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Il Liceo Classico di Molfetta celebra Tommaso Fiore Convegno in ricordo dell'intellettuale antifascista morto trent'anni fa
15 novembre 2003

Dopo il grande convegno itinerante di Altamura, Bari e Lecce del 6,7 e 8 novembre, anche Molfetta si prepara a ricordare l'operato politico-culturale di Tommaso Fiore (nella foto a destra, in compagnia di Benedetto Croce), intellettuale meridionalista e antifascista, morto trent'anni fa. Si terrà, infatti, venerdì 28 novembre (Palestra del liceo Classico, ore 17) il seminario nazionale di studi Tommaso Fiore e il Liceo Classico di Molfetta, promosso da due giovani laureati (autori di una ampia ricerca sul tema), Davide de Candia e Paola Natalicchio, collaboratrice di “Quindici”, e organizzato dalla Provincia di Bari, dall'Istituto Pugliese per la Storia dell' Antifascismo e dell'Italia Contemporanea (Ipsaic) e dal Liceo Classico "Leonardo da Vinci". Nonostante il forfait, per motivi di salute, dello storico di ispirazione socialista Giorgio Spini, a ricordare l'attualità dell'operato politico di Tommaso Fiore saranno docenti universitari del livello di Lorella Cedroni (ricercatrice di Scienza Politica dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza", studiosa del socialismo liberale), Nicola Colonna (professore di Storia del pensiero politico contemporaneo dell'Università degli studi di Bari e autore di una monografia su Tommaso Fiore, appena edita dalla Palomar) e Silvio Suppa (Direttore del dipartimento di Scienze storiche e sociali dell'Università degli studi di Bari, autore di numerosi studi su meridionalismo e azionismo). Saranno, invece, Liliana Minervini Gadaleta e Giovanni de Gennaro a ricordare, con le loro testimonianze, il legame tra Tommaso Fiore e Molfetta, a partire dal suo Liceo Classico. Fu qui, infatti, che Fiore svolse la sua impagabile attività di educatore, insegnando Latino e Greco nel periodo durissimo tra il 1933 e il 1942, affiancato nel biennio 1933-1935 dal giovane collega Carlo Muscetta, altro noto esponente dell'antifascismo di ispirazione socialista liberale e tra i fondatori, insieme allo stesso Fiore, del Partito d'Azione. Muscetta, però, fu costretto ad abbandonare molto presto l'insegnamento di Greco a Molfetta, dopo aver subito la violenza fascista dell'olio di ricino, solo per aver detto, durante la campagna d'Africa, che non è saggio sottovalutare i nemici. Grazie alla compresenza di Fiore e Muscetta nello stesso Liceo, esso divenne, insieme all' "Orazio Flacco" di Bari, epicentro dell'antifascismo pugliese e della resistenza culturale al pensiero unico fascista, tanto che Croce e Zangrandi lo definirono la "Scuola di Socrate". Del Liceo Classico di Molfetta (città dove Fiore e la sua famiglia vissero dal 1942 al 1943, a Piazza Paradiso 5) furono anche alunni, nei primi anni Quaranta, due dei sei figli di Fiore: Graziano e Francesca. Graziano partecipò, insieme ai fratelli Vittore ed Enzo, alle battaglie antifasciste del padre, tanto da essere arrestato con lui il 7 aprile 1942 e da perdere la vita il 28 luglio del 1943 quando, dopo la caduta del fascismo, si era recato in manifestazione a Bari con altri compagni per liberare i prigionieri politici dal carcere di Carrassi, tra cui suo padre, Fabrizio Canfora e Guido Calogero. Dopo la sua morte, alcuni alunni liceali, tra cui il magistrato Raffaele Nuovo (oggi residente a Cremona), fondarono il circolo giovanile "G. Fiore", che aveva sede a Molfetta, in corso Dante, e fu attivo dal 1944 al 1947. In occasione della manifestazione, con la collaborazione di QUINDICI, è stata ristampata su una cartolina (che verrà distribuita a tutti i partecipanti all'iniziativa) l'immagine di un