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“I prezzi delle case scenderanno? Sono illusioni” Intervista a Corrado Minervini, consigliere comunale dei Ds
15 febbraio 2002

Sul problema della casa e sui tempi di realizzazione delle nuove costruzioni, abbiamo sentito Corrado Minervini, consigliere comunale di opposizione dei Ds. Secondo lei si riuscirà a costruire in tempi brevi? Quando? E cosa (167, edilizia residenziale, convenzionata, altro)? Si riuscirà a soddisfare la domanda? Nonostante largamente utilizzata dal personale politico delle destre, “tempi brevi”, mi sembra una categoria talmente ampia da permettere a chiunque di utilizzarla deliberatamente, ad esempio, per dissimulare l'irragionevole perdita di tempo di cui questa amministrazione è pienamente responsabile. Da maggio 2001 la banca Antonveneta – tesoreria del Comune di Molfetta – matura gli interessi del miliardo e mezzo depositato, su richiesta del Comune a titolo di acconto, dalle sette sventurate cooperative assegnatarie di suoli – £ 30.000.000 a socio – nei comparti 14 e 16 (ex art. 51). Quelle cooperative hanno creduto ai “tempi brevi”, alle promesse del sindaco sulla fine delle trattative ad ottobre e ora aspettano ulteriori “tempi brevi” per terminare la concertazione all'infinito, ultima frontiera delle rovinose politiche del governo a rete. Da maggio 2001 a febbraio 2002 ancora nulla. Ritengo che sia tecnicamente improbabile costruire prima di settembre di quest'anno. Ovviamente mi riferisco esclusivamente ai comparti 14 e 16, assolutamente non sufficienti a soddisfare la domanda, mentre per la nuova 167 i giochi sono aperti”. La nuova amministrazione sostiene che la situazione dell'edilizia si è sbloccata grazie all'intervento di Tommaso Minervini prima delle elezioni e all'azione del governo di centro-destra, dopo. Lei che dice? “E' ridicolo. Il problema è che chi sostiene queste stravaganze ci crede davvero. Guardi, dal dopoguerra ad oggi il mercato della casa costituisce per la nostra città un intreccio di profitti ed interessi non sempre trasparenti e, nonostante gli sforzi dell'amministrazione di centro-sinistra, questa tendenza non sembra essere inibita. La situazione, come i lettori sanno, era complessa e l'eredità che avevamo non era certo rosea. Da un lato bisognava rispondere all'esodo dalla città per assenza di case – a prezzi ragionevoli –, dall'altro occorreva ripensare la connotazione urbanistica, attraverso il PRGC. L'intuizione dell'art. 51 era quella di rispondere energicamente ed in tempi ridotti ad una situazione di emergenza – mancanza di case –, anche in assenza del PRCG. Lo strumento più appropriato perché questo avvenisse davvero nei tempi più brevi possibile, secondo criteri di assoluta trasparenza ed efficienza e nel rispetto dei proprietari, che in altri tempi avevano dettato legge sui ritmi e sui costi dell'edilizia, evidentemente era quello degli espropri, considerato che secondo la vigente normativa il prezzo dei terreni sarebbe stato ragionevolmente vicino a quello di mercato. Ma invece di procedere e costruire da subito, si è scelto di temporeggiare per “concertare” all'infinito. La verità, peraltro abbastanza evidente, è che, nonostante i tempi lunghi della regione, le pressioni delle solite lobbie edili e le ambizioni napoleoniche del sindaco Tommaso Minervini: 1) il PRGC è stato redatto ed approvato per merito del centrosinistra, 2) l'art. 51 sarebbe partito immediatamente con Nino Sallustio sindaco, 3) fatto gravissimo, seppure spesso sottaciuto, dalla rivolta dei 7 camaleonti – settembre 2000 –, senza contare l'ostruzionismo dei mesi precedenti, alle elezioni di maggio 2001 si sono colpevolmente persi altri nove mesi. Da luglio in poi l'amministrazione non ha fatto altro che approvare atti del nostro progetto urbanistico. Lei mi chiede di commentare la curiosa interpretazione dei fatti che dà la destra di Tommaso Minervini, ma io non posso che esprimere il mio disagio di fronte alla deformazione strumentale e mistificatoria della realtà operata da questa classe dirigente. Delle virtù taumaturgiche del