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Il Partito Democratico commenta le primarie nazionali a Molfetta: una festa delle democrazia. Oggi l'atteso dibattito di “Quindici” alla Sala Turtur
27 novembre 2012

MOLFETTA – Il Pd di Molfetta commenta le primarie del centrosinistra, un successo di partecipazione e democrazia, la richiesta di un segnale di cambiamento dopo la sciagurata stagione del centrodestra guidata dal sindaco Antonio Azzollini.
«Il Partito Democratico – dice il comunicato - all’indomani del primo turno delle consultazioni primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra a Molfetta, esprime la sua più viva soddisfazione per quella che è stata, anche a Molfetta, una vera e propria ‘festa della democrazia’ che ha visto circa 1.500 cittadini esprimere la propria preferenza su chi dovrà guidare la coalizione riformista alle prossime elezioni politiche.
Il dato relativo all’affluenza è certamente significativo e dimostra che è ancora molto forte, nella nostra città come in tutto il Paese, il bisogno di una buona politica capace di suscitare passioni ed entusiasmo, e di interpretare la voglia di partecipazione dei cittadini nell’assumere decisioni fondamentali per il proprio futuro.
Non desta stupore, inoltre, la netta affermazione a Molfetta, del Presidente Vendola, che – come dimostrato dalle due precedenti primarie che lo hanno visto protagonista – gode nella nostra città di una stima e di una consenso che vanno ben al di là degli steccati e delle appartenenze partitiche, e che è stato possibile constatare anche in questa circostanza, a maggior ragione in consultazioni assolutamente non condizionate da dinamiche o interessi di natura localistica.
E’ indubbio, sotto altro profilo, che la grande prova di democrazia e di unità che il centrosinistra ha dato, ieri, a livello nazionale, conferma il fatto che le consultazioni primarie possono rappresentare, anche a Molfetta, uno strumento importante, in un quadro di regole certe, per la scelta del candidato sindaco, purchè vi sia alla base un progetto politico chiaro e condiviso, e una identità precisa della coalizione di centrosinistra che dovrà essere necessariamente alternativa al centrodestra e in netta discontinuità (sotto il profilo dei valori di riferimento, dei contenuti programmatici e degli uomini che la rappresenteranno) con la sciagurata stagione amministrativa che abbiamo alle spalle.
Il Partito Democratico sarà fermissimo nel non accettare né consentire nessun cedimento al trasformismo, anche al fine di interpretare nel migliore dei modi la grande voglia di cambiamento e di sana politica espressa dalle 1.500 persone che, in assoluta libertà, si sono recate a votare per le primarie nazionali».
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