vecchio "francobollo" dedicato a Graziano e realizzato dall'Associazione "G. Fiore" nel 1944. Riportiamo alcuni brani di una conferenza che Vittore Fiore, figlio di Tommaso, tenne nella classe III A del Liceo Classico di Molfetta nel gennaio 1997: In un filmato messo in onda dalla televisione italiana, il regista chiedeva a Carlo Muscetta: "Professore, come ha conosciuto Tommaso Fiore?". Rispondeva Muscetta: "Ho conosciuto Fiore nel 1933. Questo incontro è stato determinante anche per la mia vita personale, perché Fiore mi fece chiamare come supplente al Liceo di Molfetta e questa fu una delle esperienze fondamentali della mia vita, perché cultura, vita morale e antifascismo furono tutt'uno nel nostro insegnamento. Era questa, allora, la caratteristica di Fiore al Liceo". (...) La mia famiglia si rifugiò a Molfetta quando iniziò il periodo dei bombardamenti delle grandi città, nel 1940, in due piccole stanze a Largo Paradiso. Con lo stipendio sospeso, per decisione del ministro, mio padre prese ad impartire lezioni di latino a due scolaretti di scuola media. Fu in quel periodo, poi, che tradusse L'Utopia di Tommaso Moro e L'elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam. Una volta arrestato (insieme a me e mio fratello Graziano) aveva ancora bisogno di qualche tempo per mettere a posto questa traduzione, allora Giovanni Laterza si rivolse a Croce, chiedendo se poteva licenziare il libro. Croce disse che l'unico che poteva darne un giudizio era Leone Ginzburg, confinato in Calabria. Il libro gli fu mandato clandestinamente. Poi lui mandò una lettera a Laterza e disse che quella traduzione era una delle cose più belle che avesse mai avuto e diede il via alla pubblicazione. In Largo Paradiso, fu poi arrestato una seconda volta con Graziano. Graziano aveva allora 18 anni. Fu ucciso il 28 luglio, nell'eccidio di Bari. Nel 1944 un amico di Graziano, che ora vive a Cremona, Raffaele Nuovo, fu tra i fondatori a Molfetta del circolo giovanile Graziano Fiore, dedicato a mio fratello e in cui si svolse una intensa attività di promozione culturale e civile. (...) Il gruppo liberal-socialista pugliese, di cui mio padre fu a capo, cercò di trovare una strada che, nel rapporto tra etica e politica, portasse alla risoluzione dei problemi. Venivamo chiamati moralisti, giansenisti, addirittura. Ancora oggi, se leggete Galli Della Loggia, lui accusa il Partito d'Azione di essere un gruppo di intellettuali con la testa per aria. Ma basta prendere il "Nuovo Risorgimento" per vedere di come ci si occupava della disoccupazione in Puglia nel 1944, della distruzione degli uffici superflui in agricoltura. (...) Mio padre non ci ha mai detto: "dovete essere antifascisti". Aveva un metodo subdolo: ci faceva leggere i classici, oppure i libri dei grandi navigatori. Allora tu non ti sentivi più un provinciale autarchico, ma sentivi che c'era gente che andava fino all'altro capo del mondo per spirito di libertà. Bastava questo per salvarci. Questo il programma del Convegno: saluto di Maria Depalma, dirigente scolastico Liceo Classico "da Vinci" e Marcello Vernola, presidente della Provincia. Presiede: Franca Pinto Minerva, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Foggia e presidente Irre Puglia Relazioni: Davide de Candia e Paola Natalicchio su Tommaso Fiore e la "Scuola di Socrate"; Lorella Cedroni su “Il panorama socialista-liberale negli anni Trenta e Quaranta”; Nicola Colonna su “Tommaso Fiore: dalla rivoluzione liberale al Partito d'Azione”; Silvio Suppa su “Tommaso Fiore tra meridionalismo e riformismo”. Coordina: Vito Antonio Leuzzi, direttore Ipsaic. Testimonianze di Giovanni De Gennaro e Liliana Minervini Gadaleta.
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