Il Pd di Molfetta stacca la spina all’amministrazione in coma di Tommaso Minervini
MOLFETTA – Dopo alcune incertezze iniziali, il Pd di Molfetta rompe gli indugi e decide di staccare la spina all’amministrazione “ciambotto” di Tommaso Minervini, in coma dall’uscita dalla maggioranza delle liste civiche “Obiettivo Molfetta” di Pietro Mastropasqua e “Popolari Molfetta” di Pino Amato. Nessuna delle due liste civiche ha spiegato il vero motivo per il quale hanno deciso di abbandonare il sindaco al suo destino, mentre Minervini ha fatto capire che si tratta di ulteriore richiesta di poltrone e posti di sottogoverno e di maggiori spazi di potere e autonomia all’interno di una coalizione già traballante.
Nicola Piergiovanni è ormai fuori dal Partito Democratico e si prepara ad aggregarsi alla lista civica che sosterrà Tommaso Minervini, il quale si ricandiderà a sindaco di Molfetta, mentre Gianni Facchini in bilico per la sua carica di consigliere dell’area metropolitana, sarà costretto a venire fuori dall’atteggiamento ambiguo che ha avuto finora (anche per il legame con Piergiovanni), dimettendosi dal consiglio comunale.
Ecco il comunicato del commissario Pd Saverio Campanella, che ora ha avuto il via libera dalla segretaria provinciale e dal presidente della Regione Michele Emiliano, il quale si è tolto il sassolino dalla scarpa, avendo l'occasione di vendicarsi dello sgarbo ricevuto alle ultime elezioni regionali, quando Saverio Tammacco e lo stesso sindaco Tommaso Minervini con tutta la giunta, all'ultimo minuto hanno cambiaoto schieramento sostenendo Raffaele Fitto, credendo che sarebbe stato il cavallo vincente (in politica i prezzi degli errori si pagano sempre, anche alla distanza): «L’Assemblea del Partito Democratico molfettese, riunita nella giornata del 21 ottobre, dopo articolata discussione sulla situazione politica amministrativa, ribadisce l’assoluta necessità di interrompere immediatamente la ormai triste e deleteria amministrazione del Sindaco Tommaso Minervini.
La città è, ormai, affidata ad un Sindaco senza numeri e maggioranza, palesemente solo impegnato nella emanazione di atti amministrativi, evidentemente clientelari, essenzialmente adottati nell’evidente tentativo di ingraziarsi il maggior numero possibile di potenziali sostenitori elettorali per le prossime elezioni amministrative.
Il PD molfettese ritiene che oggi l’unica soluzione possibile sia staccare immediatamente la spina a quella che appare solo la patetica rappresentazione di una amministrazione comunale priva di ogni credibilità.
Per le predette ragioni la Assemblea del PD molfettese invita la propria rappresentanza in Consiglio Comunale alla immediata sottoscrizione della “raccolta firme”, per le dimissioni dei Consiglieri Comunali, propedeutica allo scioglimento del Consiglio Comunale e, quindi, alla decadenza del Sindaco Tommaso Minervini.
La Assemblea, in ossequio allo statuto del Partito, evidenzia che ogni comportamento dissonante con la predetta determinazione non potrà che essere oggetto di conseguente valutazione da parte dei competenti Organismi del Partito».
Con questa decisione del Pd, ci sono i numeri per sfiduciare il sindaco nella prossima riunione del consiglio comunale che dovrà essere convocata a breve (malgrado i temporeggiamenti del presidente del consiglio) per sancire la fine di questa esperienza amministrativa che apre la strada al commissario prefettizio che governerà la città fino alle elezioni di maggio 2022, che si annunciano abbastanza animate per i numerosi candidati sindaco (ce ne sarà anche uno a sorpresa, destinato a fare molto discutere) e le numerose liste civiche in campo anche per le divisioni presenti sia a destra sia a sinistra.
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