I giovani del Pd di Molfetta: posizione ambigua del sen. Azzollini sui tagli alla scuola
Il senatore-sindaco ha finto di ignorare che il decreto del ministro Tremonti riguardava anche la sua città
MOLFETTA - I giovani del Partito democratico criticano il comportamento del sindaco Azzollini che, nella sua funzione di presidente della commissione Bilancio del Senato, ha finto di ignorare che i tagli della scuola riguardavano anche Molfetta.
«Sappiamo ormai tutti – dicono i giovani del Pd - quanto la decisone presa dal Ministro dell'Economia Giulio Tremonti di proporre dei tagli per quasi 8 miliardi di euro nel campo scolastico abbia condizionato tutta l'Italia, sollecitando movimenti soprattutto da parte di chi mal condivide tale decisione.
Sappiamo anche che, nel suo piccolo, Molfetta ha urlato con voce compatta e squillante contro questa riforma che continua a far parlare di sé.
Ma ciò che ora colpisce più di tutto la sensibilità popolare è l'ambigua posizione che il sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, in quanto presidente della commissione Bilancio del Senato, abbia preso, o forse sarebbe opportuno dire non preso, circa il decreto.
Partiamo col dire che il nostro caro Sindaco ha approvato e per nulla ostacolato il decreto, fingendo di non sapere che i tagli di posti di lavoro interesseranno anche Molfetta.
Sicuramente questa sua scelta di lasciare spazio al decreto, da molti non sarà stata condivisa, da altri probabilmente ritenuta giusta; ma certamente sarebbe stato da apprezzare il gesto coerente del Sindaco qualora egli avesse sostenuto a pieno i suoi principi e valori.
Quando però la Giunta Azzollini ha chiesto alla Regione Puglia, tramite una delibera, di confermare il numero degli istituti scolastici cittadini, annullando in tal modo gli effetti disastrosi della riforma, il comportamento del sindaco ha perso ogni credibilità.
Sarebbero ora da chiarire le motivazioni di tale atteggiamento sicuramente poco logico del Sindaco e più in generale della Giunta.
Sarà stato probabilmente causato dalla mobilitazione di massa avvenuta a Molfetta che ha “spaventato” la Giunta?
O sarà dovuta alla votazione frettolosa?
E con quale principio il Sindaco ritiene di poter esonerare Molfetta da ciò che egli stesso con il suo voto ha destinato a tutta l'Italia?
Sarebbe opportuno che l'uomo a cui tutta Molfetta, chi direttamente, chi indirettamente per scelta altrui, si sia affidata, inizi a prendere con più serietà i suoi doveri di Sindaco dato che, rispetto a quanto suddetto, sembra difficile credere che un uomo che non riesca a rispettare le proprie decisioni, riesca a tener conto delle decisioni e delle volontà di altre persone».