I commercianti di Molfetta: "Niente domeniche alla Città della Moda"
MOLFETTA - 12.9.2005
I commercianti molfettesi sono sul piede di guerra, per nulla intenzionati a lasciarsi schiacciare dalla Città della Moda ed assolutamente fermi nel ribadire che “la domenica non si tocca”. Questo il senso dell'assemblea pubblica (autoconvocata nei scorsi giorni dagli stessi esercenti) tenutasi questa mattina presso la sala “B. Finoccharo” all'interno della Fabbrica S. Domenico, per discutere delle conseguenze che interesseranno tutto il sistema del commercio locale a seguito dell'imminente apertura (fissata per il prossimo 29 settembre) del grande Outlet nella zona Asi della città, e per ribadire con fermezza l'assoluta contrarietà all'ipotesi di consentire l'apertura domenicale degli esercizi.
Un'assemblea, questa, fortemente voluta da un vasto movimento di base che coinvolge un consistente numero di commercianti locali, contrari alla proposta avanzata dall'amministrazione di rivedere il calendario delle aperture festive al fine di consentire alla Città della Moda di rimanere aperta anche la domenica, giorno in cui gli Outlet realizzano la maggior parte del proprio fatturato. “Ma per noi – sostiene Alfonso Balducci, tra gli organizzatori dell'assemblea – restare aperti anche di domenica sarebbe drammatico. Perderemmo l'unico giorno in cui possiamo un po' riposarci, dedicandoci alle nostre famiglie ed alla nostra vita privata. E questo perché? Per reggere la concorrenza con una struttura molto più grande di noi che viene a cannibalizzare il commercio locale ed a depredare questa città. Ma chi viene da fuori deve sapere che qui ci sono delle regole che devono essere rispettate da tutti e che non si possono cambiare in corsa”.
Il sospetto che i commercianti hanno (ricordiamo che sono state raccolte anche 250 firme tra i titolari di esercizi commerciali per opporsi all'ipotesi di apertura domenicale) è che l'amministrazione comunale stia smaccatamente facendo gli interessi della Città della Moda disinteressandosi delle istanze degli esercenti locali.
A dimostrazione di questo, Raffaella Altamura, avvocato molfettese e rappresentante della Cidec, ha portato una lettera inviata nel marzo dello scorso anno dai vertici della Fashion District ed indirizzata all'ex assessore al Commercio, Antonio Ancona, in cui si facevano espressamente pressioni sull'amministrazione perché avviasse in tempi brevi l'iter amministrativo per il riconoscimento di Molfetta quale città a prevalente economia turistica, condizione necessaria per consentire la totale deregulation degli orari con la possibilità per ciascun esercente commerciale di scegliere autonomamente se e quando chiudere.
“L'amministrazione in questi anni ha lavorato esclusivamente per avvantaggiare la Città della Moda - ha tuonato Raffaella Altamura, facente parte di una storica famiglia del commercio locale – e la procedura per il riconoscimento di Molfetta come città turistica è stata avviata solo su esplicita richiesta dei rappresentanti della Fashion District. Ma come si fa a parlare della nostra città come di una città turistica, in assenza di arredo urbano, di parcheggi, di strutture ricettive, di una valorizzazione del centro storico? Occorre prima iniziare da qui, e poi potremmo davvero dirci città turistica. Iniziando dall'apertura domenicale dei negozi si penalizza solo l'anello più debole, cioè noi”.
A rappresentare l'amministrazione comunale è intervenuto l'assessore al Commercio, Pino Amato, (al quale va comunque dato il merito di non aver evitato il confronto, pur in un ambiente “molto caldo” come quello di un'assemblea pubblica) che ha negato con forza l'accusa di favorire la Città della Moda ed ha evidenziato una certa divisione nel fronte dei commercianti: “Noi abbiamo il dovere di confrontarci con le associazioni che rappresentano questa categoria ed è quello che stiamo facendo, ma sul problema del commercio e sulla questione dell'apertura domenicale non c'è coesione tra gli stessi rappresentanti delle diverse organizzazioni, senza contare che c'è qualcuno che qui alza la voce contro la Città della Moda, e poi cerca privatamente un accordo con la società bresciana per avere uno spazio all'interno dell'Outlet”.
E qui si arriva al vero nodo della questione: le divisioni nel fronte dei commercianti ne indeboliscono inevitabilmente la posizione. Durante l'assemblea si è anche appreso che Corrado Minervini, rappresentante di "Assoimprese", una delle più importanti associazioni di categoria, ha preferito disertare l'iniziativa di questa mattina, spiegando in una nota che un incontro del genere, a 20 giorni dall'apertura della Città della Moda, serve solo a dividere la categoria. “Posizioni di chiusura – si legge nel documento di Assoimprese, firmato da Corrado Minervini – non aiutano il commercio di prossimità e non condivido l'atteggiamento di chiusura di quei commercianti (non la maggioranza) che si sono lanciati in battaglie che non portano a nulla, ma solo a frammentare e dividere la categoria”.
Sulla questione dell'apertura domenicale, poi, l'assessore Amato ha cercato di non sbottonarsi: “Ad oggi non abbiamo ancora deciso niente. Non c'è nessun provvedimento che abbia revocato il calendario di aperture festive concordato nel 2004 e quindi si va avanti con quello. Come noto, c'è la richiesta dell'Outlet di rimanere aperto anche di domenica, ma se le diverse associazioni che a livello locale rappresentano il settore ci indicassero all'unanimità che la categoria osteggia questa apertura, noi ne prenderemmo atto. Ma questa unanimità mi sembra proprio che attualmente non ci sia. Sul riconoscimento di Molfetta come città turistica, poi, devo dire che al momento mi sembra che manchi qualche requisito previsto dalla legge e che quindi non ci siano le condizioni per parlare di Molfetta come città a prevalente economia turistica.”.
Ma per risolvere i problemi del commercio locale, l'assessore indica un'altra strada: “Ci vuole collaborazione da parte di tutti. Noi come amministrazione siamo pronti a fare la nostra parte, ma i commercianti devono fare la loro. Ora è arrivato anche un cospicuo finanziamento per arredo urbano e parcheggi. Lavoriamo insieme perché questi soldi siano impiegati al meglio”.
Già, gran bella idea. Peccato che, con tutta probabilità, per vedere i primi interventi concreti occorrerà aspettare almeno un lustro. Mentre la Città della Moda apre tra due settimane. Ed il fatto che l'amministrazione non abbia ancora deciso che pesci prendere non è per niente incoraggiante.
Giulio Calvani