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I rappresentanti della mozione "Democrazia è Partecipazione" annunciano il loro abbandono al Partito Democratico di Molfetta
19 giugno 2015

MOLFETTA – Duro documento in risposta alle epurazioni previste dal “nuovo” Pd di De Nicolo e Lillino Di Gioia (e Annalisa al seguito) da parte della componente “Democrazia e partecipazione”, che accusa la nuova segreteria di aver spaccato il partito e di averlo portato al minimo storico (si è ridotto a un terzo):

«Con la riunione del Direttivo di martedì 16 giugno e con l'Assemblea di Circolo del giorno successivo, si è definitivamente compiuto il regolamento di conti all’interno della locale sezione del Partito Democratico già denunciato dalla componente del PD che, all’ultimo congresso, si è riconosciuta nella mozione “Democrazia è Partecipazione”.

Il “nuovo” Partito Democratico di Molfetta, con il documento proposto dalla segreteria e approvato dal coordinamento, ha disvelato il suo reale e originario intendimento, e cioè quello di epurare una intera area politica (quella che il PD di Molfetta lo ha fondato e lo ha portato ai recenti successi nelle competizioni elettorali che si sono susseguite negli ultimi anni), attraverso il “cecchinaggio” dei rappresentanti istituzionali che in quell’area si riconoscono.

La decisione di deferire agli Organismi provinciali di garanzia coloro che, alle scorse elezioni regionali, hanno deciso di sostenere, nell’ambito della coalizione di centrosinistra e sempre a sostegno del candidato Presidente (e segretario regionale del PD) Michele Emiliano, la candidatura di Guglielmo Minervini, rappresenta la chiara volontà di estromettere, con un colpo di mano, un intero gruppo. 

E non può certo essere tollerabile, per noi, che, all’interno della stessa area politica, venga stilata, da chi oggi ha la maggioranza nel partito, una lista di proscrizione di coloro che devono essere allontanati, e una lista di coloro che possono essere “tollerati”, magari dopo una bella ramanzina.

Tutto questo è inaccettabile.

Come area politica all’interno del Partito Democratico, avevamo deciso di partecipare al congresso cittadino (pur avendone radicalmente contestato la tempistica) proprio al fine di dimostrare la nostra reale intenzione di continuare a fornire il nostro contributo ad un progetto politico nel quale continuiamo a credere, dimostrando di rappresentare una componente ampia e significativa nel partito, e questa nostra volontà abbiamo inteso ribadire partecipando al direttivo di martedì 16. 

Ma quanto è emerso dalla discussione nel coordinamento (e, stando alle notizie di stampa, anche nell'Assemblea) ha evidenziato in maniera chiara che nessuna agibilità politica l’attuale segreteria locale del Partito Democratico intende garantire alla nostra componente che, anzi, viene duramente attaccata.

Per questo abbiamo scelto di abbandonare i lavori del Direttivo e di non partecipare all'Assemblea, non condividendo in radice l’approccio che si intendeva dare a tutta la discussione.

Quel che più amareggia è la scelta consapevole del segretario De Nicolo che, forse anche per eseguire un mandato ricevuto dagli organismi dirigenti provinciali e regionali, deliberatamente ha deciso di spaccare un partito che, invece, per anni si è cercato di tenere unito per renderlo più forte, radicato sul territorio e autorevole, con i risultati che tutti ricordano, culminati con la vittoria del centrosinistra alla elezioni amministrative del 2013.

Ora si sceglie una strada diversa: quanto questa strategia sia lungimirante sarà il tempo a stabilirlo.

Noi ci limitiamo a registrare come alla prima prova elettorale la nuova segreteria del PD si è dovuta confrontare con un magro risultato, passando dal 35 % delle europee 2014 al 13 % delle ultime regionali, mentre il paragone con le regionali del 2010 è, in valore assoluto, ancora più impietoso: da 6606 voti a 2792, con la candidata sostenuta da tutto il gruppo dirigente che si è fermata a poco più di 1500 preferenze.

A questo punto, pur a malincuore, dobbiamo prendere atto del fatto che all’interno del Partito Democratico di Molfetta non ci sono più le condizioni minime per poter continuare a svolgere serenamente la nostra funzione, non potendo tollerare epurazioni, processi sommari o procedimenti disciplinari avviati dal Direttivo locale ai danni di rappresentanti istituzionali autorevoli che tanto hanno dato in questi anni al nostro partito.

Continuiamo a riconoscerci nei valori fondanti che hanno portato alla fondazione dell'Ulivo prima, e del Partito Democratico poi, che, per noi, continua ad essere, a livello nazionale, l’architrave di ogni serio progetto riformista (pur tra le tante contraddizioni che vive), ma riteniamo ormai incompatibile con i nostri convincimenti l’adesione al locale circolo di Molfetta che ha subito, negli ultimi mesi, una mutazione genetica dal nostro punto di vista insostenibile.

