MOLFETTA - «Oggi abbiamo un PD a livello nazionale che non riesce a guardare oltre l’orizzonte e pensare al futuro». Così Giuseppe Percoco, candidato consigliere dei Giovani Democratici per le amministrative del prossimo maggio, traccia una vera e propria linea di discontinuità tra il PD nazionale e quello locale. Quanto accaduto durante le elezioni del “nuovo” Presidente della Repubblica ha messo ulteriormente in mostra un Parlamento ingessato, che dopo lunghe trattative rigorosamente riservate, ha svelato quello che quasi nessuno si aspettava (o meglio voleva aspettarsi): l’accordo, l’inciucio tra Berlusconi e Bersani per la Presidenza della Repubblica. Inciucio, e non accordo.
Un accordo, infatti, è il risultato di una trattativa politica basata su un senso di responsabilità, mentre l’inciucio è uno scambio di favori privati. Oggi l’Italia avrebbe potuto avere un nuovo Presidente. Avrebbe potuto scegliere un uomo che tutto sommato dava qualche garanzia in più. Ci hanno provato con Franco Marini. Ci hanno provato con Romano Prodi. Volevano provarci con D’Alema. Alla fine, pur di non votare Rodotà, voluto dai cittadini che li hanno eletti, sono stati chiamati al Quirinale e, cadute tutte le foglie di fico, hanno svelato l’inciucio.
L’ANAGRAFE DEGLI ELETTI
Domenica a Molfetta è stata soprattutto l’occasione per dare una risposta alla città e ai cittadini ancora una volta delusi da una classe politica che pensa solo ai propri interessi. I GD (foto) hanno presentato i loro punti programmatici ed, in particolare, il progetto dell'anagrafe degli eletti.
Con l’anagrafe degli eletti potranno essere consultabili, ai sensi della Legge n.441/82, la situazione patrimoniale di titolari di cariche elettive (sindaco, consiglieri e assessori) e delle cariche direttive di ogni ente pubblico, precedente e successiva alla scadenza del mandato. Sarà possibile conoscere i gettoni di presenza, le indennità e i rimborsi, gli incarichi ricoperti durante la consigliatura e tutte le dichiarazioni rese e registrate, le presenze e i voti espressi. Per i Comuni, invece, saranno consultabili tutti i programmi pluriennali, annuali e previsionali e l’elenco delle ditte che forniscono consulenze.
Per quanto riguarda il comune saranno consultabili tutti i bilanci pluriennali, annuali e previsionali e l'elenco delle ditte che forniscono consulenze o che entrano in stretto contatto con tematiche e promotori, l'archivio degli atti stessi e dei bandi di gara e dei relativi esiti. Si potrà conoscere chi ha avuto incarichi e qual è stato l'ammontare pecuniario riconosciutogli. Si dovranno conoscere le proprietà immobiliari del comune e come tali proprietà sono gestite.Per quanto riguarda il comune saranno consultabili tutti i bilanci pluriennali, annuali e previsionali e l'elenco delle ditte che forniscono consulenze o che entrano in stretto contatto con tematiche e promotori, l'archivio degli atti stessi e dei bandi di gara e dei relativi esiti. Si potrà conoscere chi ha avuto incarichi e qual è stato l'ammontare pecuniario riconosciutogli. Si dovranno conoscere le proprietà immobiliari del comune e come tali proprietà sono gI GD hanno ribadito quanto di diverso c’è tra il PD locale e quello nazionale, consapevoli dello stiracchiamento costituzionale che si consuma ormai con una certa regolarità sotto gli occhi di tutti e soprattutto del deficit democratico che non smette di colpire i poveri elettori sempre più sfiduciati. Sulla questione è tornato proprio il candidato Percoco:«in questi anni ci siamo sentiti tutti più soli, visto che in molti hanno dimenticato il concetto di collettività. Non posso esimermi da quello che sta accadendo a livello nazionale. Il PD nasce per dare una risposta alla nostra generazione per continuare a sognare. Oggi abbiamo un PD che non riesce a guardare oltre l’orizzonte e pensare al futuro. Occupiamo gli spazi di democrazia senza delegare a nessuno il nostro futuro e il nostro presente. Vogliamo tornare a fare politica per i cittadini mettendo testa e cuore».
