La scuola è dove nasce il futuro, è stato questo il tema delle tre giornate dell’arte e della creatività studentesca all’Istituto Alberghiero di Molfetta. Le giornate si sono aperte nella sala conferenze dell’Istituto Apicella con il convegno “La scuola come formazione sociale, patto educativo con il territorio” con la partecipazione di rappresentanti del mondo del lavoro e delle istituzioni. È necessario mettere insieme le scuole, impostando e programmando la collaborazione tra alunni e docenti. Con questo proposito il prof. Pellegrino de Pietro, Dirigente scolastico dell’Istituto Alberghiero di Molfetta (al suo ultimo anno di direzione dopo 12 anni di successi), ha introdotto il convegno «La scuola come formazione sociale, patto educativo con il territorio», prima tappa della XII edizione della «Giornata dell’arte e della creatività studentesca» (26-27-28 aprile), organizzata dallo stesso istituto con stand espositivi, tornei sportivi, performance di danza, musica e spettacolo e seminari formativi di cultura enogastronomica, con la partecipazione di Corrado Ciccolella, presidente e amministratore legale del Gruppo Ciccolella di Molfetta (quotato in Borsa e leader europeo nel settore florovivaistico), che ha raccontato l’espansione della società. «Nonostante l’internazionalità del gruppo, non abbiamo mai trascurato il nostro background etico-culturale, perché l’italianità e la pugliesità è un valore aggiunto», ha detto Ciccolella che ha rimarcato l’importanza delle competenze professionali, dello spirito di adattamento, del senso critico, ma soprattutto dello studio. La società dello sviluppo ha, però, intaccato anche la famiglia che mons. Luigi Renna, rettore del Pontificio Seminario Regionale, ha definito come globale, omologata e liquida, perché in continuo cambiamento. Giulio di Luzio, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, ha ricordato tre personaggi che hanno saputo recuperare il significato di partecipazione civile, cittadinanza attiva e appartenenza sociale, ovvero Giorgio Gaber, don Tonino Bello e il missionario Alex Zanotelli. Infine, un breve excursus sulle prospettive turistiche della Regione Puglia e, in particolare, della Provincia di Bari è stato il tema centrale dell’intervento del dott. Antonio Vasile, amministratore delegato dell’Hotel Parco dei Principi e neopresidente della Federazione Albergatori della Provincia di Bari. Di livello anche lo spettacolo teatrale “La fortuna con la F maiuscola” di Edoardo De Filippo e Armando Curcio, libero adattamento a cura del Laboratorio di arti sceniche dell’Istituto Alberghiero (vedi articolo a parte). GRAN FINALE CON L’OPERA LIRICA MADAME BUTTERFLY Grande conclusione delle Giornate dell’arte con l’opera lirica “Madama Butterfly”, di Giacomo Puccini. Trasformata in un palcoscenico d’opera, con tanto di scenografia, nella sala concerti dell’Istituto si sono esibiti artisti cantanti di fama internazionale sostenuti da una buona formazione orchestrale, da un eccellente direttore e dalla collaborazione di alcune alunne della scuola che, in costume da geisha, hanno danzato sulle note pucciniane. Sono stati rappresentati alcuni brani dell’opera proposta come prezioso momento culturale finalizzato ad affinare la sensibilità artistica e valorizzare l’immenso patrimonio musicale italiano (l’opera è stata rappresentata integralmente con grande successo qualche giorno dopo al Teatro Curci di Barletta con la partecipazione dell’Alter Chorus diretto dal Maestro Antonio Allegretta). Nella classica cornice del teatro barlettano sono risuonate le voci: Il tenore Leonardo Gramegna, uno dei migliori Pinkerton che si possano ascoltare attualmente, generoso ed espansivo, spavaldamente squillante negli acuti (e in Butterfly ce ne sono parecchi) che ha privilegiato l’aspetto del tenero, ma focoso amante piuttosto che quello del libertino, irresponsabile marito fedifrago: voci come queste ormai se ne trovano sempre più raramente tra i tenori odierni. Il baritono Alfio Grasso, vera