Gli inglesi Ephemerals al Teatro Forma di Bari. Il soul del futuro
BARI - Con tre album all’attivo, gli Ephemerals, formazione di soul/jazz/funky stanno velocemente scalando le classifiche e attirando l’attenzione in ogni parte del mondo di pubblico e stampa, grazie anche al singolo “I FEEL SO BAD”, prossimo a 30 milioni di visualizzazioni su YouTube, in collaborazione col DJ francese Kungs (Valentin Brunel). Hillman Mondegreen: chitarra, Wolfgang Valbrun: voce, Damian Mclean: tromba, Charlotte Ostafew: sax baritono, James Graham: piano e organo, Rob Jones: basso e Jimi Needles: percussioni e batteria hanno dato vita ad uno spettacolo ricco di fascino e ritmo, creando atmosfere soul miste a jazz e funky con un sound indubbiamente personalizzato e innovativo partendo dalla voce di Valbrun, che nel panorama odierno non è facile trovare, originale e unica. Nascono dalla comunione artistica tra lo scrittore e leader del gruppo Hillman Mondegreen, già all’attivo testi e produzione per Hannah Williams & The Tastemakers, e la voce del cantante Wolfgang Valbrun, haitiano di origini, newyorchese di nascita e parigino di adozione. Tutti provenienti da precedenti esperienze, pur avendo un’età media di 27 anni, hanno contribuito a forgiare un sound nuovo ma allo stesso tempo collegato al passato, appassionando sia i vecchi che i giovani fan del genere. Il loro ultimo disco, "Egg Tooth", uscito ad aprile pubblicato su Jalapeno Records, dovrebbe chiudere una trilogia a detta di Mondegreen partita dal primo album “Nothin Is Easy” dove il soul classico è molto evidenziato, qualcosa che arriva a tutti e i testi non si non nascondono opinioni sulla vita attuale (frenetica e governata dall’elettronica), la cultura e la politica, prendendo posizione senza tirarsi indietro (infatti si sono schierati contro la Brexit), passando per il secondo “Chasin Ghosts”, tagliando via le cose che non sono piaciute del primo e infine l’ultimo dove sono stati riempiti i vuoti del secondo con delle idee nuove, e dove c’è una rinascita e un ritorno al passato inserendo molto più jazz nel loro sound: “John Coltrane e Alice Coltrane saranno sempre il futuro allo stesso modo di Malcom X”.
In realtà è un vero piacere ascoltarli perché oltre ritrovare nel loro sound accenni al passato il soul/funky impregnato al jazz, grazie anche alla sezione fiati stupenda, rivisitano tutto in chiave molto moderna con la capacità di arrivare a tutti e di tutte le età. Dal vivo poi sono spettacolari, “Six Day a Week”, “You Made Use Change”, “Easy Aint Nothin”, “You’ll Never See Me Cry “, “Everyday Killers” e tutte le altre eseguite, hanno affascinato il pubblico, brani eseguiti dinamicamente e in maniera coinvolgente, brani anche collegati tra loro da non lasciare spazio neanche agli applausi che puntualmente arrivavano corposi e lunghi. Grande spettacolo una vera sorpresa per chi li scopre ora e una conferma per chi aveva già avuto il piacere di conoscerli.
Effimero, passeggero, è la traduzione italiana di Ephemerals ma i nostri sembrano destinati a restare ancora per molto sulla scena musicale a deliziarci della loro calda e sorprendente musica.
Prima del concerto degli Ephimerals si è esibita una giovane band locale dal nome Think About baresi e intenti a fondere molti generi tra cui il soul il funky l’r’n’b su cui il cantante, molto bravo, a volte canta e a volte rappa. Da sottolineare che il loro album “In secondo Piano” se lo sono autoprodotto creandosi una loro etichetta, visto che in giro non c’era nessuno che voleva mettere su CD le loro composizioni. Si definiscono un “Collettivo Musicale”, e non un gruppo, e nei loro testi, abbastanza impegnati, nonostante la giovane età, si trovano quelli che sono i sogni, le illusioni e disillusioni, sentimenti e incertezze che la vita odierna offre agli adolescenti, costretti a diventare adulti subito, raccontato però con una poetica tutta personale, dove il cantante la fa da padrone, colpendo in pieno l’obbiettivo. Nati a Bari nel 2013 con l'intento di creare un sound inedito per la scena musicale italiana, sembra ci stiano riuscendo benissimo; auguro loro il meglio anche perché sono locali e soprattutto giovanissimi.
Antonio Pisani