Il “Molfetta calcio” si sgonfia e richiama Di Giovanni in panchina
Si riapre la lotta al vertice in Promozione, ma i nostri restano al palo
Le prime cinque giornate di ritorno ci hanno fatto vedere un “Molfetta calcio” in affanno, che comincia a perdere quota, e l'ambizione d'inseguire il secondo posto sta prendendo la forma di un'illusione.
Dopo aver chiuso il girone d'andata al 3° posto con la sconfitta interna nell'ultima giornata contro la capolista Acquaviva, i biancorossi nelle gare successive non hanno mostrato i miglioramenti sul piano del gioco che si attendevano. Certo le vittorie contro il San Severo (2-1), grazie a due rigori cercati dagli attaccanti, e il modesto Cerignola (1-3), avevano ridato fiato alle ambizioni, anche perché l'Acquaviva commetteva qualche passo falso. Ma la sconfitta in caso con l'A. Andria (0-1), la batosta nel derby col Bisceglie (3-0) ed infine il pareggio interno contro il Conversano (1-1), hanno mostrato la reale consistenza della squadra. Non bastano alcune assenze a spiegare le prestazioni negative.
La squadra appare scarica, senza idee, prevedibile e limitata nell'unico schema tattico del lancio in profondità, nella speranza di un guizzo vincente delle punte Uva e Petruzzella. Se non lanciano la palla i giocatori non sanno cosa fare, mancano i movimenti senza palla, rari gli inserimenti sulle fasce, nessuno si propone per lo scambio. E' vero che in Promozione non si può pretendere granché, ma se si vuol puntare in alto, bisogna pure tentare qualche alternativa alla palla lunga.
Inoltre lo schema è facilmente controllabile dagli avversari, come è successo con l'Acquaviva, Andria, Bisceglie e Conversano. Eppure i giocatori per un gioco più manovrato e articolato ci sono. La lacuna è nella conduzione tecnica.
Ma la squadra ha mai avuto un allenatore? I fatti dimostrano di no. Ciò tira in ballo la responsabilità della società che non ha mai creduto sin dall'inizio alla necessità di un tecnico di categoria, nella presunzione che bastava qualche giocatore esperto per trasformare una buona squadra, in un gruppo vincente.
Senza un tecnico che ha la piena fiducia della società, autorevole nello spogliatoio, che sappia leggere le gare e che conosca gli avversari, non si va da nessuna parte. Invece la società ha preferito fare scelte deboli. Infatti il tecnico Di Giovanni è stato silurato alla prima sconfitta, sostituito, prima provvisoriamente, dal tecnico della Juniors Mauro Corrieri e poi da Antonio De Gennaro, che a sua volta, dopo la sconfitta con l'Andria, ha lasciato la panchina al ripescato Di Giovanni.
Quando le idee non sono chiare, i risultati non possono che essere poco lusinghieri. I numeri parlano chiaro. Il primo dato è l'involuzione del reparto difensivo che in 5 gare ha subito 7 reti contro le 13 nelle precedenti 15 gare, mentre l'attacco continua ad essere sterile.
Nelle ultime cinque giornate il “Molfetta calcio” a 35 punti è scivolato al 4° posto, a due lunghezze dall'Andria che ha recuperato 3 punti, mentre il distacco dal S.G. Rotondo (44) è salito da 4 a 9 punti, che si trova ora soli 2 punti (erano 9 alla fine dell'andata) dalla capolista Acquaviva (46). Insomma, si è riaperta la lotta al vertice e il “Molfetta calcio” è ormai tagliato fuori.
In Seconda categoria buone notizie dal “Levante” che nelle ultime cinque gare, grazie a due vittorie e un pareggio si è tirato fuori dalla bassa classifica e ora a 20 punti è a 4 lunghezze di vantaggio dalla zona calda.
In Seconda invece il “V. Mazzola” (18), con due pareggi e una vittoria comincia a prendere fiato e ora precede in classifica la “Pro Molfetta” (17), ma entrambe sono ancora troppo impelagate nella zona pericolosa. A questo punto del torneo occorre crederci per evitare per tirarsi fuori da una situazione critica.
Francesco del Rosso