Sindaco, invece, preferisco non parlare, se non denunciando una seria crisi politica nel Paese, espressa abbastanza chiaramente dalla tendenza a coprirne i gravi vuoti con leaderismo e populismo di bassa lega”. Secondo lei se si costruiranno molte palazzine, si riuscirà a ridurre il costo delle case? Qualcuno ipotizza addirittura che i prezzi saranno dimezzati. Ma i titolari delle agenzie immobiliari sono scettici e ritengono che i prezzi non caleranno. Che ne pensa? “E' ingenuo illudersi che a Molfetta si riducano i prezzi delle abitazioni. Bisogna solo sperare che rimangano stazionari e perché questo accada occorre soddisfare almeno due condizioni: 1) presenza di consistente offerta, 2) qualità e trasparenza delle cooperative. Temo che i segnali vadano in senso contrario. Per quanto riguarda l'art. 51 i comparti 1, 2 e 3, insistenti sulla lama, richiedono tempi più lunghi, mentre il comparto 15 poteva partire con il 14 e il 16. Comunque, solo due comparti non credo saranno sufficienti a calmierare i prezzi. La nuova 167, invece, è un terreno aperto a tutti quei giochi che in passato hanno pesantemente caratterizzato l'edilizia in senso negativo. Non si sa né quando si potrà costruire, né, soprattutto, con quali criteri, con quali garanzie di trasparenza, a quali condizioni. Quando nel C.C. del 20.12.2001 la minoranza ha emendato il provvedimento di approvazione della 167 con l'impegno dell'amministrazione a sottoporre al C.C. entro 60 giorni – che stanno per scadere – i criteri di assegnazione dei suoli alle cooperative, lo ha fatto avendo ben chiaro quali sono gli obiettivi delle lobbies che hanno sostenuto la campagna elettorale della maggioranza. Sarebbe davvero disdicevole, dopo tutte le parole e le promesse, trovarci di nuovo a fare i conti con un prezzo ufficiale delle case ed uno reale differente. Tutto questo può essere evitato, ad esempio costituendo anche a Molfetta un'anagrafe dei soci, o adottando gli stessi criteri d'assegnazione utilizzati per l'art. 51. Ma dubito che ci sia la volontà politica di farlo. Sui criteri d'assegnazione gli interessi in campo nella maggioranza non esiteranno a rivendicare norme accomodanti e criteri per privilegiare i soliti noti. Un altro elemento che potrebbe intervenire ad aumentare il prezzo delle case, poi, è il mercimonio sui suoli. Se le cose andranno come noi temiamo i prezzi saranno estremamente elevati e per l'edilizia privata si raggiungeranno cifre da capogiro. Spero che il sindaco Minervini riesca seriamente a contrastare queste eventualità, altrimenti sarà ricordato dalla storia e dai cittadini come il sindaco che ha riportato i loschi affari sull'edilizia a Molfetta. Io mi auguro che non accada. E mi auguro anche che i colleghi consiglieri della maggioranza siano pienamente consapevoli delle conseguenze prodotte dai loro voti”. Secondo lei, di chi è la responsabilità dei prezzi così alti: solo dei costruttori, del mercato o ci sono responsabilità politiche? “Il dato politico da sottolineare, tuttavia, è che non ci vuole molto ad inaugurare a Molfetta una nuova stagione di intrighi e fasti per la locale vecchia borghesia edile – con il sostegno e l'approvazione dei proprietari terrieri e del ceto politico – a tutto discapito dei cittadini che necessitano di abitazioni. Non credo di esagerare in questa analisi e spero vivamente di essere smentito dai fatti. La casa, ma anche la qualità urbana della vita, sono questioni talmente importanti e delicate da richiedere un più serio approfondimento, che non si ferma all'interesse dei proprietari terrieri, dei costruttori e dei mercanti di cooperative per mestiere. L'Ulivo ha definito negli anni di governo di questa città un progetto urbanistico progressista che tutela tutte le parti e che garantisce uno sviluppo sostenibile della città. Il PRGC da solo non basta perché questo accada. Noi, nonostante le incessanti ingiurie e gli innumerevoli gesti di tracotanza dell'amministrazione, saremo vigili e pronti a denunciare ognuna di queste pesanti responsabilità”. Michele de Sanctis jr.
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