Hockey Club Molfetta: il gradito ritorno di Gaetano Picca
MOLFETTA - L'Hockey Club Molfetta, comunica di aver concluso l'accordo con il portiere molfettese Gaetano Picca, che torna a Molfetta dopo alcune stagioni passate tra Matera e Giovinazzo.
Portiere esperto, che vanta trascorsi importanti oltre che nello stesso Molfetta anche nella Salernitana Hockey, dove ha giocato dal 2001 al 2005 e dove tra le altre cose, riuscì a qualificarsi in una memorabile stagione al 2° posto nella classifica dei migliori portieri italiani, secondo solo a Tosi ora al Follonica.
Altro volto nuovo del Molfetta 2011/12, per lui si tratta di un gradito ritorno in maglia biancorossa. Lo abbiamo avvicinato, per ascoltare le sue prime sensazioni all'inizio di questa nuova avventura.
Gaetano, cosa significa per te, tornare a giocare nell'Hockey Club Molfetta?
"Per me è un onore. Fa sempre piacere tornare a giocare a casa. Quest'anno è andata così, ho accettato la proposta del presidente De Palma con entusiasmo anche se inizialmente non era previsto l'arrivo del mio compagno di reparto Fermin Ortega. Non mi resta che lottare per conquistarmi il posto da titolare".
Ci dai l'input per una domanda quasi inevitabile. Ci sarà competizione tra te e Ortega?
"La competizione c'è sempre: nell'hockey, nello sport in genere ma anche nella vita di tutti i giorni. Il mio intento è quello di mettere in difficoltà l'allenatore. Quando mi accordai con il presidente sapevo a cosa andavo incontro. Il ruolo di portiere poi, è tra virgolette il più scomodo, hai gli occhi di tutti puntati su di te e se sbagli sei fuori. Quest'anno in particolare, sia su di me ma anche su Fermin, c'è molta aspettativa, la pressione si fa sentire ma alla fine sia io che il mio compagno, siamo abituati a convivere con queste situazioni".
Manchi da Molfetta ormai da un po di anni. Come hai trovato l'ambiente Hockey Club ora che sei tornato?
"Sono rimasto piacevolmente stupito dall'ambiente che ho trovato qui a Molfetta: lo spogliatoio è cambiato tantissimo, ho trovato un gruppo affiatatissimo, tutti i giocatori hanno fiducia nei propri mezzi e anche tutto ciò che ruota intorno alla squadra è cambiato molto. Si respira un'aria diversa: la squadra è seguita con passione e affetto e la gente ci rispetta e crede molto in noi; insomma, c'è un'atmosfera positiva intorno alla squadra. Esattamente tutto il contrario di qualche anno fa, dove soprattutto uno spogliatoio diviso e fatto di invidie e risentimenti, mi spinse ad andarmene".
Qual è il tuo obiettivo personale e più in generale dell'intera squadra?
"Il mio obiettivo personale, è naturalmente quello di cercare di giocare il più possibile anche perché se dovessi andare in panchina, sarebbe la prima volta nella mia carriera e non voglio che questo accada. Mi adeguerò comunque senza problemi alle decisioni del mister. A livello di squadra invece, dobbiamo ripartire da quel sesto posto conquistato l'anno scorso e cercare di rimanere a quei livelli".
Hockeisticamente parlando, come vedi il tuo futuro e cosa puoi dare di tuo in più a questa squadra?
"Mi piacerebbe rimanere a Molfetta nei prossimi anni e chiudere la mia carriera qui, nella società dove sono cresciuto e dove ho tanti amici. Da molfettese, spero di dare quel qualcosa in più alla squadra dal punto di vista dell'attaccamento alla maglia, così come succede a Giovinazzo, dove tutti i giocatori sono attaccati ai propri colori, in una maniera che non ho visto neanche a Matera o a Salerno".