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Il consigliere Lanza per un partito unico della destra Un suo comunicato stampa all'indomani del congresso cittadino di Alleanza nazionale
27 aprile 2007

MOLFETTA - Il processo di formazione del Partito Democratico, la sintesi che porterà nel centro sinistra, fa da pungolo a Molfetta evidentemente anche nello schieramento opposto. Il consigliere comunale di Alleanza nazionale, Rino Lanza (nella foto), ha diramator il seguente comunicato stampa, che va appunto nella direzione di primo passo, a livello locale, per la creazione di un partito unico della destra. “Nell' ultima assemblea programmatica di AN tenutasi il 21 Aprile scorso – si legge nella nota diffusa oggi dal consigliere Lanza - ho accolto positivamente l'invito del Sindaco ad iniziare a sperimentare attraverso la collaborazione dei gruppi giovanili di AN e di Forza Italia, ciò che in un futuro molto prossimo potrebbe cambiare radicalmente la Politica italiana e cioè il Partito unico dei conservatori, perchè e' una scelta che ci viene imposta dalla storia. Con la caduta del Muro di Berlino la politica si confronta sui programmi e sull'impostazione da dare agli Stati e non più su vecchi dogmi che servono solo a coltivare piccoli orticelli di potere . Per esempio Le Pen , nonostante in Francia il suo Partito abbia un consenso elevato, vengano solo eletti per il Fronte Nazionale egli stesso e qualche suo amico. Egli otterrebbe risultati nettamente superiori se tralasciando i vecchi schemi ideologici confluisse nel “rassemblemant “ dei conservatori . Ho poi suggerito di iniziare questo processo di modernizzazione dalla base, dai gruppi giovanili dalle confederazioni nei vari consigli ( Comunali, Provinciali e Regionali ) ed infine ho rivolto l'invito a tutte le forze moderate, laiche e soprattutto cattoliche ad iniziare ad approfondire in maniera molto seria la questione”.
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Sarebbe bella la politica in cui si entra in cabina elettorale e ci sono solo due simboli sulla scheda? forse sarebbe semplice ma non bella. Troverebbe maggiore rappresentanza il cittadino che vota, scrivendo nome e cognome sulla scheda oppure colui che è costretto ad apporre una croce (in tutti i sensi) sulle proprie idee? Ambirebbe più facilmente un giovane a far politica in un megapartito dominato dai potentati economici e grandi collettori di voti oppure nel crescere imparando dal piccolo maestro, anche se dalle nostre parti scarseggiano e forse avrebbero bisogno di tornare a scuola per primi? Credo, Caro Rino, che l'idea del partito unico del centro-destra sia una cosa irrealizzabile, un po' come il comunismo... bello in teoria ma nella pratica (alla Totò) "una chiavica". Ecco perché, Noi di destra, dobbiamo essere pratici e svolgere piccoli passi, magari partendo dallo stabilire brevi regole di democrazia interna ai partiti che permettano, veramente, ai giovani di fare carriera se a ciò ambiscono e, magari, anche lasciando alla base le mani libere nei confronti dei propri rappresentanti, di modo che possano applaudire o mazzolare coloro che, con l'elezione, spesso camminano a due metri sopra il livello delle teste della cittadinanza. Forse, da pragmatico di destra, stavolta dico che la proposta fatta da qualche sinistrato potrebbe andare bene, ovvero "TORNIAMO AL TATARELLUM" (che ne capiva Caro Rino) ovvero, applichiamo la legge delle regionali anche al parlamento nazionale innalzando una soglia di sbarramento alta (5% almeno) tale da favorire le aggregazioni ma lasciando aperta la porta alle specificità di ogni partito. Ultima notazione: qualcuno diceva che corriamo il rischio serio di morire tutti democristiani. Io, con la svolta verso il partito popolare europeo, non concordo affatto. Dovrei turarmi il naso come faceva qualche vecchio elettore della destra? No, io continuerò a votare per la destra sociale e voglio trovare sulla scheda elettorale il simbolo e la persona che mi rappresenti. Tanti cari saluti. Gianpaolo



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