macchina da teatro, sicuro nel suo piglio inquisitorio, tecnicamente perfetto, dall’interpretazione burbera, ma accorata, severa eppure bonariamente comprensiva: insomma un galantuomo d’altri tempi. Il mezzosoprano Mena Morelli, timbrato su tutta la gamma dei suoni, precisa nell’emissione, avvolgente con i suoi vellutati centrali e soprattutto partecipe al dramma che si andava consumando. Il soprano Luisella de Pietro ha dato voce ad una Cio Cio San limpida, ora fanciullesca, ora amante, e poi donna e madre, regalando, a profusione, pagine meravigliosamente indimenticabili, e giungendo alla straziante scena del suicidio del terzo atto con una freschezza e un nitore vocale sorprendenti, a fronte di un ruolo in cui praticamente il soprano è sempre sulla scena a cantare per oltre due ore. I comprimari Natale Tempato, Onofrio Salvemini, Stella Roselli e Carlo Provenzano, tutti di ottimo livello, hanno aggiunto pregio a questa produzione come pure il piccolo Gaetano Mezzina (che interpretava il figlio di Butterfly) i ballerini Andrea Bassi e Valentina Vitone, l’Alter Chorus preparato dal meticoloso e puntuale prof. Antonio Allegretta e l’Orchestra Filarmonica Pugliese diretta dall’ottimo Maestro Stefano Romani. Le coreografie sono state curate dalla creativa prof.ssa Teresa de Leo. Scene, costumi e regia di Luigi Travaglio deliziosamente variopinte nel delineare una Butterfly tradizionale, ma scevra da paludate giapponeserie e particolarmente efficace.
Un plauso anche alle comparse (parenti, amiche di Cio Cio San, servi) interpretate dalle bravissime Mariastella Buono, Deborah Di Tondo, Mariangela Spiriticchio, Noemi Bellifemine, Martina Grieco, Laura Brescia, Tea Di Venere, Sabrina Mitolo, Simona De Ceglie, Annarosa Sciancalepore, tutte studentesse dell’Istituto Alberghiero di Molfetta. Per loro una prova impegnativa e difficile, ma con un risultato superlativo. IL CONCORSO MEZZINA Infine anche quest’anno, non è mancata la III edizione del Concorso “Angelo Alfonso Mezzina” Arte - Cultura - Spettacolo, patrocinato dal Lions Club Molfetta, cui hanno partecipato tutte le scuole secondarie di I e II grado di Molfetta. 5 le sezioni proposte in questa edizione: poesia inedita in lingua italiana e opera inedita in prosa, entrambe a tema libero; fotografia o grafica, pittura e disegno e cortometraggi (tema “Il viaggio”). Ben 119 le opere proposte, esaminate da una commissione composta da un docente referente di ciascun istituto partecipante (giuria presieduta dalla prof.ssa Anna Maria Azzarita e composta dalle prof.sse Gianna Sallustio, Marisa Carabellese, dal dott. Leonardo Casalino e dal dott. Damiano Ventrelli). I vincitori Per la categoria «Stelline», Angelica Iannone (S.M.S. Pascoli) con Pioggia (poesia inedita), Enrico Lisena (S.M.S. Pascoli) con Un furto al centro commerciale (opera inedita in prosa), Michela de Tullio (S.M.S. Savio) con Il viaggio della mia vita (fotografia o grafica), Alisya Natalicchio (S.M.S. Pascoli) con Al di là della nostra siepe (pittura e disegno), infine il cortometraggio Un sogno nel cassetto di Chiara Pappagallo, Stefania De Candia, Rosanna Messina (S.M.S. Savio). Per la categoria «Sandard»: Maria Teresa Vilardi (Liceo tecnologico Ferraris) con Solitudine e Gaetano de Virgilio (Liceo Classico) con Tutto quel che non aspetti ex aequo (poesia inedita); Alessandra Mezzina (Liceo Classico) con Senza identità (opera inedita in prosa); Domenico Pierno (Alberghiero) con Luci e ombre di un viaggio (fotografia o grafica); Nizar Habachi (Alberghiero) con Il sogno (pittura e disegno), infine il cortometraggio Manuale del viaggiatore provetto di Giorgio Bruno, Antonio Maralfa, Giovanni Guadagno, Alessandro Ragno, Francesco Balducci, Mauro Sallustio (Liceo Classico). Una menzione speciale della giuria di qualità al lavoro di grafica del gruppo-progetto Giornata dell’arte dell’IISS Bello per il cortometraggio La Passione e gli affetti della Scuola Media Statale Giaquinto e dell’Ipsiam Vespucci.
Autore: Loredana Spadavecchia