologia, di cui sono testimonianza il contributo di Iole C. Cammaruta sulla ceramica neolitica rinvenuta nell'ex Fondo Azzollini e quello di Italo I. Muntoni sui lavori di scavo effettuati nel 1997-1998 nella grotta n.1 e nella nitriera borbonica. A tale proposito è d'obbligo segnalare il saggio di Marco I. de Santis che descrive le vicende settecentesche della “nitriera naturale”, boicottata dai borboni. I recenti lavori di scavo hanno consentito di approfondire la ricerca sulla stazione neolitica di Molfetta e verificare i risultati conseguiti da Mayer, Mosso e Gervasio a partire dai primi anni del 1900 come documenta, tra gli altri, l'intervento dell'archeobotanico dell'Università di Lecce, Girolamo Fiorentino. Francesca Radina, funzionario della Soprintendenza archeologica della Puglia, sottolinea una volta di più l'opportunità di fruizione del bene in sintonia con la volontà di valorizzazione di un esempio di “paesaggio storico, in cui ambiente naturale e tracce antropiche nel tempo, per oltre settemila anni, hanno costituito un unicum straordinario”. Il processo di neolitizzazione del sud-est italiano è delineato, poi, nell'intervento di Elettra Ingravallo, specificatamente per quanto concerne i ritrovamenti preistorici salentini. La pubblicazione delinea un percorso culturalmente stimolante che offre un impulso notevole alla fruizione del bene come luogo rilevante per la conoscenza storica - con diversificazioni che consentono percorsi relativi alla archeologia, alla religione, alla urbanizzazione - e la conoscenza geologica, botanica e zoologica. Ilia Binetti
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