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“I.D.A.” vince il Fano International Film Festival Il nuovo cortometraggio in fiction di “Liberitutti
15 settembre 2004

Appena nato, è già un successo. A poche ore dalla notizia della vittoria del 1° premio al XVI Fano Intenational Film Festival. “I.D.A.”, il nuovo cortometraggio prodotto da Liberitutti , il Centro aggregativo per minori e famiglie del Comune di Molfetta, si presenta al pubblico sabato 18 settembre alle ore 19,30 presso la sede del Centro in Via Fremantle. Sin dalla sua inaugurazione nel settembre 2001, il Centro, gestito dalla coop. Koinos in rete con altre associazioni, ha previsto, tra le molteplici attività destinate all'integrazione sociale e culturale dei ragazzi e delle loro famiglie, un Laboratorio Cinematografico destinato ai ragazzi tra i 14 ed i 18 anni, realizzato dal Teatrermitage e diretto da Girolamo Macina, regista ed esperto in didattica cinematografica. Questo Laboratorio, completamente gratuito per i partecipanti, viene realizzato in orario pomeridiano presso il Centro e coinvolge circa venti ragazzi e ragazze per cinquanta ore complessive. Le esperienze degli anni passati ci hanno condotto a realizzare nel 2002 il cortometraggio in fiction “Quarantagradi” e nel 2003 “Uottadei – la giornata che non vorrei”. Molto lusinghieri sono stati i riconoscimenti ricevuti presso i festivals specializzati alle produzioni audiovisive di ragazzi quali la XIV Biennale del Cinema dei Ragazzi di Pisa 2002, Cinevideoscuola 2002 di Bergamo, Il Cinema in Tasca 2002 di Bari, Sottodiciotto Film Festival 2003 di Torino, Pietradefusi Film Festival 2003 e la ripetuta messa in onda dei corto su Raitre dalla trasmissione “Screensaver” di cui i giovani autori di “Uottadei” sono stati anche ospiti in diretta. Nel 2004 abbiamo avviato e portato a termine il nostro terzo Laboratorio Cinematografico. Il prodotto realizzato è per l'appunto il cortometraggio in fiction “I.D.A.” Questo Laboratorio ha ulteriormente confermato l'efficacia del progetto di “fare cinema” con i ragazzi. Il gruppo di lavoro, formato da ragazze e ragazzi dai 14 ai 18 anni, ha rappresentato una vera e propria palestra di pensiero all'interno della quale mettere in circolo valori e passioni che nella quotidianità riscuotono purtroppo scarso successo, rappresentando al tempo una dimensione in cui misurarsi con un linguaggio tanto familiare nella fruizione quanto misconosciuto nella formulazione quale è quello cinematografico. Attività principale è stata l'ideazione di un soggetto originale per la successiva trasposizione filmica. A raggiungere il risultato ci ha aiutato la lettura di alcuni classici della letteratura ed in particolare “Il Mondo Nuovo” di Aldous Huxley che ha gettato il seme attorno al quale si è condensata questa vicenda. In uno spazio-tempo futuribile gli adolescenti prestano servizio sociale obbligatorio presso un call center che dispensa opinioni agli utenti. L'interfaccia del servizio è una adolescente virtuale il cui nome, IDA è al tempo l'acronimo per Interactive Democratic Advertise, ovvero Pubblicità Democratica Interattiva. In questa società ogni pensiero è previsto e codificato e pertanto chiunque abbia un dilemma deve appellarsi a IDA perché lo sciolga. Ma nel serrato intreccio concentrazionario, a cui questo sistema obbliga tutti, una ragazza, Alma, coltiva la segreta rabbia della disobbedienza. Un caso la porterà a conoscere Nicolas, operatore IDA, e questo incontro farà maturare in loro il progetto di una fuga verso un “altrove” più libero e indipendente. Ma anche questa ipotesi è prevista da IDA che contempla anche la disobbedienza nella sua terribile e pervasiva omnipresenza. Scrivere il film si è rivelata un'esperienza unica in cui l'impegno si è trasformato nel piacere di vedere nascere i personaggi e l'intreccio. Il vissuto di ogni ragazzo è naturalmente confluito nel profilo dei personaggi rappresentando anche l'opportunità di riflettere sui valori e i disvalori della nostra società. Costruire un'ipotetica società futura “in negativo” ci ha aiutato a guardare meglio e più a fondo nella nostra realtà, focalizzando l'attenzione su dinamiche culturali e di costume attuali di cui IDA rappresenta un'iperbole non eccessivamente immaginaria. La frase conclusiva “IDA è un futuro probabile o un presente occulto?” apre in realtà un ipotetico dialogo con lo spettatore invitato a riflettere su un tema di bruciante attualità. Definito il soggetto si è passati alla stesura della sceneggiatura attraverso anche la redazione di uno story board allo scopo di condividere e pianificare tutti gli aspetti costitutivi del film. Le prove di recitazione hanno preceduto le riprese cha abbiamo realizzato in una settimana sia in esterni che in interni. In tale fase le operazioni squisitamente tecniche sono state delegate all'esperto rispettando tuttavia scrupolosamente lo story board definito insieme. I ragazzi hanno ricoperto alcuni ruoli della troupe quali la segreteria di edizione, i costumi e il trucco, la ripresa sonora, l'organizzazione della produzione. L'ultima fase è stata quella del montaggio fatta insieme ai ragazzi e che ha condotto al lavoro finito. La nostra valutazione su questa esperienza è senz'altro positiva, non fosse altro per l'entusiasmo e la partecipazione che vediamo in questi ragazzi che partecipano al Laboratorio. Riteniamo poi fondamentale l'opportunità che si da così a questi ragazzi di riflettere sul linguaggio espressivo cinematografico non solo attraverso “tradizionali” lezioni ma attraverso il “fare il cinema”, riflessione che può stimolare capacità espressive individuali nascoste e insospettate. Girolamo Macina
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