Il Presidente del Consiglio Comunale di Molfetta, Nicola Piergiovanni al dimissionario Ninnì Camporeale: disonorevole fuga con offese a tutti, solo per motivi elettorali
MOLFETTA - “Nonostante quello che pensa Ninnì Camporeale ho sempre interpretato il mio ruolo di Presidente della massima assise cittadina con l’alto senso delle istituzioni che esso impone e, per questo, ho sempre cercato di evitare di entrare direttamente nelle polemiche politiche con gli esponenti del centrodestra, ma le affermazioni del candidato sindaco bocciato dalla città nel 2013, rilasciate poco dopo la formalizzazione delle sue dimissioni da consigliere comunale, mi hanno profondamente amareggiato e meritano una risposta chiara”.
Non usa mezzi termini Nicola Piergiovanni (foto), Presidente del Consiglio Comunale, definito da Ninnì Camporeale, nel giorno delle sue dimissioni, ‘il primo ultrà ad offendere’.
“Desta profonda tristezza vedere come un (ex) autorevole esponente del centrodestra, individuato addirittura da quella coalizione come suo massimo rappresentante nelle scorse elezioni amministrative, debba arrampicarsi sugli specchi, offendendo (lui sì!) le figure istituzionali della nostra città, per giustificare in maniera goffa le sue ingloriose dimissioni da consigliere comunale di opposizione. Tutti sanno benissimo quali siano le ragioni reali di questa sua disonorevole fuga dalla massima assise cittadina, a poche settimane dal voto per le regionali e nel pieno di una campagna elettorale che lo vede sostenere attivamente un candidato nelle liste di centrosinistra. Per questo Camporeale avrebbe fatto meglio ad evitare di addossare la responsabilità delle sue frettolose dimissioni al sottoscritto o addirittura al Sindaco, limitandosi a spiegare che, con questa operazione, si garantisce al suddetto candidato il sostegno elettorale di un ‘campione delle preferenze’ della nostra città. Altro che ‘non voglio essere complice di un Consiglio che è causa dello sfacelo economico di Molfetta’.
Con queste parole Camporeale ha offeso l’organo collegiale che ho l’onore di presiedere, che difendo strenuamente e che rappresenta la massima espressione democratica della nostra città, e ha gettato discredito su tutti i consiglieri comunali che, al di là dell’appartenenza politica, lavorano con passione e dedizione nell’interesse esclusivo della città. Devo purtroppo constatare, da consigliere comunale ‘anziano’ che ha trascorso dieci anni all’opposizione tra quei banchi dell’Aula “G. Carnicella”, che Camporeale abbandona in maniera ingloriosa il ruolo di oppositore che i cittadini gli avevano assegnato, tradendo il mandato ricevuto dagli elettori.
Credo che questa non sia una pagina di buona politica, né un esempio di stile e di rispetto nei confronti dei cittadini elettori e delle istituzioni. So bene (per averlo sperimentato sulla mia pelle, con un sindaco autoritario come Antonio Azzollini e con un Presidente del Consiglio sempre pronto ad assecondarlo, calpestando ripetutamente le prerogative delle opposizioni, come faceva proprio il mio predecessore Ninnì Camporeale) quanto sia dura l’attività di consigliere comunale di minoranza, ma la città nel 2013 ha fatto la sua scelta e tutti noi abbiamo il dovere di rispettarla, ricoprendo fino in fondo il ruolo che gli elettori ci hanno assegnato.
Queste dimissioni dimostrano uno scarso senso delle istituzioni da parte di Camporeale che abbandona il suo scranno per ragioni squisitamente utilitaristiche legate alle prossime elezioni regionali. Nessuno di noi è così sciocco da non averlo capito. Per questo, almeno, ci risparmi le sue sconclusionate accuse contro chi, come il sottoscritto, esercita sempre con rigore ed equilibrio la sua difficile funzione. Da quel pulpito certe prediche non possono che essere rispedite al mittente”.
“Su una cosa – ha concluso Piergiovanni – Camporeale ha ragione: sono un ‘ultrà’, ma solo di Molfetta, la città che amo”.