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Giubileo Corale 2000, musica sacra in quattro CD RECENSIONI - Prima produzione musicale della Fondazione “Vincenzo Maria Valente”
15 luglio 2000

Giubileo Corale 2000: questo il titolo della prima produzione musicale della fondazione “Vincenzo Maria Valente”. Si tratta di un cofanetto composto di quattro cd musicali e corredato di fascicoli illustrativi del lavoro che ha preceduto questa registrazione – curata dalla Radio Vaticana -, dei suoi protagonisti e dei principi che l’hanno animata. Esecutori il coro e l’orchestra “Josquino Salepico”, ma importante e densa di significato è stata anche la collaborazione con il coro polifonico “Prenke Jakova” di Scutari, (canti della tradizione albanese, insieme a quelli della tradizione mofettese e barese, fanno parte del secondo cd). In realtà il confronto con le istituzioni musicali albanesi non è nuovo al coro molfettese e anche in passato ha portato a condividere importanti esperienze. Promotore di tutta l’iniziativa è stato don Salvatore Pappagallo, direttore del coro e dell’orchestra nonché autore delle composizioni registrate nel primo dei quattro cd su testi di don Tonino Bello, Madre Teresa di Calcutta, Antonio Fogazzaro, e nel terzo cd che contiene la messa “San Nicola” da lui stesso interamente composta. Silvia Cormio ed Emanuele Petruzzella, entrambi allievi appena dodicenni della scuola musicale “A. Dvorak”, sono protagonisti dell’ultimo cd: solisti nei due concerti di Mozart per pianoforte e orchestra (n. 20 e 21), stupiscono per la padronanza tecnica della tastiera e la resa espressiva dei due difficili e celebri lavori mozartiani. Fare musica in nome del Giubileo: forse al di là della ricorrenza religiosa, basterebbe e sarebbe anzi più proficuo che quest’evento fosse un efficace segnale per il futuro della musica e dei musicisti molfettesi. Tiziana Ragno La presentazione del Cd “Giubileo Corale 2000” Evento musicale all’Auditorium S. Domenico Evento musicale con ascolto di brandi di musica sacra all’Auditorium San Domenico per la presentazione del cofanetto Cd “Giubileo Corale 2000”, realizzato dalla Fondazione musicale “Vincenzo Maria Valente” con registrazioni della Radio Vaticana e la collaborazione del Maestro Riccardo Muti. Il Direttore di “Quindici” Felice de Sanctis, giornalista della “Gazzetta del Mezzogiorno” prima dell’esecuzione dei brani ha intervistato il Maestro Don Salvatore Pappagallo e il soprano Valeria Andriani (che ha anche eseguito un brano da solista presente nel Cd). Il presidente dell’Auditorium, preside Damiano d’Elia, ha ricordato come la vocazione sacerdotale di Don Salvatore si fonde con l’altra vocazione, quella per la musica, quella sacra in particolare, che lo hanno portato a fondare la scuola Dvorak e ad allevare generazioni di giovani musicisti. “La città deve molto a lui”, ha detto il prof. d’Elia, soprattutto per l’impegno profuso nella diffusione della musica nel popolo. Il suo pallino dell’educazione musicale delle giovani generazioni ne ha fatto una presenza costante non solo nell’ambito locale, ma, attraverso la scuola, anche a livello nazionale e internazionale. Il suo curriculum è ricco di prestigiosi riconoscimenti accademici e professionali. Il nostro Direttore ha “provocato” con le sue domande don Salvatore per tirar fuori la storia sofferta (per l’impegno umano ed economico dell’impresa) della realizzazione di questo cofanetto, ma anche gli aneddoti, le storie che stanno dietro quest’opera: dai contatti con la Radio Vaticana al coinvolgimento del Maestro Muti con una dedica significativa. E’ venuto fuori così il personaggio, l’uomo di fede, prima che il musicista che crede profondamente nel suo lavoro e nell’azione divulgatrice della musica, al punto da invitare a diffidare dal Conservatorio, che resta un fatto elitario. Meglio preferire la musica insegnata nelle scuole fin dai primi anni, come avviene in altri Paesi europei, perché “la musica educa l’uomo, non soltanto sul piano culturale, ma anche su quello della formazione della persona”. Dopo l’esecuzione di un brano inciso nel Cd, Felice de Sanctis ha intervistato anche Valeria Andriani. “Non è la prima volta che partecipo alla registrazione