Crediamo, infine, che il documento approvato dal direttivo del Partito Democratico (con il voto unanime di tutte le residue componenti) segni un deciso cambio di passo nella malcelata strategia della nuova segreteria guidata da Piero de Nicolo di ridiscutere gli equilibri politici e gli assetti gestionali nell’ambito della maggioranza di centrosinistra al governo della città.

Ci auguriamo che la fase che si andrà ad aprire, alla quale intendiamo partecipare con le nostre idee e le nostre proposte, non comporti fibrillazioni tali da pregiudicare lo straordinario lavoro fatto in questi anni dalla Giunta guidata dal sindaco Paola Natalicchio, mettendo a rischio la prosecuzione della stagione di cambiamento inaugurata con le elezioni del 2013».

I membri del Direttivo eletti con la mozione "Democrazia è Partecipazione":

Raffaella Altamura

Francesca Lunanova

Mino Salvemini

Nino Sallustio

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Sono cose da pazzi! Il mio cervello all'ammasso! (l'avrà forse visto il tollerante sig. De Candia in una sua visita ...all'ammasso?, che mi accusa di essere intollerante con chi ha idee diverse dalle mie. Ecco, ancora di più chiara l'immagine del nuovo partito P.D. (sezione di Molfetta) ovvero P.d.N.. Fra poco vedremo forse - spero di sbagliare - che gli iscritti, i "tesserati", coloro che si sentono i plenipotenziari del partito e che hanno creato questa situazione di disagio in chi crede ancora nei valori, certi valori, della SINISTRA, pur non frequentando sedi di partito, assemblee, tesseramenti vari, ma si limita SOLO a votare per le primarie e per il Partito, che chiederanno a questi "malversatori", persone con mente contorta, facinorosi che imporrebbero i propri punti di vista, di zittirsi perché ...NON FREQUENTANO il partito e non partecipano al travaglio che ha portato il sig. De Nicolo alla segreteria, il sig. Di Gioia (notissimo perle sue storiche frequentazioni dei Partiti di SINISTRA), altri personaggi ad occupare, appunto, il P.D. (e basta). E' stato un "lapsus digiti", il tuo, caro amico Minervini? Me ne compiaccio, però (pur avendo portato il cervello all'ammasso - io non ho mai pronunciato frasi offensive personali verso nessuno, tanto per chiarirci), resto con i miei dubbi, salvo modificarli alla prova dei fatti. Buona domenica a tutti i MODERATI che NON HANNO PORTATO il cervello all'ammasso. P.S.: Questo, della serie, 'rispetto per le idee diverse dalle sue', così caro al sig. De Candia.






Domani, chissà, forse vedremo entrare, nel partito che a Molfetta è l'evoluzione di quello glorioso che annoverava personaggi come Fiore e Morgese, perfino uomini come Saverio Tammacco. Uomini per TUTTE le stagioni politiche; uomini che non esitano minimamente, NON ad evolvere il proprio credo politico in serena autocritica, sempre nell'alveo dell'idea di base: la DEMOCRAZIA partecipata, il PROGRESSISMO democratico, la SINISTRA europea (quelle trasformazioni che hanno portato negli anni dal P.C.I. al P.D.), ma semplicemente con il famigerato "cambio di casacca" che non vuol dire modificare la propria ideologia, ma solo mantenersi ai "margini, o meglio, dentro il potere, per ricavarne benefici ed altro". Questi uomini che usano queste azioni, NON cambiano la loro mentalità, la loro cultura: e come potrebbero mai farlo?. Cambiano semplicemente per trovare un "tetto" sotto cui ripararsi. Non dobbiamo quindi meravigliarci e SOTTOVALUTARE il fenomeno dell'astensionismo elettorale che ha raggiunto livelli tali da far pensare addirittura all'inutilità della consultazione: l'anticamera della DITTATURA!e dell'abbandono della POLITICA (maiuscolo) da parte dei sostenitori storici e da parte del semplice Cittadino, che commenta (giustamente, devo dire, anche se mi ripugna farlo), sinteticamente: ..."SONO TUTTI UGUALI"! Infine domanderei alla nuova Dirigenza P.D. - leggo che ne fanno parte anche Persone ideologicamente e storicamente apprezzabili: che c'azzeccano certi personaggi con il Partito che fu dei grandi Uomini della Sinistra democratica?Ma, ovviamente, la mia è una domanda fatta al vento! Che peccato. P.S.: Neanche il "potente" Segretario/Presidente del Consiglio si azzarda a creare liste di proscrizione per i così detti DISSIDENTI interni al P.D. centrale; quindi, come si permette un Segretario locale, appoggiato? da un segretario provinciale, di mettere in atto un'autentica epurazione, senza aver prima esplorato le strade del dialogo e dell'ascolto delle ragioni, magari convincendosi anche che qualcosa di sbagliato - che pagheremo poi caro tutti noi Popolo della Sinistra - possa aver commesso, persino nella sua brevissima esperienza di Segretario?



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