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Il cinemateatro Fenice - III parte
15 luglio 2013

Affermatosi, ormai come unico teatro a Molfetta capace di ospitare compagnie teatrali nazionali di lirica e di prosa famose e alternando la proiezione di diversi film, la vita del teatro offriva alla cittadinanza ore liete e spensierate. Diamo la cronaca degli avvenimenti teatrali dal 1932 in poi tratta da La Gazzetta del Me z zogiorno, unica fonte su cui saltuariamente il corrispondente locale riportava gli avvenimenti nella pagina riservata alla Terra di Bari. Nel 1932 il teatro ospitò la compagnia di Sem Benelli con le commedie L’arzigogolo e La cena delle beffe. Nel mese di aprile si esibì la compagnia di rivista di Francesco de Marco. Furono applicati prezzi popolari e il pubblico applaudì il valore degli artisti. Con le opere liriche Madama Butterfly, Amico Fritz e Adriana de Lecouvreur si chiuse il mese di aprile. Vi presero parte la soprana Rina de Ferrari reduce dagli allori del teatro reale dell’Opera di Roma e dalla Scala di Milano e Narciso del Ry diretti dal maestro Mugnai. Il 4 e 5 maggio l’attrice Maria Melato recitò Casa paterna di Suderman e Sacra fiamma di W. Somerset Maugham. A giugno dello stesso anno si inaugurò, attigua al teatro, l’arena Fenice con 2000 posti in un ameno giardino; vi recitò la compagnia di Anna Fouges. Nel mese di dicembre si esibì la compagnia napoletana di Nicola Maldacea. Alla fine dello stesso mese si rappresentò l’opera lirica Madama Butterfly con la partecipazione della soprana giapponese Tamaki Miura affiancata da altri valenti cantanti italiani come il tenore Augusto Ferrante, il baritono Franco Novelli, Aida Righi Tarugi, Armando Giudizi e Enrico Cassia, diretti dal maestro Mario Pasquariello. Nel mese di gennaio del 1933 fu vivamente applaudita la compagnia dei giochi magici con lo spettacolo di illusionismo di Chabernot. Il corrispondente sottolineò: un plauso all’impresario del teatro che fa venire compagnie di primo ordine e proietta film interessanti. Seguirono poi le recite della compagnia di operette di Aldo Sclavi. Domenica 12 febbraio fu inaugurato un nuovo impianto di film sonori e si proiettò in italiano il film Due cuori felici del registra Baldassarre Negroni con Vittorio de Sica, Rina Franchetti, Mimi Aymler e Umberto Melnati. Favorevole fu l’impressione del pubblico per l’innovazione dei mezzi tecnici che consentiva al pubblico di assistere ad ottimi spettacoli cinematografici. Nello stesso mese si proiettarono i film cantati e parlati La vecchia signora con Emma Gramatica e la Vally. A marzo furono proiettati i film Zaganella e il cavaliere, Rubacuori, La valle delle rose, Sergente, Atlantide. Recitò pure una compagnia di prosa con la partecipazione di Annibale Petrone, Corrado Racca ed Ernesto Sabbatini e si rappresentarono Villafranca e Campo di maggio. Da aprile a dicembre furono proiettati il film parlato e cantato 5 a 0 di Angelo Musco, La fortuna di Zanze con Emma Gramatica e La tavola dei poveri con Raffaele Viviani, Avventure di Arsenio Lupin, La canzone del sole, Il professore, Il lottatore e Mater dolorosa. Recitarono pure la compagnia di varietà Qui fu Napoli e Angelo Musco recitò 3 commedie. All’arena Fenice abbellita con piante e fiori si proiettarono i film Il dottor Jenkil e Tarzan l’uomo scimmia. Anche il 1934 fu denso di spettacoli: furono proiettati i film Il segno della croce, King Kong, Lisetta con Elsa Merlini, Giacchetti, de Sica e Cialente, Villafranca e La Wally. Si dettero anche spettacoli di opere liriche: Lucia di Lammermoor, Don Pasquale, Sonnambula e Il barbiere di Siviglia con la soprana Anita de Alba; le opere furono dirette dal maestro Grazzi. In seguito recitò la compagnia di operette Star diretta da Gino Gianni, si dettero Primarosa, Acqua cheta, e Cin Ci Là. La compagnia di varietà di Germana Paolieri, con 25 artisti tra comici, fantasisti e eccentriche, il corpo di ballo ungherese Testine rosse e l’orchestra diretta dal maestro Piccinelli, allietò gli spettatori in diverse serate. Sullo schermo fu proiettato il film il Dono del mattino protagonista la stessa Paolieri. A febbraio del 1935 la compagnia di Ermete Zacconi portò sulla scena del teatro Il cardinale Lambertini e Nerone. La sera del 26 marzo del 1936 si dette la prima in pubblico dell’opera Conte Marchi del molfettese Francesco Peruzzi su libretto di Sergio Azzollini. Diretta dallo stesso Peruzzi con artisti molfettesi e non, notevoli furono il successo e l’accoglienza calorosa del pubblico. Ai primi di novembre debuttò la compagnia di Tina Paternò e Carlo de Cristofaro reduci dall’Egitto e dal teatro Piccinni di Bari. Nel 1938 si proiettarono i film Pugno di ferro e Aldebaran. Durante il regime fascista spesso i proprietari mettevano a disposizione il teatro per le recite scolastiche per le manifestazioni patriottiche e per la proiezione di film propagandistici come Camicia nera, Abissinia, Le manovre navali del 1932, La crociera atlantica del Decennale tanto per citarne alcuni. Nel 1951, sotto la direzione del maestro Mario Pasquariello, si dettero le opere liriche Madama Butterfly, La cavalleria rusticana con la soprana Concita Flores, il tenore Francesco di Pierro, la mezzosoprano Maria Perrone e il baritono Donato Milella. Seguì I pagliacci col noto tenore Domenico Mastronardi nel ruolo di Canio; altri interpreti: Nella Pardi, Enzo Casolari, Donato Milella, Mario Angorra. Nel 1957, i fratelli Carlo, Alfredo e Silvio Spadavecchia (1883-1966) figli di Pasquale vendettero l’area del teatro e dell’arena attigua all’impresa edile Coppolecchia Corrado, Amato Michele e La Martire Michele che demolirono il teatro e al suo posto costruirono un alto fabbricato urbano che la cittadinanza lo indica come il palazzo della Fenice. Ha termine così un glorioso teatro che rappresentò e sostituì per circa quarant’anni il teatro comunale che la cittadinanza spesso a viva voce reclamava, ma che i tempi di allora mal si conciliavano con l’economia cittadina e forse anche con la scelta del luogo dove costruirlo.

Autore: Corrado Pappagallo
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