di un CD, ha detto Valeria. Avevo, infatti, già fatto quest’esperienza tanti anni fa, sempre con il coro Salepico nella Chiesa di San Pietro a Molfetta e una seconda volta con un altro gruppo avevo registrato la S. Allegrezza e canti natalizi molfettesi. Ciò nonostante questa esperienza è comunque stata piacevole ed emozionante”. Registrare un CD è come esibirsi in un concerto? “Forse per un osservatore esterno può sembrare che incidere un CD sia come esibirsi in concerto, ma è ben diverso! Cantare e fermare il canto su un’incisione comporta una responsabilità notevole, e richiede una preparazione ben al di sopra di quella che si esige per un concerto. Chi assiste ad un concerto vive emozioni particolari che la musica, il luogo, la partecipazione diretta aiutano a far emergere. Diverso è, invece, l’atteggiamento di chi ascolta un disco. Qui l’orecchio percepisce meglio i suoni e ne capta ogni sfumatura. Inoltre il disco ha la stessa funzione di un libro, lo si può riascoltare tante volte come si può rileggere più volte un libro. Il concerto può, invece, essere paragonato alla trasmissione orale di testi, per cui il fruitore è più attento all’insieme che ai singoli particolari”. Quali brani esegue come solista? “Sono quelli contenuti nel primo CD, si tratta di musiche composte dal M° don Salvatore Pappagallo su testi di Don Tonino Bello e di S. Bernardo da Chiaravalle. Posso affermare di essere ben felice di aver dato voce ai versi di Don Tonino, versi che tutti sappiamo profondi di contenuto, ma nello stesso tempo così semplici da giungere al cuore di ciascuno. L’altro brano, composto su versi di S. Bernardo, è una preghiera, una Ave Maria dedicata alla Vergine. E’ una musica dolce, cantabile che già al suo incipit suggerisce una soffusa perfezione armonica. Proprio per questa sua dolcezza e armonia, questa preghiera può ben inserirsi tra le più celebri e più belle Ave Maria”. Ma la musica è anche strumento per creare quella cultura di pace tanto cara al nostro don Tonino Bello. Perciò il cofanetto contiene un Cd interamente dedicato ai canti polifonici e alle canzoni popolari albanesi. Anche la musica contribuisce a creare quella cultura dell’accoglienza in un Paese come il nostro destinato a diventare multietnico per le continue immigrazioni di disperati che fuggono dalla miseria e dalla guerra e vogliono inserirsi nel nostro Paese per vivere e lavorare in pace. Tiz. Rag. Una vocazione nata in giovanissima età Valeria Andriani, soprano, è nata nel 1979, è stata avviata giovanissima allo studio della musica, evidenziando subito una spiccata inclinazione per il canto. Sin dall’età di 11 anni ha fatto parte, prima come corista poi come solista del noto Coro polifonico "Josquino Salepico", diretto dal M° Salvatore Pappagallo, effettuando numerose tournée in varie città italiane, quali Roma, Loreto, Assisi, Terni, Bari, Lecce. Nel 1992 in qualità di voce solista si è esibita nell’Operetta "Un fatal matrimonio" di O. De Lillo. Ha tenuto numerosi concerti con l’Orchestra Melphicte di Molfetta, con l’Orchestra D’Armonia Città di Terni. Nel ’92 ha inciso, con il suddetto Coro, un Cd di musiche antiche per la casa discografica Bongiovanni di Milano; nel ’95 un Cd di canti natalizi molfettesi, nel ’99 il Cd Giubileo Corale 2000 registrato dalla Radio Vaticana. In duo col pianoforte è stata la prima interprete ad eseguire le musiche di Luigi Capotorti in un concerto a lui dedicato nel novembre ’99 e nel giugno 2000 a Napoli, riscuotendo ottimi riscontri di pubblico e critica. Recentemente si è cimentata in un arduo lavoro di Tommaso Traetta, il Miserere. In occasione del bicentenario di Piccinni, si è esibita in concerto, riscoprendo in prima esecuzione le sue musiche. Ha seguito i corsi di Polifonia Latino-Mediterranea tenuti dai Maestri D. Bartolucci, R. Duarte, C. Dell’Albero e il Corso di perfezionamento internazionale di interpretazione lirica, tenuto dal M° Rolando Nicolosi presso l’Accademia "Pierluigi da Palestrina". Unitamente agli studi di canto nella classe di Evghenia Dundekova presso il Conservatorio "N. Piccinni", frequenta la Facoltà di Lingue e Letterature straniere all’Università di Bari.
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