Il Cammino di San Nicola. Mostra fotografica di Luca De Napoli all'Aeroporto Karol Woitila
BARI - Oggi nella Sala Mostre dell'Aeroporto Internazionale Karol Woitila di Bari si aprirà “Il Cammino di San Nicola”, la nuova mostra fotografica sul Santo delle Genti che Luca De Napoli esporrà fino al 28 dicembre.
La mostra racconta i luoghi più significativi del culto di San Nicola, dalla Basilica di Bari alle piccole chiese rupestri nascoste tra i sassi delle Murge, alla bellissima Cattedrale gotica di Saint Nicolas de Port in Lorena, a Mosca e a San Pietroburgo, a Francoforte, quasi ripercorrendo a ritroso il cammino che ogni anno porta i pellegrini da centri periferici del culto del Santo sparsi per il mondo alla Basilica di Bari.
Luca De Napoli con le sue foto, tra cui 28 opere in grandi dimensioni, “legge” i luoghi del Santo con la sua ormai nota capacità di estrarre dalle cose la loro anima più vera e più profonda, cogliendo con le sue immagini il carattere di sentita e radicata appartenenza di San Nicola ai diversi popoli ed alle diverse tradizioni locali, ed estraendone il suo più grande e sempre presente miracolo, quello dell'universalità di un culto che unisce un una comune devozione popoli lontani e fedi diverse.
La presentazione in anteprima della Mostra, preparata per il successivo invio a Mosca il prossimo anno, è stata voluta dall'Assessore regionale al Mediterraneo, dott.ssa Silvia Godelli, dal Presidente della Camera di Commercio di Bari, dott. Luigi Farace e dall' Ing. Domenico Di Paola, Amministratore Unico di Aeroporti di Puglia SpA, che hanno così inteso sottolineare il significato dell'aeroporto come luogo simbolo del moderno e pacifico incontro dei popoli.
La scelta del periodo natalizio non è casuale, poichè vuole essere, nel periodo in cui il Santo in tutta Europa diventa Santa Klaus, anche un richiamo al ritorno, anche da noi, della poetica leggenda del Santo dispensatore dei doni ai bambini nella magica notte del 6 dicembre, che rientra nel nostro patrimonio folkloristico più antico e profondo con radici ben più forti che non il consumistico e “americano” Babbo Natale.