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Gli allievi del soprano Mariella Devia in concerto a Molfetta All’auditorium di San Domenico una serata con i partecipanti alla masterclass della diva della Lirica
Gli allievi della masterclass col il M. Kawabata
17 novembre 2019

 MOLFETTA - Il pubblico molfettese - è risaputo - va molto ghiotto di musica, e ciò rende la nostra città una piazza appetibile (e anche temuta…) per coloro i quali fanno di questa arte la loro vita. Per questo motivo l’associazione culturale musicale “L’Arte Rapsodica” ha pensato bene di scegliere Molfetta per presentare i frutti di una importante masterclass di alto perfezionamento in canto lirico organizzata a Mola di Bari dal 5 al 9 novembre da questo sodalizio, in collaborazione con l’associazione “Le Muse”, e tenuta dal soprano Mariella Devia, stella mondiale del melodramma, con la collaborazione del dott. Diego Cossu, foniatra e vocologo anch’egli di fama internazionale, per quanto concerne gli aspetti più strettamente medici legati ad un corretto uso delle corde vocali.

Infatti, alcuni dei giovani e talentuosi allievi di questo evento formativo, provenienti da tutto il mondo, sono stati ospiti del Centro Culturale Auditorium nella serata dello scorso 11 novembre nella suggestiva cornice dell’Auditorium di San Domenico dove, accompagnati al pianoforte da Satoko Kawabata, maestro accompagnatore della masterclass, hanno offerto all’attento pubblico presente un saggio di questa grande occasione di crescita professionale che li ha visti protagonisti.

         I soprani Akane Shiraki, Kaori Takahashi, Sachi Nogami, Luana Lombardi e Nuria Vila Miquel e il tenore Paolo Lo Biundo si sono cimentati in un repertorio suggestivo e variegato, composto di brani celebri e anche di meno noti ma non per questo meno affascinanti, ma che ha inevitabilmente investito in maniera significativa il belcanto, risentendo di quelle che sono le inclinazioni artistiche della Devia che hanno fatto scuola, ad esempio, nell’interpretazione di personaggi come Norma o le regine donizettiane. Troviamo infatti ben tre arie di Bellini, Eccomi in lieta vesta da I Capuleti e Montecchi, Ah non credea mirarti da La Sonnambula e l’aria da camera La ricordanza, e poi da Le nozze di Figaro di Mozart l’aria Deh vieni non tardar. A completare il programma Verdi, con Caro nome dal Rigoletto e Non so le tetre immagini da Il Corsaro, Puccini con Quando men vo da La Boheme e Tu che di gel sei cinta da Turandot, e Gastaldon con la romanza popolare Musica proibita.

A colpire, prima di tutto, è stato il livello omogeneo ma tendente all’eccellenza delle esecuzioni di dei cantanti esibitisi. Il lavoro di approfondimento tecnico vocale, centratura stilistica e cesellatura interpretativa intrapreso dalla Devia su questi suoi discenti si è infatti percepito in maniera cristallina, facendo emergere indistintamente in tutti gli artisti qualità come il sostegno e il controllo del fiato, la cura della linea melodica e delle legature, la padronanza del fraseggio e delle colorature.    

         Grande apprezzamento è stato espresso dal presidente del Centro Culturale Auditorium il prof. Damiano d’Elia e dal pubblico presente, i quali hanno sollecitato il bis di rito concesso da tutti i cantanti con una versione corale del Brindisi de La Traviata di Verdi.

 Paolo Gadaleta

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