I rappresentanti della mozione "Democrazia è Partecipazione" annunciano il loro abbandono al Partito Democratico di Molfetta
MOLFETTA – Duro documento in risposta alle epurazioni previste dal “nuovo” Pd di De Nicolo e Lillino Di Gioia (e Annalisa al seguito) da parte della componente “Democrazia e partecipazione”, che accusa la nuova segreteria di aver spaccato il partito e di averlo portato al minimo storico (si è ridotto a un terzo):
«Con la riunione del Direttivo di martedì 16 giugno e con l'Assemblea di Circolo del giorno successivo, si è definitivamente compiuto il regolamento di conti all’interno della locale sezione del Partito Democratico già denunciato dalla componente del PD che, all’ultimo congresso, si è riconosciuta nella mozione “Democrazia è Partecipazione”.
Il “nuovo” Partito Democratico di Molfetta, con il documento proposto dalla segreteria e approvato dal coordinamento, ha disvelato il suo reale e originario intendimento, e cioè quello di epurare una intera area politica (quella che il PD di Molfetta lo ha fondato e lo ha portato ai recenti successi nelle competizioni elettorali che si sono susseguite negli ultimi anni), attraverso il “cecchinaggio” dei rappresentanti istituzionali che in quell’area si riconoscono.
La decisione di deferire agli Organismi provinciali di garanzia coloro che, alle scorse elezioni regionali, hanno deciso di sostenere, nell’ambito della coalizione di centrosinistra e sempre a sostegno del candidato Presidente (e segretario regionale del PD) Michele Emiliano, la candidatura di Guglielmo Minervini, rappresenta la chiara volontà di estromettere, con un colpo di mano, un intero gruppo.
E non può certo essere tollerabile, per noi, che, all’interno della stessa area politica, venga stilata, da chi oggi ha la maggioranza nel partito, una lista di proscrizione di coloro che devono essere allontanati, e una lista di coloro che possono essere “tollerati”, magari dopo una bella ramanzina.
Tutto questo è inaccettabile.
Come area politica all’interno del Partito Democratico, avevamo deciso di partecipare al congresso cittadino (pur avendone radicalmente contestato la tempistica) proprio al fine di dimostrare la nostra reale intenzione di continuare a fornire il nostro contributo ad un progetto politico nel quale continuiamo a credere, dimostrando di rappresentare una componente ampia e significativa nel partito, e questa nostra volontà abbiamo inteso ribadire partecipando al direttivo di martedì 16.
Ma quanto è emerso dalla discussione nel coordinamento (e, stando alle notizie di stampa, anche nell'Assemblea) ha evidenziato in maniera chiara che nessuna agibilità politica l’attuale segreteria locale del Partito Democratico intende garantire alla nostra componente che, anzi, viene duramente attaccata.
Per questo abbiamo scelto di abbandonare i lavori del Direttivo e di non partecipare all'Assemblea, non condividendo in radice l’approccio che si intendeva dare a tutta la discussione.
Quel che più amareggia è la scelta consapevole del segretario De Nicolo che, forse anche per eseguire un mandato ricevuto dagli organismi dirigenti provinciali e regionali, deliberatamente ha deciso di spaccare un partito che, invece, per anni si è cercato di tenere unito per renderlo più forte, radicato sul territorio e autorevole, con i risultati che tutti ricordano, culminati con la vittoria del centrosinistra alla elezioni amministrative del 2013.
Ora si sceglie una strada diversa: quanto questa strategia sia lungimirante sarà il tempo a stabilirlo.
Noi ci limitiamo a registrare come alla prima prova elettorale la nuova segreteria del PD si è dovuta confrontare con un magro risultato, passando dal 35 % delle europee 2014 al 13 % delle ultime regionali, mentre il paragone con le regionali del 2010 è, in valore assoluto, ancora più impietoso: da 6606 voti a 2792, con la candidata sostenuta da tutto il gruppo dirigente che si è fermata a poco più di 1500 preferenze.
A questo punto, pur a malincuore, dobbiamo prendere atto del fatto che all’interno del Partito Democratico di Molfetta non ci sono più le condizioni minime per poter continuare a svolgere serenamente la nostra funzione, non potendo tollerare epurazioni, processi sommari o procedimenti disciplinari avviati dal Direttivo locale ai danni di rappresentanti istituzionali autorevoli che tanto hanno dato in questi anni al nostro partito.
Continuiamo a riconoscerci nei valori fondanti che hanno portato alla fondazione dell'Ulivo prima, e del Partito Democratico poi, che, per noi, continua ad essere, a livello nazionale, l’architrave di ogni serio progetto riformista (pur tra le tante contraddizioni che vive), ma riteniamo ormai incompatibile con i nostri convincimenti l’adesione al locale circolo di Molfetta che ha subito, negli ultimi mesi, una mutazione genetica dal nostro punto di vista insostenibile.
Crediamo, infine, che il documento approvato dal direttivo del Partito Democratico (con il voto unanime di tutte le residue componenti) segni un deciso cambio di passo nella malcelata strategia della nuova segreteria guidata da Piero de Nicolo di ridiscutere gli equilibri politici e gli assetti gestionali nell’ambito della maggioranza di centrosinistra al governo della città.
Ci auguriamo che la fase che si andrà ad aprire, alla quale intendiamo partecipare con le nostre idee e le nostre proposte, non comporti fibrillazioni tali da pregiudicare lo straordinario lavoro fatto in questi anni dalla Giunta guidata dal sindaco Paola Natalicchio, mettendo a rischio la prosecuzione della stagione di cambiamento inaugurata con le elezioni del 2013».
I membri del Direttivo eletti con la mozione "Democrazia è Partecipazione":
Raffaella Altamura
Francesca Lunanova
Mino Salvemini
Nino Sallustio