Giuseppe Malerba, nuovo comandante della Stazione Carabinieri
È originario di Terlizzi, ma molfettese d’adozione il nuovo Comandante della Stazione Carabinieri di Molfetta. Il luogotenente Giuseppe Malerba, sposato, due figli, già dal 1974 ha iniziato a frequentare la nostra città per via degli studi, frequentando l’Istituto Tecnico Commerciale a Molfetta. Trasferitosi a Siena dopo la maturità, Malerba intraprende gli studi universitari, ma, vincitore di un concorso per sott’ufficiali, entra a far parte dei Carabinieri. La sua carriera inizia prima a Velletri, poi a Firenze, successivamente è trasferito nella capitale dove per due anni presta servizio alla Compagnia Carabinieri di Roma Centro e poi nel reparto operativo della città laziale. Nel 1993 è finalmente trasferito in Puglia al ROS di Bari (Raggruppamento Operativo Speciale), dove presta servizio fino al 2006. Nello stesso anno prosegue la sua carriera negli uffici del Comando Legione Carabinieri Puglia fino a marzo 2012, quando è destinato alla Stazione Carabinieri di Molfetta. Il comandante Malerba, succede al luogotenente, recentemente scomparso, Nicola Patruno, già comandante della Stazione Carabinieri di Molfetta. «Cercherò di proseguire il lavoro intrapreso dal luogotenente Patruno - ha dichiarato a Quindici il nuovo comandante - grande amico a cui ero legato professionalmente, ma soprattutto da un profondo legame affettivo». Malerba arriva a Molfetta in un particolare momento di escalation di atti criminosi, nell’ultimo periodo in costante aumento. Diversi i furti, le rapine e gli incendi di auto, denunciati dai cittadini a Quindici, cui le Forze dell’Ordine stanno cercando di porre un argine. Al comandante Malerba, va il benvenuto della direzione e della redazione del mensile Quindici e del quotidiano Quindici on line con gli auguri di buon lavoro, in un momento in cui l’emergenza criminalità si fa più sentire, mentre i cittadini chiedono più sicurezza e più presenza delle Forze dell’Ordine sul territorio, certi che il neo comandante metterà tutto il suo impegno non solo nella repressione dei reati, ma anche in quell’opera di prevenzione che diventa ancora più indispensabile in un clima d’illegalità diffusa.
Autore: Giovanni Angione