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Grave episodio fascista a Lecce: svastiche disegnate sui simboli dell'Unione degli universitari
16 ottobre 2010

LECCE - Un episodio gravissimo, indice di un clima che si respira in Italia da qualche tempo è avvenuto a Lecce.
Alcuni naziskin hanno disegnato delle svastiche (foto) sugli adesivi dell'UDU (Unione degli Universitari, il sindacato degli studenti di sinistra), fuori dalla UDU rappresentanti di Economia.
A darne notizia sono gli stessi studenti dell’UDU: «Non siamo preoccupati più di tanto, però dato che abbiamo visto chi l'ha fatto cioè due ragazzi con testa rasata e scritta Skin88 (gruppo italiano di Naziskin) lo abbiamo colto come una provocazione o un avvertimento da parte di alcuni fanatici retrogradi e non una semplice ragazzata.
Non vogliamo che accada più quello che è successo nel 2008 a Piazza Navona con componenti di frange neofasciste infiltrate nel movimento a picchiare gli studenti». 

Dopo la mobilitazione dell'8 ottobre scorso, che ha visto la partecipazione di 3.000 persone tra studenti medi, universitari, dottorandi, ricercatori, docenti, precari di scuola e università; gli studenti continuano il percorso di mobilitazione per fermare il DDL Gelmini e i tagli della Legge 133, che vuole smantellare l’università  del Salento e «costruire – scrivono gli studenti - una vertenza generazionale sul nostro futuro per il diritto ad un lavoro e ad una vita non-precaria».
Questa iniziativa democratica dà fastidio ai naziskin che evidentemente sostengono il governo di centrodestra che ha deciso di distruggere la scuola pubblica, con tagli ingiustificati e mirati.
La presenza della destra e la tolleranza del governo verso questi fenomeni, il linguaggio politico violento della destra e soprattutto dei suoi giornali, contro gli avversari politici, alimentano il clima di odio che, in una situazione di crisi profonda del Paese, può portare all’intolleranza e alla violenza.
Certo, queste scritte sono solo un gesto di qualche imbecille, ma che non va sottovalutato, bensì condannato per non dare l’idea che si tollerino questi comportamenti che possono poi degenerare in aggressioni vere e proprie, come è avvenuto in passato.
La democrazia si difende anche così, in un Paese che ha dimenticato il rispetto delle regole, dove un partito di governo, la Lega di Bossi, che condiziona perfino la politica nazionale e i comportamenti del presidente del consiglio Berlusconi, insulta la bandiera e alimenta un clima di divisione fra Nord e Sud del Paese, senza che lo stesso premier e il Pdl prendano le distanze e denuncino questo comportamento dell’alleato verde divenendo così complice di quella politica, che punta perfino a cancellare la nostra Costituzione, nata dalla Resistenza al nazifascismo.
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A oltre sei lustri dalla fine della Seconda guerra mondiale è possibile giungere a un'oggettivazione del fenomeno “ nazismo”, in pari tempo fornendo una risposta a domande che urgentemente l'attendono? Chi era Hitler? Da dove deriva e su che cosa si fondava il suo straordinario successo, e come si spiegano, il suo trionfo e la sua sconfitta? Ancora peggio e inspiegabile il ritorno, oggi, di quella idea disumana? Forse nessuna altra epoca è documentata quanto quella hitleriana, al punto che si può praticamente escludere l'eventualità che vengano alla luce documenti nuovi, tali da modificare, anche solo di poco l'atrocità storica, la disumana avventura nazista: una storia da ricordare per non dimenticare. L'ascesa del nazismo e di quelle altre forme di dittature contemporanee dell'epoca, non furono dovute soltanto a una genialità demagogica, a una totale mancanza di scrupoli, alla suggestività di un radicalismo almeno a parole totale: in Hitler va vista, non già l'antitesi, bensì la verità nascosta, addirittura l'avatar dell'epoca. Come nessun altro Hitler seppe fare propri e formulare i risentimenti, le scontentezze, ma soprattutto l'angoscia sentimento dominante di un'epoca al tramonto. E alla fine, la stragrande maggioranza dei tedeschi, e con essi molti europei, dalle masse disorientate alle classi dirigenti che si vedevano sfuggire il potere, puntarono le loro speranze sul rifiuto per la politica, sul rifiuto della convivenza civile e del rispetto della diversità naturale umana che arricchisce la bellissima esperienza passeggera di questa vita. Vogliamo ripeterci?


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