Il coordinamento di Sinistra Italiana: così è cambiata Molfetta, sfidando la corte dei miracoli di Azzollini. Ora torna lo squallido teatrino della politica
MOLFETTA - «Servono massicce dosi di coraggio e determinazione per cambiare realmente la realtà esistente, con coerenza e in profondità. Questo il patto assunto con la città nel 2013, pur conoscendo bene quanto fosse difficile la sfida di intervenire nell’intricatissimo groviglio basato su favoritismi, privilegi e prebende in favore della stretta corte dei miracoli azzolliniana, che per oltre un decennio si è sentita padrona assoluta della città. Col tempo ad alcuni saranno venute le vertigini nel constatare come Paola Natalicchio intendesse andare fino in fondo nel realizzare quei cambiamenti radicali illustrati nel programma elettorale».
Così il comunicato del Coordinamento di Sinistra italiana di Molfetta, che continua: «In così poco tempo sono già evidenti i cambi di rotta impressi in molti settori: risanamento dei bilanci e delle società Partecipate, tutela dell’ambiente e del territorio, arredo urbano con nuove panchine e parchi giochi per i più piccoli, urbanizzazioni nelle zone di espansione e opere di manutenzione delle case popolari, interventi nel rione Madonna dei Martiri con il recupero dei finanziamenti PIRP, il connubio tra eventi culturali e turismo che hanno creato vitalità e restituito qualità tra le nostre vie e piazze. Si sono attivati processi di coinvolgimento in importanti settori economici e produttivi, che hanno consentito il rilancio di attività tradizionali come pesca e agricoltura, insieme all’innovazione digitale all’interno degli uffici comunali per consentire a cittadini e imprese un rapporto più agevole con la Pubblica Amministrazione.
Siamo dunque indignati per le fantasiose ricostruzioni che sono state rilasciate da esponenti del PD locale in merito alle dimissioni del Sindaco Natalicchio. A Paola, a tutta la squadra di Governo, ai Consiglieri Comunali che hanno continuato a sostenere questo progetto, esprimiamo piena solidarietà per il fango ricevuto in questi giorni e gratitudine per l’encomiabile impegno profuso fino all’ultimo minuto utile di questa esperienza. L’introduzione dello streaming nei Consigli Comunali, in ragione della trasparenza, oggi consente ai cittadini di verificare le assurde prese di posizione in Aula di alcuni Consiglieri Comunali, gli stessi che da mesi hanno preso a picconare insistentemente quella promessa di cambiamento così ampiamente suffragata dagli elettori. Ricostruzioni di comodo degli eventi e squallide insinuazioni sono state proferite al solo scopo di allontanare da sé l’evidenza della responsabilità primaria di aver portato alla prematura interruzione del mandato e alla caduta dell’Amministrazione. Non possiamo nemmeno sottacere della vicenda legata alla Commissione di garanzia del PD, il cui pronunciamento è risultato assolutamente intempestivo rispetto alla richiesta avanzata dagli stessi iscritti del circolo cittadino. Comportamenti reiterati da parte di Consiglieri in spregio a decisioni collegiali, culminate con l’uscita dall’Aula durante l’ultimo Consiglio Comunale in aperto dissenso con l’Amministrazione, hanno condannato in tal modo la stessa all’instabilità costante.
Ciò dimostra, a ulteriore conferma delle dichiarazioni del neosegretario regionale del PD Marco Lacarra, come il “modello Molfetta” dovesse necessariamente omologarsi alle aperture al centro decise a Roma in nome del Partito della Nazione, invece di mantener saldi quei precisi paletti che hanno dato credibilità allo schieramento immaginato nel 2013, tra partiti di centrosinistra e realtà civiche, le cui caratteristiche ci hanno consentito di andare al Governo della città.
Presto affioreranno in modo più evidente i nuovi sodalizi che sottotraccia hanno ostacolato il cambiamento in atto. Quella “nuova Molfetta” il cui processo stava smantellando sin dalle fondamenta radicati e consolidati sistemi di potere e bacini di consenso. Alle innumerevoli spinte innovative messe in campo sul piano politico e sociale, spesso si è contrapposto il più classico e squallido “teatrino della politica”.
Tutta la comunità impegnata nel progetto di Sinistra Italiana vive la profonda amarezza di aver subito l’interruzione del nostro progetto di città, in cui ancora in questi giorni si va completando il sistema di raccolta rifiuti “porta a porta” che negli ultimi mesi ha fatto segnare un incremento significativo della percentuale di raccolta differenziata (oltre il 40%). Si dota la città di un’importante pianificazione nell’ambito della mobilità, del risparmio energetico, della tutela costiera. Una comunità che in queste ore si interroga sulle difficoltà e i passaggi complessi che hanno comportato il governo della città, non certamente per scrollarsi da responsabilità o individuare capri espiatori. Abbiamo consapevolezza di come la pesante eredità raccolta, unitamente alle arretratezze e resistenze strutturali, hanno comportato l’assunzione di scelte difficili e gravose per tutti. Stretti nella morsa delle emergenze e scadenze, non sempre è stato possibile attuare quella indispensabile condivisione ampia che consente di governare i processi più complessi, nonostante sia stato evidente il generoso sforzo di allargare le maglie della partecipazione con l’attivazione di strumenti che vanno al di là della classica rappresentanza istituzionale: Agenda XXI, Forum della Cultura – Sport - Attività Produttive, rete Città Sane, Comitati di quartiere, Laboratori, Gruppi di studio. Strumenti che hanno prodotto un inedito quanto diffuso confronto in città su scelte di natura strategica, eppure non pienamente sufficienti a superare nodi che son rimasti irrisolti. Come nel caso del Nuovo Porto Commerciale con la messa online di tutto il materiale relativo a questa opera che ha consentito a tecnici, operatori di settore e cittadini un vivo dibattito sulle opportunità future. Si è voluto colmare in modo proficuo quel lungo periodo di fermo dovuto al sequestro giudiziario, con pesanti capi di imputazione che coinvolgono molti degli amministratori e dirigenti della precedente stagione.
Siamo fiduciosi di aver lanciato buoni semi lungo il nostro percorso, che non lasceremo appassire tra i rovi e le spine degli accordi tra capibastone e dei trasformisti di professione. Riprenderemo il nostro impegno rilanciando la sfida con un progetto ancor più avvincente, convinti che le pratiche di buona politica ci restituiranno presto quei buoni frutti che la città saprà riconoscerci».