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Grande affluenza per la Passione Vivente a Molfetta Realizzata a cura della Confranternita di Sant'Antonio da Padova
14 aprile 2022

MOLFETTA – Dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, in questa primavera ripartono le manifestazioni esterne legate alla Pasqua, a partire dalla processione dell’Addolorata.

La sera del martedì santo è stata riproposta la tradizionale Passione Vivente promossa dalla Confraternita di Sant’Antonio da Padova di Molfetta.

Giunta alla trentesima edizione, l’azione scenica è stata dedicata proprio a coloro che hanno vissuto sulla propria pelle le sofferenze causate dal Covid-19.

Come di consueto, la Sacra Rappresentazione ha avuto inizio al crepuscolo a Cala Sant’Andrea e si è conclusa in tarda serata in piazza Municipio.

Convolte decine di figuranti che, complice lo scenario del centro antico, ha idealmente trasportato gli spettatori nella Gerusalemme di duemila anni fa.

Innovativo il primo quadro: il tradizionale ingresso a Gerusalemme, narrato dai Vangeli, è stato sostituito dall’arrivo di Gesù e degli apostoli via mare, a bordo di una bilancella.

Il quadro successivo è stato dedicato all’ultima cena, con la lavanda dei piedi e lo spezzare del pane.

E, ancora, l’orazione nell’orto del Getsemani, la cattura, il processo prima dinanzi al sinedrio e poi dianzi a Pilato.

Dopo la coronazione di spine e la derisione, il Cristo è stato caricato della Croce e, lentamente ha attraversato le viuzze della Molfetta medievale, fino a raggiungere piazza Municipio. Nella via crucis non potevano mancare le cadute e l’incontro con Simone di Cirene, che aiuta Gesù a portare la Croce.

In piazza, intanto, era stato montato un palco sovrastato dal Crocifisso, intorno al quale si sono posizionati i figuranti che interpretavano i protagonisti del racconto della Passione, da San Pietro alla Maddalena, da San Giovanni alla Veronica, rimandando alla solenne esposizione delle statue di Giulio Cozzoli, come solitamente realizzato nella chiesa Santa Maria consolatrice degli afflitti (Purgatorio) il giovedì e venerdì santo.

A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera, è stata la musica. I diversi momenti della narrazione sono stati intervallati dalle marce funebri, tanto care alla nostra tradizione, eseguite dalla Banda Santa Cecilia, diretta dal M° Pasquale Turturro. Musica che ha accompagnato anche il corteo nel suo lento incedere tra le viuzze illuminate solo da tenui fiammelle.

Una iniziativa che, vissuta in preghiera e contemplazione, ha aiutato a entrare nella spiritualità della settimana santa, così come per secoli hanno fatto le sacre rappresentazioni che continuano a svolgersi in tutta Italia.

@Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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