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Gli auguri di buon anno dell’Alter Chorus nel segno della solidarietà Successo del concerto di beneficenza pro Unitalsi con l’associazione culturale Musicarte
15 gennaio 2023

«Un “Va pensiero” non si nega a nessuno». Un po’ come l’acqua, insomma. Un elemento vitale e paradigmatico della cultura musicale italiana che non si è voluto neppure negare alla benemerita Unitalsi quale perla tra le perle di un raffinato e coinvolgente concerto lirico tenutosi nella serata dello scorso 4 gennaio nell’auditorium della Parrocchia del Cuore Immacolato di Maria, finalizzato a raccogliere fondi in favore della sotto-sezione molfettese di questa organizzazione cattolica di volontariato che da molti anni si occupa in primo luogo dell’assistenza a disabili e ammalati e del loro trasporto in pellegrinaggio a Lourdes e presso altri santuari italiani ed internazionali. A fare gli onori di casa la presidente della sotto-sezione Marianna Porta che, ad inizio concerto, ha salutato il numeroso pubblico che riempiva la sala in tutte le sue sedie, illustrato le attività associative e ringraziato gli artisti che si sono esibiti in questa serata con l’accompagnamento pianistico dall’eclettico e acuto M° Gianfranco D’Elia: l’Alter Chorus, guidato con entusiasmo e cognizione dal prof. Antonio Allegretta, il basso-baritono Antonio Stragapede e i soprani Marilena Gaudio e Grazia Coppolecchia, quest’ultima anche gancio tra l’UNITALSI e gli artisti con la sua associazione culturale musicale Musicarte che, insieme all’Alter Chorus, ha organizzato il concerto. «Un “Va pensiero” non si nega a nessuno », dunque. È quanto detto da Antonio Allegretta, qui nelle vesti sia di direttore di concerto che di maestro di cerimonia, nel presentare il primo brano in scaletta e guidando il pubblico all’ascolto dei vari pezzi con curiosità storiche e musicologiche. E sulla esecuzione del Coro degli schiavi ebrei del Nabucco di Giuseppe Verdi da parte dell’Alter Chorus non c’è che da rilevarsi una conferma di corretta ed emotivamente centrata interpretazione. Ed ecco poi esordire in sequenza i maestri solisti, a iniziare da Antonio Stragapede in una spumeggiante e vocalmente potente interpretazione del don Basilio de Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini nella famosa aria La calunnia è un venticello. Grazia Coppolecchia ha offerto invece una accorata e intensa interpretazione dell’Ave Maria dall’Otello di Giuseppe Verdi, pregata dalla protagonista Desdemona. Marilena Gaudio invece, supportata dal suggestivo letto corale dell’Alter Chorus, ha dato vita con la consueta sensibilità e abilità interpretativa alla sacerdotessa Norma, protagonista dell’omonima opera di Vincenzo Bellini, con le immortali arcate melodiche dell’aria Casta Diva. A seguire, ecco levarsi fin da dietro le quinte una voce: «Messieurs les officiers, je vous remercie!» («Signori ufficiali, vi ringrazio! »), era Antonio Stragapede che nei panni del torero Escamillo introduceva la sua interpretazione estrosa e altisonante della celeberrima Votre Toast (Toréador, en garde!), dalla Carmen di Georges Bizet, anche qui con la vivace partecipazione di un coro sonoro e drammaturgicamente complice. Ma non si sono avuti poi problemi a tornare da un’atmosfera gigioneggiante ad un clima più meditativo, quello de La Vergine degli Angeli, finale secondo de La forza del destino di Giuseppe Verdi, eseguito con calore e nitore dal soprano Grazia Coppolecchia nel ruolo di Leonora, e dal coro maschile che si è confermato ancora una volta giusto nel ruolo dei monaci del convento della Madonna degli Angeli di Hornachuelos dove è ambientata la scena. Ed eccoci poi a due brani tratti dalla Madama Butterfly di Giacomo Puccini: l’iconica aria Un bel dì vedremo della protagonista Cio-Cio-San, resa in tutto il suo splendore da Marilena Gaudio, e il suggestivo Coro a bocca chiusa, a fine secondo atto, la cui interpretazione dell’Alter Chorus ricca di pathos e vocalmente precisa, non ha mancato di evocare quegli echi di speranza espressi dalla protagonista nella precedente aria. A chiudere la parte più prettamente operistica del Concerto Grazia Coppolecchia e la sua appassionata e struggente interpretazione di un’altra delle più celebri arie pucciniane per soprano, questa volta da Tosca: Vissi d’arte. Nella parte finale del concerto è stata dedicata un’ampia pagina a Die lustige witwe di Franz Lehàr, meglio conosciuta come La vedova allegra, operetta sì, ma di amplissimo respiro musicale, così come la Romanza della Vilja che Marilena Gaudio ha interpretato con gusto ed eleganza, tra suadenti filati e pittoresche dinamiche riprese allo stesso modo anche dal coro, percorrendo in uno scintillante abito rosso rubino tutta la platea a voler far sentire tutti gli spettatori invitati alla festa nella quale è ambientata la scena che la protagonista Hanna Glawary tiene a casa sua. E in questa serata di inizio gennaio ancora pervasa dal brio del capodanno questo clima di festa è stato alimentato anche dall’arcinoto duetto Tace il labbro, interpretato in maniera lucente da Grazia Coppolecchia e Antonio Stragapede, nei panni della protagonista femminile e del protagonista maschile Dànilo, insieme ad un coro sulla stessa lunghezza d’onda, e ancor di più dal simpatico settetto del secondo atto È scabroso le donne studiar, adattato per coro e da questo interpretato in maniera brillante dal coro e con la piena partecipazione del pubblico a battere ritmicamente le mani. Tutto il cast ha poi salutato un plaudente e soddisfatto pubblico con alcuni classici natalizi quali White Christmas, Silent night, Tu scendi dalle stelle, Adeste fideles, assemblati in un particolare medley arrangiato da Gianfranco D’Elia che ha abbracciato in maniera perfettamente equilibrata atmosfere lirico-sacre con armonie jazz. © Riproduzione riservata

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