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Gipsoteca Cozzoli, omaggio allo scultore molfettese a 50 anni dalla morte
15 gennaio 2008

Ad affiancarsi alle manifestazioni celebrative di Gaetano Salvemini morto nel 1957, il 2007 molfettese ha celebrato il cinquantenario della morte di Giulio Cozzoli, artista e scultore molfettese tra i più brillanti e straordinari della scena artistica italiana. La città ha visto il taglio del nastro di una gipsoteca unica nel suo genere, che custodirà, in maniera permanente, i gessi creati dal maestro Cozzoli nei suoi sessant'anni di attività artistica. L'apertura di tale gipsoteca è stata patrocinata dal Comune di Molfetta, dal ministero dei Beni Culturali, dalla regione Puglia e dalla provincia di Bari, che si sono affiancate alla volontà della famiglia Cozzoli, e in particolar modo dal nipote del maestro, Maurangelo Cozzoli, che ha voluto fortemente dare spazio alle opere artistiche dimenticate del maestro. Importante il contributo del prof. Gaetano Mongelli, docente di Storia dell'Arte Moderna e Contemporanea presso l'Università di Bari, a cui è stata affidata la direzione scientifica della gipsoteca, e quello dell'architetto Gianni Veneziano e dell'ing. Francesca Caldarola che hanno ideato lo spazio espositivo. Le forze riunite in questo omaggio a Cozzoli coinvolgono la città anche a livello associazionistico, con l'appoggio dell'Archeoclub, dell'Associazione Caracciolo, della Fidapa, dell'Arciconfraternita della Morte e dell'associazione culturale Leonardo da Vinci, e mirano a coinvolgere tutti i cittadini per creare una nuova coscienza culturale, un approfondimento sull'arte che consenta una crescita per la città stessa. La sala museale è stata collocata nella vecchia sede della grandiosa Deposizione creata dal Cozzoli; è stata mantenuta e valorizzata l'antica architettura della stanza, con E fra tutte le opere esposte si stagliano, i m p o n e n - ti, due busti risalenti al 1940 circa che raffigurano Benito Mussolini e Vittorio Emanuele, commissionati d a l l ' a l l o - ra Podestà di Molfetta per il palazzo della GIL, sull'attuale sito della ex Banca Cattolica, oggi Antonveneta. Questa presenza è fondamentale per ricordare continuamente le noti dolenti della nostra storia, quelle che mai dovranno essere dimenticate: il Cozzoli artista e scultore diventa un impeccabile narratore dei suoi tempi. La produzione di Giulio Cozzoli, però, non riguarda solo la “statuaria”. Sono prossime, infatti, le aperture di altre due sale, sempre nella Fabbrica di San Domenico, dedicate ai bozzetti preparatori e alle terracotte, che ricomporranno lentamente l'intero panorama della produzione artistica del maestro molfettese, oltre ai medaglioni e targhe celebrativi a cavallo fra le due guerre mondiali, inediti in terracotta e biscuit, e le statue pasquali che, in una Molfetta più che mai legata alle sue tradizioni, portano l'evidente segno del maestro. Un'altra perla sarà, poi, regalata alla città: verrà esposta per la prima volta al pubblico la prima versione della statua pasquale della Maddalena, che fu bloccata dall'allora vescovo Achille Salvucci perché, a causa di una spalla nuda di troppo, fu ritenuta scandalosa. Alessia Ragno quel tocco di innovazione sulle pareti, un amaranto che fa risaltare, grazie ad un impeccabile gioco di luci puntiformi, il candore dei gessi del maestro, rimandando alla solennità che solo i grandi luoghi d'arte sanno avere. La gipsoteca contiene studi preparatori ad opere future, come quelli per il monumento ai caduti di Terlizzi, o a quello dedicato ai caduti del decimo reggimento fanteria nella caserma Picca a Bari; studi preliminari come la maestosa testa di cavallo e il busto muliebre del quale si hanno ancora pochi documenti identificativi. Ci sono gessi preparatori alle statue in cartapesta che tanto hanno legato il maestro Giulio Cozzoli alla città, e quelli che riguardano la deposizione che adesso gode di rinnovata attenzione nella nuova collocazione all'interno della Fabbrica di San Domenico.E fra tutte le opere esposte si stagliano, i m p o n e n - ti, due busti risalenti al 1940 circa che raffigurano Benito Mussolini e Vittorio Emanuele, commissionati d a l l ' a l l o - ra Podestà di Molfetta per il palazzo della GIL, sull'attuale sito della ex Banca Cattolica, oggi Antonveneta. Questa presenza è fondamentale per ricordare continuamente le noti dolenti della nostra storia, quelle che mai dovranno essere dimenticate: il Cozzoli artista e scultore diventa un impeccabile narratore dei suoi tempi. La produzione di Giulio Cozzoli, però, non riguarda solo la “statuaria”. Sono prossime, infatti, le aperture di altre due sale, sempre nella Fabbrica di San Domenico, dedicate ai bozzetti preparatori e alle terracotte, che ricomporranno lentamente l'intero panorama della produzione artistica del maestro molfettese, oltre ai medaglioni e targhe celebrativi a cavallo fra le due guerre mondiali, inediti in terracotta e biscuit, e le statue pasquali che, in una Molfetta più che mai legata alle sue tradizioni, portano l'evidente segno del maestro. Un'altra perla sarà, poi, regalata alla città: verrà esposta per la prima volta al pubblico la prima versione della statua pasquale della Maddalena, che fu bloccata dall'allora vescovo Achille Salvucci perché, a causa di una spalla nuda di troppo, fu ritenuta scandalosa.
Autore: Alessia Ragno
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