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I giovani e la Shoah, lavoro multimediale al Liceo Scientifico
15 febbraio 2004

Di fronte al fenomeno dello “sterminio amministrativo di massa”, come applicare le consuete categorie etiche? A partire da questo interrogativo la classe IV B del Liceo Scientifico “Albert Einstein” di Molfetta ha realizzato un lavoro multimediale, intitolato “Quando ribellarsi è una virtù”, che mette a confronto la figura di un freddo e distaccato carnefice, Adolf Eichmann, con le sue vittime, gli Ebrei del ghetto di Terezin. L'ipertesto ha partecipato al concorso del MIUR (“I giovani ricordano la Shoah”) e si è classificato primo nell'ambito delle scuole superiori a livello regionale. Il 27 gennaio, in occasione della giornata della memoria, il comune di Barletta ha organizzato una serata-evento presso il teatro Curci, invitando formalmente i partecipanti al concorso. La prima parte del programma prevedeva la drammatizzazione di alcuni documenti originali, scritti dagli Ebrei internati nei campi di concentramento: la lettura ha permesso di rendere vive e attuali le loro storie. Infatti, solo attribuendo un nome e un volto alle vittime dell'Olocausto si può fare appello ai sentimenti, spesso trascurati dalla trattazione storica ufficiale. Sempre sulla scia della realtà storica, nella seconda parte della serata è stato messo in scena uno spettacolo teatrale (“Brundibar, Ghetto di Terezin 1943”), tratto da un testo drammatico realmente rappresentato presso il ghetto di Terezin. Sia il lavoro multimediale che la lettura dell'Olocausto in chiave teatrale, spingono a leggere tra le righe, senza accettare un'interpretazione superficiale della storia. Perché la giornata della memoria non sia rassegnazione, non sia simulata commozione. Ma coinvolgimento e fiera opposizione all'odio. Di fronte all'incommensurabile banalità del male, bisogna avere il coraggio di opporsi alla massificazione, nel nome di un uso libero e autonomo della ragione. Giovanni La Forgia
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