Il liceo classico di Molfetta manifesta contro la violenza sulle donne
MOLFETTA - Insegnare alle donne a difendersi è il modo in cui l’I.I.S.S. Liceo Classico di Molfetta, guidato dalla dirigente Margherita Anna Bufi, ha scelto di dare il suo contributo in questa particolare giornata di sensibilizzazione e protesta del 25 novembre, nel tratto di Corso Umberto antistante il Liceo, dove le alunne e gli alunni del triennio si sono esibiti in un reading, con il sostegno dei docenti De Ceglia, Lezza, Mezzina, Sciancalepore, Salvemini e con la regia di don Girolamo Samarelli. Gli studenti hanno letto brani dal progetto teatrale di Serena Dandini, Ferite a morte - andato in scena nello stesso giorno alle Nazioni Unite - dai classici Ippolito e Medea di Euripide e da Io sono Malala di Malala Yousafzai. Molti dei brani scelti davano voce a donne che non ce l’avevano fatta, uccise quasi tutte dal marito o dal fidanzato perché avevano osato ribellarsi, o avevano deciso di mettere fine alla relazione. E allora loro, le donne, che erano considerate quasi degli oggetti dai loro uomini, non meritavano più di vivere. Chi avrebbe dovuto amarle e prendersene cura, le aveva invece brutalmente assassinate.
Il messaggio che si voleva lanciare era gridato dalle donne che avevano già perso la loro battaglia a coloro che ancora possono vincere questa atroce guerra: l’unica arma che abbiamo per difenderci è la denuncia. Non lasciatevi impietosire da uomini che dicono di amarvi ma allo stesso tempo vi picchiano. Non cercate giustificazioni e non temporeggiate. Nessuno stress, nessuna gelosia, nessun vostro errore potrà mai rendere accettabile un tale atteggiamento. L’uomo che vi ama davvero vi lascia libere di agire e vi rispetta. Perciò se siete vittime di violenze abbiate il coraggio di denunciare superando la vergogna e la paura. Sono già troppe le scarpe rosse di cui sono state riempite le piazze.
La pioggia e la bassa temperatura non hanno frenato la cittadinanza molfettese, presente numerosa alla manifestazione proseguita con un flash mob delle ragazze del Liceo Classico. Ognuna di loro portava, legati ai polsi, dei nastri rossi, simbolo dell’opposizione al femminicidio e a conclusione della serata, tutti gli studenti hanno lasciato volare in cielo dei palloncini rossi, in memoria delle vittime che non hanno più voce ma che, attraverso le donne e gli uomini che insieme combattono per mettere fine alla violenza di genere, continuano a fare un gran rumore.
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