Giovedì la Margherita discute delle prospettive del nuovo porto di Molfetta
Presenti gli assessori regionali Minervini, Loizzo, Ostilio ed Introna
MOLFETTA - “Molfetta e il suo Porto. Le prospettive e le scelte”. E' questo il tema del convegno organizzato dalla Margherita che si terrà giovedì prossimo, 31 maggio a partire dalle ore 18.30, presso la Sala “B. Finocchiaro”.
L'iniziativa, che vedrà la partecipazione di ben quattro assessori regionali (Onofrio Introna, assessore regionale ai Lavori Pubblici, Mario Loizzo, assessore regionale ai Trasporti, Massimo Ostilio, assessore regionale al turismo e Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Trasparenza e Cittadinanza attiva) accanto al Presidente dell'Autorità Portuale di Bari, Francesco Mariani, è stata presentata ieri sera nel corso di una conferenza stampa tenuta dal neo-coordinatore locale della Margherita, Mimmo Cives, affiancato dai consiglieri comunali del partito, Annalisa Altomare, Lillino Di Gioia, Michele di Molfetta e Nino Sallustio.
E' stato Mimmo Cives, in apertura, a spiegare il senso di questa iniziativa: “Intendiamo aprire un confronto con la città sulle prospettive strategiche di una infrastruttura così importante che inciderà in maniera rilevante sul futuro di Molfetta. Occorre finirla – ha proseguito il coordinatore della Margherita, riferendosi evidentemente al sindaco Azzollini - con la mentalità di chi ritiene che certe opere pubbliche siano 'di proprietà privata' di questo o quel politico. Su interventi di questa natura, che partono da molto lontano, nessuno può arrogarsi il diritto di dire che il merito è esclusivamente il suo, neanche il sindaco di questa città. La classe dirigente e la città tutta – ha continuato Cives – devono confrontarsi su un tema di questa rilevanza strategica dal momento che il Porto sarà certamente il cuore pulsante della nostra economia, ma per svilupparsi deve essere inserito all'interno di un sistema regionale, in stretto collegamento con le altre infrastrutture dell'Adriatico e del Mediterraneo. Occorre combattere ogni tentazione isolazionistica del nostro Porto, così come vorrebbe il sindaco Azzollini. Per questo noi offriamo una prospettiva alternativa rispetto alla sua”.
Concetti, questi, ribaditi anche dal capogruppo della Margherita in Consiglio Comunale, Nino Sallustio: “L'obiettivo di questa iniziativa – ha dichiarato – è colmare un vuoto e cioè discutere a 360 gradi di una infrastruttura così importante per il futuro di Molfetta. Fino ad oggi la città si è occupata solo della realizzazione dell'opera e non ha mai discusso del posizionamento strategico del nostro Porto. Per usare una battuta, direi che fino ad oggi si è sempre parlato dell'affare-Porto e mai della questione-Porto. Con l'intervento di quattro assessori regionali e del Presidente dell'Autorità Portuale di Bari chiariremo quali possibilità di sviluppo ha concretamente quest'opera, in stretta connessione con il sistema portuale pugliese dal momento che non bisogna dimenticare che il Porto di Molfetta è a rilevanza regionale e quindi perché sia competitivo sui mercati occorre scongiurare ogni assurda forma di isolazionismo voluta dal nostro sindaco”.
Michele di Molfetta, dal canto suo, ha evidenziato come ai consiglieri comunali tutti ed alla Regione spetti un'importantissima funzione di controllo affinché l'opera venga portata a termine nel migliore dei modi possibili.
Annalisa Altomare ha sottolineato il tenore che la Margherita intende dare a questa iniziativa: “Questa non è e non vuole essere – ha dichiarato – una manifestazione 'contro' qualcosa o contro qualcuno. Noi intendiamo avere un approccio molto concreto e propositivo, dando il nostro positivo contributo per fare in modo che questa infrastruttura non diventi uno strumento di colonizzazione per la nostra città. Il nostro Porto è una risorsa per l'intera Puglia e per questo intendiamo discutere con gli amministratori regionali delle sue prospettive di sviluppo che però, si badi bene, devono sempre essere compatibili con la salvaguardia della qualità della vita dei cittadini molfettesi”.
A Lillino di Gioia, è toccato riepilogare tutti i vari passaggi che hanno portato, sin dal lontano 1988, alla realizzazione di quest'opera. Risale infatti a circa vent'anni fa l'approvazione, da parte del Consiglio Comunale e della Regione, del Progetto Generale del Piano Regolatore del Porto di Molfetta che, sostanzialmente, è rimasto invariato e che vedrà la luce, dunque, a distanza di così tanto tempo, in un contesto economico e sociale profondamente mutato rispetto a quando un intervento del genere fu pensato: “Il sindaco – ha tuonato Lillino Di Gioia – sta tentando una vera e propria opera di mistificazione della realtà, arrogandosi meriti che non sono i suoi”.
E' solo uno il merito (e di un certo valore!) che l'ex candidato sindaco del centrosinistra riconosce all'attuale primo cittadino, e cioè quello di aver reso possibile – nella sua qualità di Presidente della Commissione Bilancio del Senato, nel corso della passata legislatura – un finanziamento di circa settanta milioni di euro per la realizzazione dell'infrastruttura. “Da qui – ha proseguito Di Gioia – il tentativo di trasformare una questione così importante in un fatto strettamente personale. Noi dobbiamo evitare che questa impostazione rechi dei danni alla nostra città”. E così Lillino Di Gioia ha evidenziato una serie di errori e storture che – a suo dire – avrebbero caratterizzato il procedimento amministrativo che ha portato sino all'aggiudicazione dei lavori all'impresa che ha vinto la gara di appalto per la realizzazione dell'opera. Procedimento amministrativo che la Regione – titolare della funzione – ha delegato nel dicembre del 2002 al Comune di Molfetta, ente beneficiario del cospicuo finanziamento statale. “Quella delega regionale – ha proseguito Di Gioia – era estremamente dettagliata e prevedeva che entro cinque anni tutto il procedimento doveva essere concluso e si doveva già avere l'opera realizzata. Come si può vedere siamo in un ritardo pazzesco dal momento che i lavori devono ancora iniziare. Ora con l'ente delegante, e cioè con la Regione, vogliamo discutere di tutto questo e verificare se il Comune ha ottemperato agli obblighi che erano previsti e se la delega concessa nel 2002 ha ancora valore o se è scaduta”.
“Viviamo in un regime di autarchia – ha concluso Di Gioia -. Il delirio di onnipotenza del nostro sindaco rischia di tagliare fuori Molfetta dai processi di pianificazione strategica che interessano ormai tutta la Provincia di Bari. Siamo completamente estranei, quindi, anche alle dinamiche di programmazione in materia portuale che riguardano il nostro territorio e per questo intendiamo avviare un confronto su questi temi con gli amministratori regionali, nella consapevolezza che solo in sinergia con gli altri porti si può avviare un circolo più ampio e virtuoso che può portare gli effetti positivi che auspichiamo per la nostra città”.