Il Coordinamento molfettese contro la guerra : "Fermiamo questa guerra"
MOLFETTA - Il Coordinamento molfettese contro la guerra in un comunicato stampa, mostra tutta la sua indignazione per quanto successo in questi giorni.
"Dopo una vergognosa campagna mediatica, che ha negato fin dal principio qualsiasi ipotesi di soluzione diplomatica, eccoci oggi sprofondati nel baratro della guerra.
Sotto le bombe muoiono così non solo i cittadini Libici ma gli ideali stessi che hanno portato in piazza tanti giovani nei Paesi arabi. La prima vittima di una guerra è sempre la verità, perché solo con la menzogna e l’inganno è possibile giustificare l’uso della forza contro i popoli al fine di depredarli delle loro risorse. Anche nel caso della Libia i motivi che spingono gli Stati Uniti, la Francia, la Gran Bretagna e anche l’Italia a far rullare i tamburi di guerra riguardano le immense ricchezze del sottosuolo: gas e petrolio.
In Libia oggi è in corso un'autentica guerra civile, con uno scontro politico tribale e tra fazioni, in cui si mescolano anche le giuste aspirazioni dei giovani a liberarsi da ogni forma di oppressione e di ingiustizia sociale. I tratti autoritari e repressivi del regime di Gheddafi e le violenze degli scontri armati di questi giorni non ci faranno cadere nel tranello bellico.
Noi ripudiamo la guerra e affermiamo la nostra contrarietà ad ogni tipo di intervento armato in Libia, ivi compresa la no-fly zone. Non vogliamo assistere in silenzio ad una nuova “guerra umanitaria”, che ha anche lo scopo di mettere sotto tutela le lotte dei popoli del Nord Africa e del Medio Oriente che si trovano a combattere gli stessi nemici della grande finanza e del grande capitale contro cui siamo costretti a scontrarci noi quotidianamente, l’esito delle loro lotte ( nel bene e nel male) ci coinvolge direttamente. Chiediamo l’immediato cessate il fuoco. Facciamo appello alla comunità internazionale affinché si ponga fine ad ogni ingerenza straniera e rilanciamo l’ipotesi di una soluzione diplomatica che, veda protagonisti i Paesi del sud del mondo ad iniziare da quelli africani e sudamericani.
Facciamo inoltre appello a tutte le forze sociali contrarie all’intervento italiano, affinchè si metta in campo una massiccia mobilitazione nazionale, per l’uscita dell’Italia dalla guerra e per impedire l’utilizzo delle basi militari italiane nel pieno rispetto dell’art. 11 della costituzione. Riteniamo infine vergognoso, l’atteggiamento del governo italiano, servo e complice del Rais libico per un verso nonché razzista e cinico nei confronti dei migranti che scappano da situazioni di povertà e guerra. La vicenda Lampedusa ci racconta come questo governo ha utilizzato la disperazione dei migranti e quella dei lampedusani per ottenere maggiore forza contrattuale nei confronti degli stati cobelligeranti e per far crescere in italia pulsioni xenofobe a puro scopo elettorale.
C’e’ bisogno inoltre, anche a sinistra, di ridiscutere completamente le leggi che in questi anni hanno ridotto la questione migranti ad una semplice questione di ordine pubblico aprendo la strada a soluzioni raccapricciati che prendono ad esempio il nome di Cie (centri di identificazione ed espulsione), vere e proprie carceri piene di gente che ha commesso un solo “crimine”, quello cioè di cercare un futuro migliore per se e per le proprie famiglie.
Ci chiediamo inoltre perché in Italia come nel resto del mondo in un periodo di crisi come quello attuale, si continua a tagliare le spese sociali (sanità, scuola, servizi sociali, cultura ecc) ma il denaro per le Guerre non manca mai. Questa guerra, ad esempio, costa all’Italia più di 1.7 milioni di euro al giorno, insomma nei primi giorni l’italia ha già speso più di 12 milioni si euro.
Facciamo appello ai movimenti, alle associazioni, ai comitati, alle forze politiche e sindacali e a tutte le cittadine e cittadini affinché si adoperino a far crescere le mobilitazioni unitarie contro la guerra, anche anche qui a Molfetta. Vi invitiamo perciò a partecipare al presidio cittadino, Venerdì 1 aprile ore 19.00 Corso Umberto (altezza galleria "Patrioti Molfettesi")."