MOLFETTA - Il decreto di nomina non è stato ancora pubblicato sull’albo pretorio. La pagina dedicata alla giunta sul sito internet del Comune di Molfetta è ancora bianca. C’è voluto oltre un mese per conoscere la squadra di governo che affiancherà il sindaco Tommaso Minervini, ma per ora dobbiamo fidarci delle sue parole: “si è tenuto conto delle competenze delle persone” perché i curricula dei nuovi assessori non sono stati diffusi né in conferenza stampa né sono disponibili sul sito istituzionale”.
Quindi quello che sappiamo è che gli ingredienti rispondono alla logica del “manuale Cencelli” un assessore per ogni lista, il resto lo faranno gli incarichi di sottogoverno della città per tenere tutti nel “ciambotto”. Per carità tutto legittimo, ogni lista ha contribuito alla elezione del sindaco ed è giusto che abbia un riconoscimento ma nessuna innovazione, nessun nome di spicco tra i componenti della nuova giunta. Anzi un paio di sconosciuti e deleghe vuote, soprattutto per le quote rosa.
Spicca l’assenza della delega al bilancio e alle partecipate. Rimasta in capo al sindaco. La vera programmazione di una amministrazione si vede nelle scelte di bilancio, ed è evidente che sul tema il sindaco non ha trovato le competenze giuste o si è voluto tenere stretta la borsa. Gli assessori dovranno passare da lui prima di spendere. C’è piuttosto una magra delega all’assessora del Pd Gabriella Azzollini, con deleghe alle politiche del lavoro, politiche e finanziamenti regionali ed europei. La giovanissima architetta i soldi per le politiche del lavoro, materia su cui i Comuni possono davvero fare ben poco, dovrà andare a cercarseli altrove. E dire che pare direttamente il Pd regionale avesse indicato Erika Cormio come assessore, commercialista, alla quale il sindaco voleva affidare proprio il bilancio e invece de Nicolo dovrà accontentarsi di fare la fila fuori dalla stanza del sindaco.
Carmela Germano, è stata indicata dalla lista Molfetta per la Puglia di Enzo Spadavecchia, che per il rispetto delle quote rosa non è potuto entrare in prima persona in giunta. Quindi della sua delega alle pari opportunità resta ben poco, le scelte che contano restano in mano agli uomini (nella giunta Natalicchio 4 donne con deleghe pesanti come urbanistica e bilancio e 3 uomini). Per la Germano ci sono certo le politiche giovanili, ma anche qui dipenderà da quanti soldi ci saranno e la vivibilità e i non meglio chiari: tempi della città. Saranno quelle dei tempi regolamentari delle partite al Paolo Poli o i tempi che scandiscono il calendario per molti molfettesi: a settembre la Madonna dei Martiri, a febbraio San Corrado ad aprile le processioni pasquali.
E a proposito di processioni. Resta in capo a una donna la delega alla cultura. A raccogliere il testimone di Betta Mongelli ci sarà il soprano Sara Allegretta, curriculum di tutto rispetto sul piano artistico e professionale, sul piano politico si sa che arriva da Saverio Tammacco con la lista Insieme per la città, e che qualche voto, anche se non direttamente eletta in consiglio comunale, è arrivato dal marito Pino de Candia, ex priore della Confraternita della Morte, ex socialista, ex consigliere comunale del Pd e di Forza Italia, ex tutto. Sarà lei (o Tammacco?) anche il vice sindaco, tra le deleghe il turismo e gli affari generali. Per lei subito una cosa da fare. Rimettere in piedi l’estate molfettese che quest’anno è affidata ai concerti a pagamento della Fondazione Valente. Non basterà accomodarsi in prima fila, ma tirar fuori qualche proposta per rivitalizzare la città che questa estate oltre al caldo sta soffrendo anche la noia.
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