Governo a rete? Solo una rete di guai per i cittadini
L'opposizione all'attacco: Preventorio, impianto di compostaggio e cartelloni pubblicitari
L'incremento puramente numerico della maggioranza di centrodestra con il passaggio di Nicola Piergiovanni nel “Nuovo Psi” di Visaggio, sembra non aver scalfito più di tanto la minoranza. Anzi sembra aver ritrovato una nuova linfa dalle crescenti insoddisfazioni e sospetti di pezzi di città verso il governo a rete del centrodestra, sempre più una rete di guai, dal centro alla periferia. Contrazione dei redditi, precariato diffuso, pensioni, sanità, risorse per gli affitti, sono tutte situazioni negative create dal centrodestra che a Molfetta, come in Puglia, in tutto il Sud e a Roma continua a produrre benemerenze per pochi e scarsa attenzione ai bisogni e alle aspettative promesse.
A Molfetta l'opposizione istituzionale è passata all'offensiva per inchiodare la maggioranza alle proprie responsabilità sulle questioni visibili ed invisibili che preoccupano e indignano chi non vuol rassegnarsi ad una città decadente e una classe politica governativa che non dà risposte.
La campagna d'autunno del centrosinistra è partita con tre richieste di sedute d'urgenza del Consiglio comunale su questioni sentite e notate dai cittadini: il Preventorio, gestione dell'impianto di compostaggio (nella foto) affidata alla ditta Mazzitelli e sul proliferare dei cartelloni pubblicitari.
Sul Preventorio si ritiene ingiustificato e insostenibile il mancato utilizzo dopo i svariati miliardi delle vecchie lire spese nel '99 per ristrutturare e attrezzare gli immobili come Residenza Sanitaria assistita per anziani soli e non autosufficienti. Eppure il presidente della Regione Fitto nell'agosto del 2002 aveva promesso un immediata attivazione parlando addirittura di “… due moduli di RSA, dei letti di riabilitazione territoriale estensiva e degli ambulatori di riabilitazione. E' un tipo di organizzazione che noi definiremo a breve, nei prossimi giorni…”. A distanza di 14 mesi permane una situazione di stallo e l'Asl BA/2 continua a spendere circa 6mila euro al mese per la guardiania quotidiana, la manutenzione degli impianti e del parco. Da qui la richiesta del coinvolgimento del Consiglio comunale per assumere tutte le iniziative per un'attivazione certa ed immediata del Preventorio.
Commissione d'inchiesta sull'impianto di compostaggio
Sull'impianto di compostaggio l'opposizione intende chiedere una commissione d'inchiesta alla luce dell'ennesimo sequestro dell'impianto effettuato dai carabinieri del NOE su mandato della Procura di Trani, per un presunto uso improprio dell'impianto, trasformato in discarica di rifiuti provenienti da altre regioni, di cui non si conoscono la natura e pericolosità. La questione non è da sottovalutare perché l'impianto è situato presso Contrada Pettine, circondato da terreni coltivati, vicino alla città e quindi eventuali danni ambientali potrebbero inquinare i terreni, le falde acquifere e provocare sul lungo periodo effetti negativi sulla salute dei cittadini. La commissione proposta (tre consiglieri di maggioranza e due d'opposizione, di cui uno presidente) dovrebbe verificare: rispetto della convenzione tra la ditta Mazzitelli e il Comune, l'osservanza alle norme vigenti in materia di gestione degli impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti solidi urbani, l'attivazione di tutte le forme di controllo da parte sia del Comune che degli altri soggetti previsti. Tutto ciò per conoscere i fatti all'attenzione della Procura, individuare eventuali inefficienze nei controlli comunali e relative responsabilità, ed infine stabilire se vi siano le condizioni di decadenza della convenzione.
Tabelloni pubblicitari senza limite
Più visibile per i molfettesi l'argomento sugli impianti pubblicitari che da due anni a questa parte stanno proliferando in città, senza che siano chiari i criteri. La questione da tempo è stata sollevata dalle associazioni ambientaliste WWF e Legambiente che hanno più volte denunciato l'anomale proliferazione di cartelloni e gigantesche plance, spesso in contrasto con il buon gusto e il rispetto del decoro urbano. Eppure il tutto dovrebbe essere regolato da un “Piano generale degli impianti” previsto del Regolamento Comunale per l'applicazione dell'imposta comunale sulla pubblicità e i diritti d'affissione. La Giunta comunale nel rinnovare la concessione con la Gestor Spa (ottobre 2001) aveva stabilito che la stessa ditta avrebbe dovuto approntare il “Piano generale degli impianti”, su cui si doveva esprimere una commissione formata dal Capo settore Territorio, Capo settore Tributi, il responsabile della Pulizia Municipale e tre rappresentanti delle categorie interessate. A quanto pare la Gestor ha approntato il Piano, la commissione tecnica è stata nominata senza che però abbia espresso ancora un parere. Morale della favola il Consiglio comunale che deve dire la parola finale sul Piano degli Impianti, non ha potuto conoscere, discutere e deliberare.
Nel frattempo, secondo la classica prassi del far west, si continuano ad impiantare plance e cartelloni.
Come si vede gli argomenti non sono da sottovalutare, vedremo se i consiglieri di maggioranza sapranno raccogliere la sfida o la provocazione e affrontare un dibattito franco e costruttivo.
Francesco del Rosso