TRASPARENZA E CODICE ETICO
L’altro tema di fondamentale importanza toccato dai GD è legato alla trasparenza. Un termine che negli ultimi mesi è andato fin troppo di moda. I politici, probabilmente hanno avvertito finalmente l’ondata di sdegno che saliva dall’opinione pubblica per i segreti conciliaboli della categoria. La giusta esigenza di trasparenza e di correttezza nella vita pubblica non deve essere sciupata dalla demagogia e da facili furbizie. «Basta con la politica degli amici degli amici. Ritorniamo alla vera trasparenza - ha concluso Percoco -. L’Italia è diventato da anni un Paese corrotto. È giunto il momento di ricucire il gap tra i cittadini e la classe politica».
Inoltre, secondo i Giovani Democratici il primo passo che la nuova amministrazione dovrà compiere, sarà quello di adottare integralmente il codice etico secondo la "Carta di Pisa". Un codice che fornisce alcune precise indicazioni agli amministratori locali su una serie di questioni specifiche, tra le quali: la trasparenza, il conflitto d'interessi, il finanziamento dell'attività politica, le nomine in enti e società pubbliche e i rapporti con l'autorità giudiziaria. Sulla linea programmatica dei Giovani Democratici ha preso la parola l’avv. Rosalba Gadaleta: «l’energia negli ultimi anni è rimasta sopita vista la mancanza di confronto tra classe politica e cittadini. È mancata una linea programmatica che ha abbandonato le imprese. Adesso possiamo rifarci perché il programma di Paola Natalicchio è fondato su un senso di responsabilità verso le imprese e non solo».
A concludere l’incontro, Paola Natalicchio, candidato sindaco del centrosinistra: «cerchiamo di dimenticare quanto accaduto a Roma, perché Roma in questi giorni non ci somiglia. Noi con orgoglio il 26 aprile presenteremo il nostro programma. La luce del sole deve tornare a battere sulle carte e questo deve partire dall’anagrafe degli eletti. La trasparenza e la legalità sono diventate parole che vanno di moda. A quanto pare essere anti casta è una promozione di marketing in questa campagna elettorale. Vogliamo una società responsabile come afferma don Luigi Ciotti. Gli anni dell’opacità sono finiti. Questi impegni li dedichiamo a Ninnì Camporeale che si è comportato in maniera totalmente opposta alla legalità in questi anni di amministrazione Azzollini. È giunta l’ora di far tornare il sole».
Ad oggi abbiamo un Pd che va in frantumi a causa della sua delirante ostinazione a non votare Rodotà. Questa senza ombra di dubbio è la fotografia perfetta della sinistra italiana: morta per aver rinunciato a se stessa. In altri termini, avremmo potuto parlare di una sinistra autocondannatasi alla morte per asfissia.
La sinistra si trova a vivere l’ennesima sua rinascita. Che rischia però di diventare fin da subito un aborto, se i tanti capi e capetti che stanno spuntando come funghi in questi giorni tra le file del Pd non capiscono la necessità di dare alle persone una speranza in un mondo diverso da quello attuale, in una società nuova. Radicalmente differente.
Sembra evidente che nessuna rinascita di questo tipo possa avvenire attraverso le vecchie muffe che fino ad oggi hanno governato in maniera scriteriata il centrosinistra. È necessario che le forze migliori del centrosinistra, che sembrano stare soprattutto tra i giovani, si decidano a rovesciare il banco e a spodestare chi, fino ad oggi, ha inanellato una seria sconcertante di fallimenti.
Nella politica i miracoli a volte accadono è la vittoria della Serracchiani nel Friuli Venezia Giulia ne è la dimostrazione. La Serracchiani, presidente dell’XI legislatura della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, l’ha spuntata con un modestissimo scarto di voti, duemila circa, sufficienti però per governare, grazie anche alla legge elettorale dell’allora governatore Illy che assicura premio di maggioranza e non prevede ballottaggio. Chissà se tale miracolo elettorale nonostante le difficoltà del PD (nazionale) si possa avverare anche a Molfetta con Paola Natalicchio.
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